Nel paesaggio vesuviano l'incontro/scontro tra conoscenza e creatività che ha caratterizzato il progresso scientifico, artistico e culturale dei territori all'ombra del Vesuvio, è ravvisabile nella costruzione della Strada Regia delle Calabrie, detta Miglio d'Oro. La contemporaneità di questa strada si articola in un processo di occupazione massiccia del territorio e non nella decompressione del paesaggio a cui andrebbe restituita fluidità e per valorizzarne i valori storici, artistici e naturalistici e per garantirne l'evacuazione in caso di eruzione del vulcano. Il confronto dialettico tra knowledge e skill per il Miglio d'Oro e per tutta l'area vesuviana dovrebbe avvenire valorizzando le azioni urbanistiche dell'opera settecentesca che intese rendere accessibile il tratto della zona orientale della città di Napoli relativa al percorso sul ciglio della baia che da Portici conduce a Torre Annunziata, in nome delle scoperte archeologiche compiute sotto Carlo III di Borbone. L'arte dunque è stato l'incipit dell'opera dell'antica strada Regia delle Calabrieche ebbe origine dalla passione suscitata in Maria Amalia di Sassonia alla vista delle due statue esposte nella villa paterna a Desda, provenienti dai ritrovamenti archeologici del sito di quella che sarà la città dissotterrata di Ercolano, passione resa creativa una volta divenuta regina. Con Carlo di Borbone il paesaggio vesuviano viene interessato da un'intensa attività artistico-architettonica lungo tutto il tratto di costa;la realizzazione del nuovo palazzo reale a Portici,cominciata nel 1738,diede inizio alla costruzione delleville settecentesche del Miglio d'Oro. Un'avanzata scientifica nel paesaggio vesuviano avviene cento anni dopo con l'inaugurazione nel 1839 della stazione a Portici afferente alla prima linea ferroviaria in territorio italiano che collegava Napoli e Portici; un altro avanzamento nel progresso avviene un anno dopo quando fu promossa la realizzazione dell'Opificio Meccanico di Pietrarsa. Oggi per quanto Pietrarsa sia un luogo di culto del progresso con il suo museo, le Ville Vesuviane siano riconosciute per l' incontestabile valore architettonico, il sito archeologico di Ercolano sia tra i più importanti del pianeta, risultano opere oppresse e oltraggiate dalla contemporaneità che comunque ha assorbito nel Miglio d'Oro unitamente alla speculazione ediliziatutte le ville settecentesche costruite ai piedi del vulcano partendo da San Giovanni a Teduccio,anche se non appartenenti a quel miglio di strada.A Portici da dove ha avuto origine questo straordinario complesso urbanistico/architettonico l'incontro/scontro tra conoscenza e creatività diventa più intenso nella contemporaneità già da quando nel 1923 la Reggia diventa una delle sedi dell'Università Federico II di Napoli, ospitando la facoltà di Agraria e numerosi poli scientifici tra i quali il museo di entomologia e botanica. Nella contemporaneità non si può che constatare per il paesaggio vesuviano la perdita del suo paradiso di incontestabile bellezza, per quanto sia stato ed è un paesaggio in ostaggio della montagna di fuoco. Ma lo scontro tra la storia, l'arte, il progresso, la scienza e la contemporaneitànon è stato causato da angeli di fuoco ma dai demoni dell'incuria, dell'ignoranza e della speculazione, avidi di sfruttamento del suolo e di scempi edilizi. Quell'oro definiva e non più definisce l'atmosfera che permeava questo paesaggio, definizione suscitata dai colori e dai profumi dei giardini ricchi di arance, limoni e mandarini: più paradiso perduto di così.

STORIA, ARTE E CONTEMPORANEITÀ NEL PAESAGGIO VESUVIANO: IL MIGLIO D'ORO

Clelia Cirillo;Barbara Bertoli;
2017

Abstract

Nel paesaggio vesuviano l'incontro/scontro tra conoscenza e creatività che ha caratterizzato il progresso scientifico, artistico e culturale dei territori all'ombra del Vesuvio, è ravvisabile nella costruzione della Strada Regia delle Calabrie, detta Miglio d'Oro. La contemporaneità di questa strada si articola in un processo di occupazione massiccia del territorio e non nella decompressione del paesaggio a cui andrebbe restituita fluidità e per valorizzarne i valori storici, artistici e naturalistici e per garantirne l'evacuazione in caso di eruzione del vulcano. Il confronto dialettico tra knowledge e skill per il Miglio d'Oro e per tutta l'area vesuviana dovrebbe avvenire valorizzando le azioni urbanistiche dell'opera settecentesca che intese rendere accessibile il tratto della zona orientale della città di Napoli relativa al percorso sul ciglio della baia che da Portici conduce a Torre Annunziata, in nome delle scoperte archeologiche compiute sotto Carlo III di Borbone. L'arte dunque è stato l'incipit dell'opera dell'antica strada Regia delle Calabrieche ebbe origine dalla passione suscitata in Maria Amalia di Sassonia alla vista delle due statue esposte nella villa paterna a Desda, provenienti dai ritrovamenti archeologici del sito di quella che sarà la città dissotterrata di Ercolano, passione resa creativa una volta divenuta regina. Con Carlo di Borbone il paesaggio vesuviano viene interessato da un'intensa attività artistico-architettonica lungo tutto il tratto di costa;la realizzazione del nuovo palazzo reale a Portici,cominciata nel 1738,diede inizio alla costruzione delleville settecentesche del Miglio d'Oro. Un'avanzata scientifica nel paesaggio vesuviano avviene cento anni dopo con l'inaugurazione nel 1839 della stazione a Portici afferente alla prima linea ferroviaria in territorio italiano che collegava Napoli e Portici; un altro avanzamento nel progresso avviene un anno dopo quando fu promossa la realizzazione dell'Opificio Meccanico di Pietrarsa. Oggi per quanto Pietrarsa sia un luogo di culto del progresso con il suo museo, le Ville Vesuviane siano riconosciute per l' incontestabile valore architettonico, il sito archeologico di Ercolano sia tra i più importanti del pianeta, risultano opere oppresse e oltraggiate dalla contemporaneità che comunque ha assorbito nel Miglio d'Oro unitamente alla speculazione ediliziatutte le ville settecentesche costruite ai piedi del vulcano partendo da San Giovanni a Teduccio,anche se non appartenenti a quel miglio di strada.A Portici da dove ha avuto origine questo straordinario complesso urbanistico/architettonico l'incontro/scontro tra conoscenza e creatività diventa più intenso nella contemporaneità già da quando nel 1923 la Reggia diventa una delle sedi dell'Università Federico II di Napoli, ospitando la facoltà di Agraria e numerosi poli scientifici tra i quali il museo di entomologia e botanica. Nella contemporaneità non si può che constatare per il paesaggio vesuviano la perdita del suo paradiso di incontestabile bellezza, per quanto sia stato ed è un paesaggio in ostaggio della montagna di fuoco. Ma lo scontro tra la storia, l'arte, il progresso, la scienza e la contemporaneitànon è stato causato da angeli di fuoco ma dai demoni dell'incuria, dell'ignoranza e della speculazione, avidi di sfruttamento del suolo e di scempi edilizi. Quell'oro definiva e non più definisce l'atmosfera che permeava questo paesaggio, definizione suscitata dai colori e dai profumi dei giardini ricchi di arance, limoni e mandarini: più paradiso perduto di così.
2017
Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale - IBAF - Sede Porano
paesaggio vesuviano-recupero ambientale-biodiversità- miglio d'oro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/335143
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