Il telerilevamento è sempre più utilizzato nel monitoraggio ambientale e le immagini acquisite da sensori aviotrasportati rappresentano al giorno d'oggi uno strumento capace di utilizzare un numero elevato di bande spettrali a differenti risoluzioni geometriche al fine di discriminare i fenomeni che interessano il territorio investigato. In tale contesto, gli studi correlati all'impiego della spettroscopia Vis-NIR hanno evidenziato le potenzialità di quest'ultima, in termini di rapidità ed economicità, nella restituzione di informazioni inerenti i principali processi di degradazione del suolo (e.g. contaminazione, desertificazione, ecc.). Infatti, nel corso degli ultimi due decenni, l'uso della spettroscopia (Vis-NIR) nella scienza del suolo è stato ampiamente finalizzato allo studio della composizione del suolo e caratterizzazione delle sue principali proprietà. Le attività presentate in questo lavoro sono state finalizzate a sviluppare protocolli innovativi per il data fusion di dati iperspettrali acquisiti su un'area interessata da processi di degradazione (contaminazione) mediante tecniche di proximal e remote sensing. Nello specifico, sono state acquisite immagini da remoto con sensore iperspettrale aviotrasportato (CASI-1500) nel range 380-1050 nm su di un'area contaminata da composti organici (policlorobifenili) ed inorganici (metalli pesanti), localizzata nel Sud Italia. Al contempo, sono state condotte indagini spettroradiometriche in situ su campioni di suolo prelevati dal sito di indagine, mediante spettroradiometro portatile (ASD FieldSpec Pro FR 4) nel range 350-2500 nm. L'elaborazione dei dati iperspettrali, attraverso sperimentazione di tecniche di data fusion, ha mirato allo sviluppo di specifici algoritmi in grado di correlare l'informazione relativa al contenuto di alcuni contaminanti alle firme spettrali dei suoli con il fine ultimo di produrre mappe di contaminazione.

Data fusion di dati iperspettrali per lo studio di un'area contaminata nel sud Italia

Ciro Galeone;Carmine Massarelli;Valeria Ancona;Raffaella Matarrese;Vito Felice Uricchio
2017

Abstract

Il telerilevamento è sempre più utilizzato nel monitoraggio ambientale e le immagini acquisite da sensori aviotrasportati rappresentano al giorno d'oggi uno strumento capace di utilizzare un numero elevato di bande spettrali a differenti risoluzioni geometriche al fine di discriminare i fenomeni che interessano il territorio investigato. In tale contesto, gli studi correlati all'impiego della spettroscopia Vis-NIR hanno evidenziato le potenzialità di quest'ultima, in termini di rapidità ed economicità, nella restituzione di informazioni inerenti i principali processi di degradazione del suolo (e.g. contaminazione, desertificazione, ecc.). Infatti, nel corso degli ultimi due decenni, l'uso della spettroscopia (Vis-NIR) nella scienza del suolo è stato ampiamente finalizzato allo studio della composizione del suolo e caratterizzazione delle sue principali proprietà. Le attività presentate in questo lavoro sono state finalizzate a sviluppare protocolli innovativi per il data fusion di dati iperspettrali acquisiti su un'area interessata da processi di degradazione (contaminazione) mediante tecniche di proximal e remote sensing. Nello specifico, sono state acquisite immagini da remoto con sensore iperspettrale aviotrasportato (CASI-1500) nel range 380-1050 nm su di un'area contaminata da composti organici (policlorobifenili) ed inorganici (metalli pesanti), localizzata nel Sud Italia. Al contempo, sono state condotte indagini spettroradiometriche in situ su campioni di suolo prelevati dal sito di indagine, mediante spettroradiometro portatile (ASD FieldSpec Pro FR 4) nel range 350-2500 nm. L'elaborazione dei dati iperspettrali, attraverso sperimentazione di tecniche di data fusion, ha mirato allo sviluppo di specifici algoritmi in grado di correlare l'informazione relativa al contenuto di alcuni contaminanti alle firme spettrali dei suoli con il fine ultimo di produrre mappe di contaminazione.
2017
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
978-88-941232-8-9
Remote Sensing
data fusion
CASI 1500
aree contaminate
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/335952
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