Il mercurio (Hg) è un inquinante ubiquitario prodotto da sorgenti antropiche e naturali, con effetti negativi sugli ecosistemi e sulla salute umana. La provenienza di questo metallo pesante oltre ad essere locale e regionale è anche transfrontaliera. Per tale motivo nel 2013, attraverso la Convenzione di Minamata, 140 paesi (di cui 26 dell'Unione Europea) hanno sottoscritto il Trattato che fissa la riduzione e il controllo dell'impiego di Hg in prodotti e in processi industriali e artigianali per garantire la protezione dell'ambiente e della popolazione. Una volta immesso nell'ambiente il Hg, attraverso processi batterici naturali, viene trasformato in mono-metil-mercurio (MeHg) in ambienti acquatici. Il MeHg è il più tossico dei composti organo-mercuriali e data la sua elevata liposolubilità va incontro a bio-accumulo e bio-magnificazione. Oltre che con gli alimenti, il Hg può essere assunto con l'acqua, anche se in misura inferiore. Studi condotti su scala internazionale hanno evidenziato che monitorare le concentrazioni dei macro-elementi caratteristici, di metalli tossici e di specie indesiderate nelle acque in bottiglia permette di valutare non soltanto la qualità dell'acqua, ma anche lo stato di salute delle falde e di comprendere la geochimica delle acque sotterranee. Nelle pubblicazioni più recenti sono stati forniti dati relativi a numerosi parametri chimici e metalli pesanti, ma tali lavori sono privi di informazioni sui livelli di Hg, in quanto i valori ottenuti sono risultati inferiori ai limiti di quantificazione del metodo analitico impiegato. Un totale di 19 differenti acque minerali provenienti da acquiferi della Campania e reperite sul territorio nazionale, sono state analizzate per valutare l'eventuale presenza di mercurio. Prestazioni analitiche ottimali, in termini di controllo di possibili interferenze e limite di rilevabilità, sono state ottenute impiegando la spettrometria di fluorescenza atomica a vapori freddi (CV-AFS), consentendo la determinazione del mercurio totale a sub-ppt. Questa specifica tecnica strumentale unita alle accortezze adottate nella metodica analitica, l'impiego di matrici certificate e la partecipazione a circuiti di inter-comparazione internazionale si sono dimostrate idonee per la rigorosa valutazione delle concentrazioni di mercurio, altrimenti non raggiungibili con strumentazione come AAS e ICP-MS. I risultati presentati in questo lavoro indicano che i livelli di Hg sono ampiamente al di sotto dei limiti legislativi e dunque l'assunzione di Hg in ultra-tracce con le acque minerali naturali non pone rischi per la salute umana.

Quanto mercurio nelle acque minerali naturali della Campania?

Franco Cofone;Annalisa Rosselli;Federico Dallo;
2017

Abstract

Il mercurio (Hg) è un inquinante ubiquitario prodotto da sorgenti antropiche e naturali, con effetti negativi sugli ecosistemi e sulla salute umana. La provenienza di questo metallo pesante oltre ad essere locale e regionale è anche transfrontaliera. Per tale motivo nel 2013, attraverso la Convenzione di Minamata, 140 paesi (di cui 26 dell'Unione Europea) hanno sottoscritto il Trattato che fissa la riduzione e il controllo dell'impiego di Hg in prodotti e in processi industriali e artigianali per garantire la protezione dell'ambiente e della popolazione. Una volta immesso nell'ambiente il Hg, attraverso processi batterici naturali, viene trasformato in mono-metil-mercurio (MeHg) in ambienti acquatici. Il MeHg è il più tossico dei composti organo-mercuriali e data la sua elevata liposolubilità va incontro a bio-accumulo e bio-magnificazione. Oltre che con gli alimenti, il Hg può essere assunto con l'acqua, anche se in misura inferiore. Studi condotti su scala internazionale hanno evidenziato che monitorare le concentrazioni dei macro-elementi caratteristici, di metalli tossici e di specie indesiderate nelle acque in bottiglia permette di valutare non soltanto la qualità dell'acqua, ma anche lo stato di salute delle falde e di comprendere la geochimica delle acque sotterranee. Nelle pubblicazioni più recenti sono stati forniti dati relativi a numerosi parametri chimici e metalli pesanti, ma tali lavori sono privi di informazioni sui livelli di Hg, in quanto i valori ottenuti sono risultati inferiori ai limiti di quantificazione del metodo analitico impiegato. Un totale di 19 differenti acque minerali provenienti da acquiferi della Campania e reperite sul territorio nazionale, sono state analizzate per valutare l'eventuale presenza di mercurio. Prestazioni analitiche ottimali, in termini di controllo di possibili interferenze e limite di rilevabilità, sono state ottenute impiegando la spettrometria di fluorescenza atomica a vapori freddi (CV-AFS), consentendo la determinazione del mercurio totale a sub-ppt. Questa specifica tecnica strumentale unita alle accortezze adottate nella metodica analitica, l'impiego di matrici certificate e la partecipazione a circuiti di inter-comparazione internazionale si sono dimostrate idonee per la rigorosa valutazione delle concentrazioni di mercurio, altrimenti non raggiungibili con strumentazione come AAS e ICP-MS. I risultati presentati in questo lavoro indicano che i livelli di Hg sono ampiamente al di sotto dei limiti legislativi e dunque l'assunzione di Hg in ultra-tracce con le acque minerali naturali non pone rischi per la salute umana.
2017
Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali - IDPA - Sede Venezia
Mercurio
CV-AFS
Campania
acque minerali naturali
acque in bottiglia
acque sotterranee
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/331578
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact