Le operazioni di politica migratoria che il fascismo promosse nelle zone di confine tra il 1938 e il 1944 sono significative per comprendere la peculiare concezione di "politiche della popolazione" che si era affermata nel corso del Ventennio. Per il governo italiano il biennio 1938-1939 fu caratterizzato dalle manovre di preparazione per un eventuale conflitto europeo e da un articolato avvicinamento alla Germania. Entrambi gli aspetti ebbero profonde ricadute sulle politiche della mobilità territoriale, che videro impegnato in molti campi d'azione il Commissariato per le migrazioni e la colonizzazione interna (d'ora in poi Cmci), organo che si era imposto nel corso degli anni Trenta come imprescindibile riferimento istituzionale per questo delicato settore dell'intervento pubblico.
Operazioni migratorie belliche transfrontaliere, 1938-1944. Trasferimenti e rimpatri da una parte all'altra delle Alpi
Stefano Gallo
2016
Abstract
Le operazioni di politica migratoria che il fascismo promosse nelle zone di confine tra il 1938 e il 1944 sono significative per comprendere la peculiare concezione di "politiche della popolazione" che si era affermata nel corso del Ventennio. Per il governo italiano il biennio 1938-1939 fu caratterizzato dalle manovre di preparazione per un eventuale conflitto europeo e da un articolato avvicinamento alla Germania. Entrambi gli aspetti ebbero profonde ricadute sulle politiche della mobilità territoriale, che videro impegnato in molti campi d'azione il Commissariato per le migrazioni e la colonizzazione interna (d'ora in poi Cmci), organo che si era imposto nel corso degli anni Trenta come imprescindibile riferimento istituzionale per questo delicato settore dell'intervento pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


