"Il multiculturalismo è finito?" Questo è l'eloquente interrogativo che Maurizio Ambrosini si poneva non molti anni fa in un suo articolo nel quale registrava la presa di distanza di alcuni tra i più influenti leader politici europei dall'approccio multiculturalista nei confronti degli immigrati [2011]. Nel documentare come le dichiarate politiche di governance dell'immigrazione si discostino spesso da quelle praticate a livello nazionale e locale, egli approfondiva e ridiscuteva il concetto di "integrazione", di solito contrapposto a quello di "multiculturalismo", contestandone il soventemente dichiarato carattere oppositivo. L'integrazione, come osservato da Ambrosini [2011], è prima di tutto un processo che affonda le sue basi nelle relazioni; uno sguardo agli effettivi processi d'integrazione degli immigrati può far emergere la distanza e le differenze che sussistono tra politiche migratorie e la pluralità di pratiche attraverso cui i migranti partecipano e si inseriscono nella società italiana. Guidato da queste osservazioni, l'obiettivo del presente contributo è interrogarsi, attraverso una prospettiva socio-antropologica, sul concetto di "integrazione" partendo dalle esperienze e dalle osservazioni raccolte durante una ricerca condotta a Parma con il personale della Questura e la popolazione senegalese residente sul territorio, sul rapporto che essi intrattengono per l'espletamento delle procedure giuridico-legali. L'analisi delle narrazioni e delle "pratiche di vita quotidiana" [De Certeau 2001] saranno discussi in rapporto ad alcuni temi specifici [es. la residenza e domicilio, ...]. La rilevanza data alla dimensione esperienziale delle prassi giuridiche consentirà di indagare il rapporto tra 'dimensione legale' e 'diversità culturale', evidenziando lo iato sotteso tra le politiche migratorie e i processi d'integrazione, e lasciando intravedere allo stesso tempo forme di negoziazione delle differenze che sono alternative a un multiculturalismo normativo e istituzionale.
Processi d'integrazione e rappresentazioni sociali tra migranti e operatori di polizia
degli Uberti Stefano
2017
Abstract
"Il multiculturalismo è finito?" Questo è l'eloquente interrogativo che Maurizio Ambrosini si poneva non molti anni fa in un suo articolo nel quale registrava la presa di distanza di alcuni tra i più influenti leader politici europei dall'approccio multiculturalista nei confronti degli immigrati [2011]. Nel documentare come le dichiarate politiche di governance dell'immigrazione si discostino spesso da quelle praticate a livello nazionale e locale, egli approfondiva e ridiscuteva il concetto di "integrazione", di solito contrapposto a quello di "multiculturalismo", contestandone il soventemente dichiarato carattere oppositivo. L'integrazione, come osservato da Ambrosini [2011], è prima di tutto un processo che affonda le sue basi nelle relazioni; uno sguardo agli effettivi processi d'integrazione degli immigrati può far emergere la distanza e le differenze che sussistono tra politiche migratorie e la pluralità di pratiche attraverso cui i migranti partecipano e si inseriscono nella società italiana. Guidato da queste osservazioni, l'obiettivo del presente contributo è interrogarsi, attraverso una prospettiva socio-antropologica, sul concetto di "integrazione" partendo dalle esperienze e dalle osservazioni raccolte durante una ricerca condotta a Parma con il personale della Questura e la popolazione senegalese residente sul territorio, sul rapporto che essi intrattengono per l'espletamento delle procedure giuridico-legali. L'analisi delle narrazioni e delle "pratiche di vita quotidiana" [De Certeau 2001] saranno discussi in rapporto ad alcuni temi specifici [es. la residenza e domicilio, ...]. La rilevanza data alla dimensione esperienziale delle prassi giuridiche consentirà di indagare il rapporto tra 'dimensione legale' e 'diversità culturale', evidenziando lo iato sotteso tra le politiche migratorie e i processi d'integrazione, e lasciando intravedere allo stesso tempo forme di negoziazione delle differenze che sono alternative a un multiculturalismo normativo e istituzionale.| File | Dimensione | Formato | |
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