Lo studio del microbioma fungino ('micobioma') del suolo è un campo nuovo e in rapida crescita e rappresenta uno step fondamentale per apprezzare l'impatto che questo importante gruppo di microrganismi genera a livello degli ecosistemi agrari e forestali. Nel suolo, infatti, i funghi rappresentano la maggior parte della biomassa microbica, contribuendo ai cicli biogeochimici, alla nutrizione e salute delle piante, alla strutturazione e fertilità del suolo e influenzando processi e proprietà delle comunità e degli ecosistemi. Questa molteplicità di azioni è dovuta da un lato alla loro grande abbondanza, e dall'altro alle loro svariate modalità di nutrizione che spaziano dalla chemioeterotrofia fino a relazioni trofiche tipiche delle simbiosi. La straordinaria diversità genetica e funzionale dei funghi e la ricchezza di specie trovate nel suolo li rendono, pertanto, una componente chiave di quasi tutti gli ecosistemi, con grandi potenzialità per ricadute applicative in diversi settori delle biotecnologie agro-ambientali. Grazie alla loro grande diversità, specializzazione e importante funzione ecologica, i funghi sono anche ottimi bioindicatori. In questo contesto, le tecniche di sequenziamento del DNA di nuova generazione (454 GS FLX / Illumina), rappresentano un approccio potente per l'analisi della composizione e della dinamica delle comunità fungine del suolo e, in particolare, per la scoperta di taxa fungini cruciali per il funzionamento degli ecosistemi. Dal 2010, stiamo indagando le comunità fungine provenienti da diversi contesti di utilizzazione del territorio, tra cui terreni sottoposti a diverso impatto antropico di areale mediterraneo, agroecosistemi sottoposti a pratiche agronomiche tradizionali o meno e altri ecosistemi naturali. Queste indagini hanno fornito una panoramica della diversità fungina del suolo nei siti esaminati e un'importante "backbone" di dati sull'impatto delle condizioni ambientali (tipo di suolo, copertura vegetale, attività umane e pratiche agronomiche) sulla composizione e sulla struttura del microbioma fungino. Inoltre, la caratterizzazione della biodiversità fungina del suolo in diversi tipi di terreno può aiutare a identificare un "core mycobiome" cioè un consorzio fungino maggiormente stabile e meno soggetto a variazioni dovute a fattori biotici (ad es. competizione con altri organismi) e abiotici (ad es. cambiamento climatico) e quindi aiutare a comprendere quali siano le migliori pratiche di gestione che consentono di preservare la funzionalità degli organismi del suolo. La possibilità di descrivere la distribuzione spaziale di comunità fungine costituisce un contributo importante verso la necessaria caratterizzazione della distribuzione della biodiversità del suolo su scala globale. In un contesto di crescente degradazione e minaccia verso i suoli e la loro biodiversità, questo obbiettivo rappresenta un punto fondamentale verso lo sviluppo di pratiche che consentiranno una gestione più sostenibile del suolo, volta a preservare la sua biodiversità
Il mondo emergente del microbioma fungino del suolo
Lumini E;Berruti A;Bianciotto V;
2016
Abstract
Lo studio del microbioma fungino ('micobioma') del suolo è un campo nuovo e in rapida crescita e rappresenta uno step fondamentale per apprezzare l'impatto che questo importante gruppo di microrganismi genera a livello degli ecosistemi agrari e forestali. Nel suolo, infatti, i funghi rappresentano la maggior parte della biomassa microbica, contribuendo ai cicli biogeochimici, alla nutrizione e salute delle piante, alla strutturazione e fertilità del suolo e influenzando processi e proprietà delle comunità e degli ecosistemi. Questa molteplicità di azioni è dovuta da un lato alla loro grande abbondanza, e dall'altro alle loro svariate modalità di nutrizione che spaziano dalla chemioeterotrofia fino a relazioni trofiche tipiche delle simbiosi. La straordinaria diversità genetica e funzionale dei funghi e la ricchezza di specie trovate nel suolo li rendono, pertanto, una componente chiave di quasi tutti gli ecosistemi, con grandi potenzialità per ricadute applicative in diversi settori delle biotecnologie agro-ambientali. Grazie alla loro grande diversità, specializzazione e importante funzione ecologica, i funghi sono anche ottimi bioindicatori. In questo contesto, le tecniche di sequenziamento del DNA di nuova generazione (454 GS FLX / Illumina), rappresentano un approccio potente per l'analisi della composizione e della dinamica delle comunità fungine del suolo e, in particolare, per la scoperta di taxa fungini cruciali per il funzionamento degli ecosistemi. Dal 2010, stiamo indagando le comunità fungine provenienti da diversi contesti di utilizzazione del territorio, tra cui terreni sottoposti a diverso impatto antropico di areale mediterraneo, agroecosistemi sottoposti a pratiche agronomiche tradizionali o meno e altri ecosistemi naturali. Queste indagini hanno fornito una panoramica della diversità fungina del suolo nei siti esaminati e un'importante "backbone" di dati sull'impatto delle condizioni ambientali (tipo di suolo, copertura vegetale, attività umane e pratiche agronomiche) sulla composizione e sulla struttura del microbioma fungino. Inoltre, la caratterizzazione della biodiversità fungina del suolo in diversi tipi di terreno può aiutare a identificare un "core mycobiome" cioè un consorzio fungino maggiormente stabile e meno soggetto a variazioni dovute a fattori biotici (ad es. competizione con altri organismi) e abiotici (ad es. cambiamento climatico) e quindi aiutare a comprendere quali siano le migliori pratiche di gestione che consentono di preservare la funzionalità degli organismi del suolo. La possibilità di descrivere la distribuzione spaziale di comunità fungine costituisce un contributo importante verso la necessaria caratterizzazione della distribuzione della biodiversità del suolo su scala globale. In un contesto di crescente degradazione e minaccia verso i suoli e la loro biodiversità, questo obbiettivo rappresenta un punto fondamentale verso lo sviluppo di pratiche che consentiranno una gestione più sostenibile del suolo, volta a preservare la sua biodiversitàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.