Negli ultimi decenni il mercato turistico europeo ha vissuto una forte espansione e differenziazione. Una quota consistente di questo mercato è detenuta dal "turismo culturale", una forma di turismo con la quale, tentando di recuperare alcuni dei vecchi contenuti del turismo storico ( viaggio di formazione, visita alle antichità, missioni archeologiche e di esplorazione ...), si individuano destinazioni ed itinerari di luoghi urbani densi di autentici valori storici, estetici e paesaggistici la cui "tipicità" del patrimonio culturale, sia tangibile che intangibile, costituisce un fattore in grado di determinare il vantaggio competitivo di queste mete turistiche rispetto ad altre. Tuttavia, una serie di fattori fra i quali la forte commercializzazione del settore, la frammentazione delle politiche culturali, l'affermarsi di viaggi "mordi e fuggi", il target e le caratteristiche culturali dei nuovi viaggiatori, sempre più assuefatti ad una comunicazione rapida e generalista, stanno velocemente impattando sulla comprensione e percezione del patrimonio. Infatti, se il pubblico si rivolge sempre più comunemente a soluzioni comunicative "prét a manger", cioè prive di un approccio critico e slegate da una comprensione generale dei rapporti del monumento col suo contesto; non va trascurato che, da un lato, gli stake holders, sotto la pressione della domanda di mercato, spingono verso la promozione di grandi attrattori, come nel caso del sito archeologico di Pompei o del Colosseo a Roma, stravolgendo la storica gerarchia di valori tra i monumenti e il contesto e, conseguentemente, quelle autenticità e tipicità che sono premesse stesse del turismo culturale. Dall'altro, i pianificatori e i designers si orientano verso soluzioni ricostruttive e musealizzazioni sempre più appariscenti e spettacolarizzanti, oscurando il senso e il valore dell'esperienza del patrimonio anziché fungerne da corollario. Nella presente sessione si invitano archeologi, architetti, conservatori e operatori nel settore turistico ad approfondire questi aspetti con casi studio su scala nazionale e internazionale.

Gli effetti del mercato del turismo sulla percezione dell'archeologia urbana

Laura Genovese;
2017

Abstract

Negli ultimi decenni il mercato turistico europeo ha vissuto una forte espansione e differenziazione. Una quota consistente di questo mercato è detenuta dal "turismo culturale", una forma di turismo con la quale, tentando di recuperare alcuni dei vecchi contenuti del turismo storico ( viaggio di formazione, visita alle antichità, missioni archeologiche e di esplorazione ...), si individuano destinazioni ed itinerari di luoghi urbani densi di autentici valori storici, estetici e paesaggistici la cui "tipicità" del patrimonio culturale, sia tangibile che intangibile, costituisce un fattore in grado di determinare il vantaggio competitivo di queste mete turistiche rispetto ad altre. Tuttavia, una serie di fattori fra i quali la forte commercializzazione del settore, la frammentazione delle politiche culturali, l'affermarsi di viaggi "mordi e fuggi", il target e le caratteristiche culturali dei nuovi viaggiatori, sempre più assuefatti ad una comunicazione rapida e generalista, stanno velocemente impattando sulla comprensione e percezione del patrimonio. Infatti, se il pubblico si rivolge sempre più comunemente a soluzioni comunicative "prét a manger", cioè prive di un approccio critico e slegate da una comprensione generale dei rapporti del monumento col suo contesto; non va trascurato che, da un lato, gli stake holders, sotto la pressione della domanda di mercato, spingono verso la promozione di grandi attrattori, come nel caso del sito archeologico di Pompei o del Colosseo a Roma, stravolgendo la storica gerarchia di valori tra i monumenti e il contesto e, conseguentemente, quelle autenticità e tipicità che sono premesse stesse del turismo culturale. Dall'altro, i pianificatori e i designers si orientano verso soluzioni ricostruttive e musealizzazioni sempre più appariscenti e spettacolarizzanti, oscurando il senso e il valore dell'esperienza del patrimonio anziché fungerne da corollario. Nella presente sessione si invitano archeologi, architetti, conservatori e operatori nel settore turistico ad approfondire questi aspetti con casi studio su scala nazionale e internazionale.
2017
Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali - ICVBC - Sede Sesto Fiorentino
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
978-88-99930-02-8
turismo culturale
valorizzazione sostenibile
archeologia urbana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/331607
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