Il futuro della pianificazione territoriale e urbanistica volge sempre più, per quanto gradualmente, verso l'integrazione fra pianificazione del territorio e pianificazione ecologica; in Italia l'ambiente e la natura vengono tutelati da leggi nazionali e da misure di controllo, indirizzi strategici e direttive contenuti nei piani di livello nazionale, regionale, provinciale, metropolitano e comunale. L'impossibilità di verificare e di intervenire in materia ambientale ed ecologica fin dalla fase preliminare del piano, impedisce di operare, ai vari livelli territoriali, le modifiche sostanziali alle scelte di utilizzo del territorio, atte a consentire la tutela ambientale ed ecologica. L'obiettivo che deve perseguire la pianificazione e l'urbanistica nel futuro è la sostenibilità e questo immancabilmente richiede un uso del territorio più attento alle problematiche ecologiche e paesaggistiche; questo significa indicare i limiti di compatibilità e di utilizzo necessari a garantire la protezione dell'ambiente e la conservazione della biodiversità. In Italia per dare valenza ecologica alle attività di pianificazione è necessario riempire la lacuna che deriva dall'assoluta carenza dei dati ambientali nei processi di pianificazione territoriale e urbanistica, introducendo una fase di ricognizione dello stato dei luoghi. A tal riguardo la pianificazione di green infrastructures ha come obiettivo di programmare azioni intese a rispondere non solo ad esigenze ricreative e paesaggistiche in aree urbane ed extra-urbane ma principalmente di aumentare la resilienza delle città nei confronti del forte inquinamento che l'antropizzazione provoca sulla matrice ambientale. La messa a punto di criteri progettuali di biomimesi e di nuove strategie di green infrastructures da implementare in processi di piano da inserire in una logica di sistema indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi. Tra i criteri progettuali che si intendono utilizzare come nature based solutions ci sono il fitorimedio per la bonifica di suoli inquinati, l'utilizzazione di alberate e foreste per mitigare il microclima e il monitoraggio dei corridoi ecologici da promuovere come green infrastructures per lo sviluppo della qualità rurale ed ecologica in agricoltura e in ambito urbano per la fornitura di sevizi eco sistemici in quanto strumenti per le politiche ambientali e la green economy. Nel processo di policy making rivolto al territorio, il bisogno di rivedere le politiche territoriali di livello sia nazionale sia europeo nel quadro dei vincoli di desiderabilità sociale, sostenibilità ambientale e mitigazione del cambiamento climatico, determina una maggiore richiesta di strumenti di analisi e comprensione delle specifiche dinamiche del contesto di riferimento, un approccio operativo e metodologico e strumenti necessari per 'mettere a fuoco' e 'nella giusta scala' dati e modelli relativi all'analisi dei sistemi socio-ecologici. Questo approccio muove dall'inquadrare l'utilizzo del suolo ed i sistemi territoriali come sistemi interconnessi uomo-ambiente ed implica una prospettiva olistica che richiede strumenti di analisi su scale multiple, dinamiche che possono essere affrontate con efficacia attraverso una più stretta integrazione della statistica applicata e dell'analisi spaziale (geoproccesing) , combinate con un approccio geografi¬co e un inquadramento proprio della Geographic Information Science, con le metodologie e gli strumenti GIS focalizzati sui sistemi ed i cambiamenti territoriali. Il lavoro che si intende presentare mira a a realizzare la messa a punto di un modello di insediamento pienamente sostenibili per la città di Napoli ed il suo territorio metropolitano, fondato sulla valorizzazione delle aree dismesse prevedendo attività di risanamento rigenerazione recupero rifacimento e riuso di aree urbanizzate.

Il Futuro verde dell'area metropolitana di Napoli

2017

Abstract

Il futuro della pianificazione territoriale e urbanistica volge sempre più, per quanto gradualmente, verso l'integrazione fra pianificazione del territorio e pianificazione ecologica; in Italia l'ambiente e la natura vengono tutelati da leggi nazionali e da misure di controllo, indirizzi strategici e direttive contenuti nei piani di livello nazionale, regionale, provinciale, metropolitano e comunale. L'impossibilità di verificare e di intervenire in materia ambientale ed ecologica fin dalla fase preliminare del piano, impedisce di operare, ai vari livelli territoriali, le modifiche sostanziali alle scelte di utilizzo del territorio, atte a consentire la tutela ambientale ed ecologica. L'obiettivo che deve perseguire la pianificazione e l'urbanistica nel futuro è la sostenibilità e questo immancabilmente richiede un uso del territorio più attento alle problematiche ecologiche e paesaggistiche; questo significa indicare i limiti di compatibilità e di utilizzo necessari a garantire la protezione dell'ambiente e la conservazione della biodiversità. In Italia per dare valenza ecologica alle attività di pianificazione è necessario riempire la lacuna che deriva dall'assoluta carenza dei dati ambientali nei processi di pianificazione territoriale e urbanistica, introducendo una fase di ricognizione dello stato dei luoghi. A tal riguardo la pianificazione di green infrastructures ha come obiettivo di programmare azioni intese a rispondere non solo ad esigenze ricreative e paesaggistiche in aree urbane ed extra-urbane ma principalmente di aumentare la resilienza delle città nei confronti del forte inquinamento che l'antropizzazione provoca sulla matrice ambientale. La messa a punto di criteri progettuali di biomimesi e di nuove strategie di green infrastructures da implementare in processi di piano da inserire in una logica di sistema indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi. Tra i criteri progettuali che si intendono utilizzare come nature based solutions ci sono il fitorimedio per la bonifica di suoli inquinati, l'utilizzazione di alberate e foreste per mitigare il microclima e il monitoraggio dei corridoi ecologici da promuovere come green infrastructures per lo sviluppo della qualità rurale ed ecologica in agricoltura e in ambito urbano per la fornitura di sevizi eco sistemici in quanto strumenti per le politiche ambientali e la green economy. Nel processo di policy making rivolto al territorio, il bisogno di rivedere le politiche territoriali di livello sia nazionale sia europeo nel quadro dei vincoli di desiderabilità sociale, sostenibilità ambientale e mitigazione del cambiamento climatico, determina una maggiore richiesta di strumenti di analisi e comprensione delle specifiche dinamiche del contesto di riferimento, un approccio operativo e metodologico e strumenti necessari per 'mettere a fuoco' e 'nella giusta scala' dati e modelli relativi all'analisi dei sistemi socio-ecologici. Questo approccio muove dall'inquadrare l'utilizzo del suolo ed i sistemi territoriali come sistemi interconnessi uomo-ambiente ed implica una prospettiva olistica che richiede strumenti di analisi su scale multiple, dinamiche che possono essere affrontate con efficacia attraverso una più stretta integrazione della statistica applicata e dell'analisi spaziale (geoproccesing) , combinate con un approccio geografi¬co e un inquadramento proprio della Geographic Information Science, con le metodologie e gli strumenti GIS focalizzati sui sistemi ed i cambiamenti territoriali. Il lavoro che si intende presentare mira a a realizzare la messa a punto di un modello di insediamento pienamente sostenibili per la città di Napoli ed il suo territorio metropolitano, fondato sulla valorizzazione delle aree dismesse prevedendo attività di risanamento rigenerazione recupero rifacimento e riuso di aree urbanizzate.
2017
Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale - IBAF - Sede Porano
infrastrutture verdi - area metropolitana - corridoi ecologici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/330005
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