Brevi note introduttive sul piano per una sanità globale. Quando nell'Ottocento si passò dalla "soft globalization" all'"hard globalization" (De Vries, EHR, 2010, 710-33) quelle politiche e quegli interventi di sanità marittima che per secoli avevano protetto gli stati contro le epidemie sembravano confliggere con i piani di sviluppo del commercio e dell'economia. E così negli anni a cavallo tra la prima e la seconda rivoluzione industriale si aprì in Europa un confronto sull'omologazione sanitaria per l'adozione di regole condivise alle frontiere di mare atte a ridurre l'ampia discrezionalità degli stati nell'adozione di pratiche d'isolamento e prevenzione (Panzac, 1996). Negli anni Trenta dell'Ottocento, nonostante l'assenza di serie cure per la peste e il colera, giunsero dalla Francia le prime proposte di mediterraneizzazione ed europeizzazione sanitaria (Berlinguer, 2000, 11-21; Vanzan Marchini, 2004, 192-193). L'establishment francese era preoccupato per gli effetti negativi che il rampantismo sanitario (anticontagionisti, riduzione quarantena, abolizione dei cordoni) e commerciale della vicina Inghilterra, potesse avere sulla sua aspirazione ad affermarsi tra le maggiori potenze in area Mediterranea (Strambio, 1845, 34). Anche gli stati italiani, dopo i tragici eventi del '48-'49, erano pronti a un confronto allargato sulla sanità marittima. Alla fine la spuntò la Francia e nel 1851 fu organizzata a Parigi la prima Conferenza Sanitaria Internazionale con la partecipazione di dodici stati (De Pooter, 2015, 28-30; Norman Howard-Jones, 1972). In questa circostanza quale fu il ruolo e la posizione assunta dal Regno delle Due Sicilie nella più ampia strategia economico-sanitaria degli stati europei? E più precisamente come fu affrontato il delicato intreccio tra politica, commercio e sanità marittima al tempo dei nuovi traguardi della scienza e della tecnica e della transizione epidemica dalla peste di Noja fino al colera degli anni Trenta - Cinquanta? Quali furono le proposte avanzate dalla Francia in materia di sanità globale e quale la risposta del Mezzogiorno pre-unitario alla globalizzazione sanitaria concretamente formulata negli anni Cinquanta dell'Ottocento?

Il Regno delle Due Sicilie e la globalizzazione marittimo-sanitaria alla metà dell'Ottocento

Raffaella Salvemini
2017

Abstract

Brevi note introduttive sul piano per una sanità globale. Quando nell'Ottocento si passò dalla "soft globalization" all'"hard globalization" (De Vries, EHR, 2010, 710-33) quelle politiche e quegli interventi di sanità marittima che per secoli avevano protetto gli stati contro le epidemie sembravano confliggere con i piani di sviluppo del commercio e dell'economia. E così negli anni a cavallo tra la prima e la seconda rivoluzione industriale si aprì in Europa un confronto sull'omologazione sanitaria per l'adozione di regole condivise alle frontiere di mare atte a ridurre l'ampia discrezionalità degli stati nell'adozione di pratiche d'isolamento e prevenzione (Panzac, 1996). Negli anni Trenta dell'Ottocento, nonostante l'assenza di serie cure per la peste e il colera, giunsero dalla Francia le prime proposte di mediterraneizzazione ed europeizzazione sanitaria (Berlinguer, 2000, 11-21; Vanzan Marchini, 2004, 192-193). L'establishment francese era preoccupato per gli effetti negativi che il rampantismo sanitario (anticontagionisti, riduzione quarantena, abolizione dei cordoni) e commerciale della vicina Inghilterra, potesse avere sulla sua aspirazione ad affermarsi tra le maggiori potenze in area Mediterranea (Strambio, 1845, 34). Anche gli stati italiani, dopo i tragici eventi del '48-'49, erano pronti a un confronto allargato sulla sanità marittima. Alla fine la spuntò la Francia e nel 1851 fu organizzata a Parigi la prima Conferenza Sanitaria Internazionale con la partecipazione di dodici stati (De Pooter, 2015, 28-30; Norman Howard-Jones, 1972). In questa circostanza quale fu il ruolo e la posizione assunta dal Regno delle Due Sicilie nella più ampia strategia economico-sanitaria degli stati europei? E più precisamente come fu affrontato il delicato intreccio tra politica, commercio e sanità marittima al tempo dei nuovi traguardi della scienza e della tecnica e della transizione epidemica dalla peste di Noja fino al colera degli anni Trenta - Cinquanta? Quali furono le proposte avanzate dalla Francia in materia di sanità globale e quale la risposta del Mezzogiorno pre-unitario alla globalizzazione sanitaria concretamente formulata negli anni Cinquanta dell'Ottocento?
2017
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-99487-79-9
sanità marittima
globalizzazione
storia del mediterraneo
epidemie
storia del regno dfelle due sicilie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/336244
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