L'allergia alle lattoproteine vaccine rappresenta una fra le più importanti e diffuse allergie alimentari in grado di influenzare la vita e lo sviluppo del bambino e di persistere nell'età adulta configurando, in alcuni casi, condizioni di elevata gravità. Molti studi documentano un reale ed importante beneficio nell'utilizzo del latte di capra, asina e cavalla come alternativi al latte vaccino tanto da poter essere considerati latti ipo-allergenici. Le proteine del latte bovino e quelle di altre specie, tuttavia, condividono omologia di sequenza, aree epitopiche simili o identiche, o una struttura molecolare tridimensionale simile dovuta alle relazioni filogenetiche esistenti tra le specie e ciò comporta una potenziale similarità nella capacità di legare gli anticorpi specifici con il rischio di cross-reattività. Gli aspetti strutturali e funzionali in comune, non sono così diffusi e presentano un'ulteriore complessità dovuta al polimorfismo genetico e non genetico che comprende singole sostituzioni amminoacidiche, delezioni e modificazioni post-traduzionali come fosfori- lazioni e glicosilazioni. Queste differenze e modificazioni agiscono direttamente sulla struttura secondaria e terziaria della molecola e possono avere effetti sulla funzionalità e sull'allergenicità dei latti alimentari convenzionali e non convenzionali. La migliore dieta alternativa alle proteine del latte bovino rimane, ad oggi, da definire. Si rende pertanto necessario un controllo attento nell'uso di latte di capra o di altre specie come sostituto al latte bovino, o dell'uso di peptidi o idrolisati di siero nella dieta di bambini allergici. Tale controllo può avvantaggiarsi delle nuove tecnologie, che consentono di testare simultaneamente su ampia scala numerosi peptidi ed epitopi e di dare maggiori informazioni sull'allergenicità e la cross-reattività delle proteine del latte di diverse specie. Il percorso per la diagnosi delle CMA è complesso; infatti, molteplici sintomi clinici vengono riportati per le allergie al latte vaccino. Pertanto, la diagnosi differisce ampiamente sia in termini di manifestazioni sia in termini di intensità e può essere definita utilizzando protocolli ascrivibili a test cutanei e a test ematici. I benefici terapeutici nell'utilizzo di latti alternativi variano a secondo della gravità dell'allergia. Considerata la complessità della patologia e la disponibilità di nuove metodologie diagnostiche l'approccio al paziente con CMA deve prevedere un corretto percorso diagnostico e la messa a punto di una terapia personalizzata.

Latte e salute umana: allergie e intolleranze

S Chessa;
2015

Abstract

L'allergia alle lattoproteine vaccine rappresenta una fra le più importanti e diffuse allergie alimentari in grado di influenzare la vita e lo sviluppo del bambino e di persistere nell'età adulta configurando, in alcuni casi, condizioni di elevata gravità. Molti studi documentano un reale ed importante beneficio nell'utilizzo del latte di capra, asina e cavalla come alternativi al latte vaccino tanto da poter essere considerati latti ipo-allergenici. Le proteine del latte bovino e quelle di altre specie, tuttavia, condividono omologia di sequenza, aree epitopiche simili o identiche, o una struttura molecolare tridimensionale simile dovuta alle relazioni filogenetiche esistenti tra le specie e ciò comporta una potenziale similarità nella capacità di legare gli anticorpi specifici con il rischio di cross-reattività. Gli aspetti strutturali e funzionali in comune, non sono così diffusi e presentano un'ulteriore complessità dovuta al polimorfismo genetico e non genetico che comprende singole sostituzioni amminoacidiche, delezioni e modificazioni post-traduzionali come fosfori- lazioni e glicosilazioni. Queste differenze e modificazioni agiscono direttamente sulla struttura secondaria e terziaria della molecola e possono avere effetti sulla funzionalità e sull'allergenicità dei latti alimentari convenzionali e non convenzionali. La migliore dieta alternativa alle proteine del latte bovino rimane, ad oggi, da definire. Si rende pertanto necessario un controllo attento nell'uso di latte di capra o di altre specie come sostituto al latte bovino, o dell'uso di peptidi o idrolisati di siero nella dieta di bambini allergici. Tale controllo può avvantaggiarsi delle nuove tecnologie, che consentono di testare simultaneamente su ampia scala numerosi peptidi ed epitopi e di dare maggiori informazioni sull'allergenicità e la cross-reattività delle proteine del latte di diverse specie. Il percorso per la diagnosi delle CMA è complesso; infatti, molteplici sintomi clinici vengono riportati per le allergie al latte vaccino. Pertanto, la diagnosi differisce ampiamente sia in termini di manifestazioni sia in termini di intensità e può essere definita utilizzando protocolli ascrivibili a test cutanei e a test ematici. I benefici terapeutici nell'utilizzo di latti alternativi variano a secondo della gravità dell'allergia. Considerata la complessità della patologia e la disponibilità di nuove metodologie diagnostiche l'approccio al paziente con CMA deve prevedere un corretto percorso diagnostico e la messa a punto di una terapia personalizzata.
2015
BIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA AGRARIA
latte
allergie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/334381
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