Nell'ambito del Progetto "Treno Verde 2017" di Legambiente e Ferrovie dello Stato (febbraio-aprile 2017), il ns. Istituto ha monitorato la qualità ambientale all'interno di undici istituti scolastici in altrettante città italiane: Asti, Bari, Bologna, Catania, Fabriano (PE), Milano, Paola (CS), Pescara, Potenza, Salerno e Vicenza. A tal fine, in ogni scuola sono stati esaminati due o tre ambienti interni (aule, mense o uffici), dove sono sti misurati gli idrocarburi aromatici gassosi benzene, toluene, etilbenzene e xileni (il benzene è un parametro di qualità dell'aria, la sua concentrazione media non deve superare 5,0 µg/m3). Misure comparative sono state effettuate all'esterno delle scuole. Contestualmente, in uno o più ambienti interni sono state esaminate le polveri di deposizione per il contenuto d'idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e di esteri ftalici. Infatti, gli IPA sono riconosciuti cancerogeni e la normativa ambientale fissa un limite di 1,0 ng/m3 per la sua concentrazione media annua in aria; gli ftalati sono i più importanti e diffusi interferenti endocrini tra i contaminanti ambientali, essendo componenti fondamentali di plastiche, gomme, vernici, colle, polimeri e prodotti d'uso comune. Le polveri di deposizione degli ambienti interni hanno una composizione diversa dalle polveri sospese, soprattutto perché assai più ricche di ftalati e plastificanti, ritardanti di fiamma, anti-ossidanti, grassi, tensioattivi. Perciò, esse sono un importante veicolo d'esposizione umana a sostanze nocive, per contatto e ingestione. Per il monitoraggio, gli idrocarburi gassosi erano prelevati mediante campionatori diffusionali (tipo Analyst BTEX), esposti all'aria per un periodo mediamente compreso tra 10 e 15 gg. Le polveri di deposizione erano meccanicamente asportate con un filtro in fibra di quarzo da una superficie pari a 0,5 m2, posta orizzontalmente a 1,8-2,0 m di altezza. Le analisi chimiche erano eseguite con procedure e metodi strumentali consolidati, sviluppati in istituto. Nelle scuole il benzene (~2-12 µg/m3) eccedeva il limite di legge a Catania e Pescara e, tranne i due casi (Salerno e Vicenza) era più abbondante che in aria esterna; analogo comportamento mostravano gli idrocarburi totali BTEX (~7-43 230g/m3). Gli IPA delle polveri (~230-1800 ng/m2), con il massimo in Paola e Bari) erano prevalente-mente a 3-4 anelli (fenantrene-pirene), ma gli IPA cancerogeni raggiungevano 158 ng/m2 a Foligno. Il benzo[a]pirene in oltre la metà dei casi era assente e non superava mai 23 ng/m2. Le polveri erano ricche di ftalati (44-270 µg/m2, soprattutto diisobutilftalato e dietilesilftalato), ma contenevano anche dietilesiladipato, un altro plastificante. Infine, era presente DEET, un comune repellente d'insetti (fino a 570 ng/m2).

Inquinanti organici nelle scuole italiane: il contributo del CNR al Progetto Treno Verde 2017

Angelo Cecinato;Paola Romagnoli;Catia Balducci;Lucia Paciucci;Massimiliano Frattoni;Mattia Perilli
2017

Abstract

Nell'ambito del Progetto "Treno Verde 2017" di Legambiente e Ferrovie dello Stato (febbraio-aprile 2017), il ns. Istituto ha monitorato la qualità ambientale all'interno di undici istituti scolastici in altrettante città italiane: Asti, Bari, Bologna, Catania, Fabriano (PE), Milano, Paola (CS), Pescara, Potenza, Salerno e Vicenza. A tal fine, in ogni scuola sono stati esaminati due o tre ambienti interni (aule, mense o uffici), dove sono sti misurati gli idrocarburi aromatici gassosi benzene, toluene, etilbenzene e xileni (il benzene è un parametro di qualità dell'aria, la sua concentrazione media non deve superare 5,0 µg/m3). Misure comparative sono state effettuate all'esterno delle scuole. Contestualmente, in uno o più ambienti interni sono state esaminate le polveri di deposizione per il contenuto d'idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e di esteri ftalici. Infatti, gli IPA sono riconosciuti cancerogeni e la normativa ambientale fissa un limite di 1,0 ng/m3 per la sua concentrazione media annua in aria; gli ftalati sono i più importanti e diffusi interferenti endocrini tra i contaminanti ambientali, essendo componenti fondamentali di plastiche, gomme, vernici, colle, polimeri e prodotti d'uso comune. Le polveri di deposizione degli ambienti interni hanno una composizione diversa dalle polveri sospese, soprattutto perché assai più ricche di ftalati e plastificanti, ritardanti di fiamma, anti-ossidanti, grassi, tensioattivi. Perciò, esse sono un importante veicolo d'esposizione umana a sostanze nocive, per contatto e ingestione. Per il monitoraggio, gli idrocarburi gassosi erano prelevati mediante campionatori diffusionali (tipo Analyst BTEX), esposti all'aria per un periodo mediamente compreso tra 10 e 15 gg. Le polveri di deposizione erano meccanicamente asportate con un filtro in fibra di quarzo da una superficie pari a 0,5 m2, posta orizzontalmente a 1,8-2,0 m di altezza. Le analisi chimiche erano eseguite con procedure e metodi strumentali consolidati, sviluppati in istituto. Nelle scuole il benzene (~2-12 µg/m3) eccedeva il limite di legge a Catania e Pescara e, tranne i due casi (Salerno e Vicenza) era più abbondante che in aria esterna; analogo comportamento mostravano gli idrocarburi totali BTEX (~7-43 230g/m3). Gli IPA delle polveri (~230-1800 ng/m2), con il massimo in Paola e Bari) erano prevalente-mente a 3-4 anelli (fenantrene-pirene), ma gli IPA cancerogeni raggiungevano 158 ng/m2 a Foligno. Il benzo[a]pirene in oltre la metà dei casi era assente e non superava mai 23 ng/m2. Le polveri erano ricche di ftalati (44-270 µg/m2, soprattutto diisobutilftalato e dietilesilftalato), ma contenevano anche dietilesiladipato, un altro plastificante. Infine, era presente DEET, un comune repellente d'insetti (fino a 570 ng/m2).
2017
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico - IIA
inquinamento indoor
Progetto Treno Verde 2017
inquinanti organici
idrocarburi policiclici aromatici
benzene
scuole
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/330919
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