Nella storia del Mezzogiorno i monti e le congregazioni laicali hanno fornito risposte alle necessità di soccorso, di assistenza, di lavoro, ma anche di formazione e d'istruzione degli iscritti e delle loro famiglie. L'evento dal titolo Aspettando lo stato sociale. I monti di previdenza, assistenza e lavoro organizzato da Raffaella Salvemini primo ricercatore e dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli avrà luogo il 2 agosto 2017 dalle ore 18,30 alle 21,00 presso la chiesa di Santa Maria della Pietà e san Giovanni Battista, luogo simbolo della storia del Pio Monte dei marinai. In un momento di profonda crisi per il welfare state e per il settore del lavoro marittimo l'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo ha promosso un incontro su ruolo e peso dei monti previdenziali impegnati nell'assistenza ai propri iscritti in un momento in cui lo stato sociale non era ancora nato. A questo proposito si è voluta ricordare la straordinaria esperienza in chiave solidaristico- mutualistico di Procida a 400 anni dalla nascita del Pio Monte, il cui statuto fu approvato il 22 luglio 1617, e che ancora oggi è presente con il suo commissario arcivescovile Mario Carabellese. Già nel 2000, con la riedizione del Catechismo Nautico del 1788, il Pio Monte dei Marinai dell'isola di Procida richiamò l'attenzione sul legame tra l'isola e la secolare cultura e tradizione marittima di cui Marcello Eusebio Scotti, fondatore della prima scuola nautica sull'isola, furono validi rappresentanti. L'evento comincerà con i saluti delle autorità: il sindaco Domenico Ambrosino, gli assessori alla cultura Granito e al lavoro marittimo Carannante e la dirigente scolastica Maria Saletta Longobardo, responsabile di uno dei più antichi istituti nautici della penisola italiana, sensibile ai temi del recupero della memoria e dell'identità marittima dell'isola. Si passerà al seminario presieduto da Paola Avallone dirigente dell'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Nell'intervento di apertura di Franca Assante storica procidana prenderà in esame il sistema di tutela di assistenza e previdenza garantito dalle corporazioni di arti e mestiere del regno di Napoli. L'ente erogatore poteva essere una cappella o una chiesa oppure un monte e/o conservatorio. All'atto della redazione dello statuto ogni arte si sceglieva un santo protettore con l'erezione di una cappella che diveniva sede dell'adunanze. Si trattava dunque di proteggere non solo i poveri ma soprattutto i lavoratori e le loro famiglie. Nell'intervento di Amalia Russo e Vittoria Ferrandino, autrice quest'ultima del libro sulla storia di un Monte Pio dei marinai di Torre del Greco si racconterà del recupero di un archivio che ha permesso di scrivere la vicenda di un monte nato per proteggere dalle avversità del mare e della pirateria una comunità di pescatori che si specializzerà nella pesca, lavorazione e commercio del corallo, considerato da Greci e Romani " miglior frutto del mare". Sulla vicenda del Pio Monte dei Marinai di Procida si soffermerà l'altra storica procidana Raffaella Salvemini. A 400 anni dalla fondazione dell'opera pia laicale la Salvemini metterà l'accento sul profondo legame tra la comunità marittima dell'isola e il suo Pio monte, chiamato ad elargire sussidi per vecchiaia e invalidità; carcerazione; riscatto degli schiavi; vedovanza; sepoltura e per le doti di maritaggio e/o monacaggio. A tutto ciò si unì il sostegno anche economico alla formazione e all'istruzione della gente di mare dell'istituto nautico nato nel 1833. Il Pio Monte dei Marinai di Procida, che non fece mai mancare gli aiuti anche alla sua chiesa di Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista, fu da un lato espressione della tutela, del solidarismo e della mutua assistenza tra la gente di mare e dall'altro della promozione delle istanze per lo sviluppo e la crescita della marineria procidana. L'evento si concluderà con gli interventi del commissario arcivescovile del Pio Monte Mario Carabellese e i Ricordi di Giuseppina Cucurullo e Tilde Sarnico sul rapporto che ancora esiste tra il Pio Monte e l'isola.

Aspettando lo Stato Sociale. I monti di previdenza, assistenza e lavoro

Raffaella Salvemini;
2017

Abstract

Nella storia del Mezzogiorno i monti e le congregazioni laicali hanno fornito risposte alle necessità di soccorso, di assistenza, di lavoro, ma anche di formazione e d'istruzione degli iscritti e delle loro famiglie. L'evento dal titolo Aspettando lo stato sociale. I monti di previdenza, assistenza e lavoro organizzato da Raffaella Salvemini primo ricercatore e dall'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli avrà luogo il 2 agosto 2017 dalle ore 18,30 alle 21,00 presso la chiesa di Santa Maria della Pietà e san Giovanni Battista, luogo simbolo della storia del Pio Monte dei marinai. In un momento di profonda crisi per il welfare state e per il settore del lavoro marittimo l'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo ha promosso un incontro su ruolo e peso dei monti previdenziali impegnati nell'assistenza ai propri iscritti in un momento in cui lo stato sociale non era ancora nato. A questo proposito si è voluta ricordare la straordinaria esperienza in chiave solidaristico- mutualistico di Procida a 400 anni dalla nascita del Pio Monte, il cui statuto fu approvato il 22 luglio 1617, e che ancora oggi è presente con il suo commissario arcivescovile Mario Carabellese. Già nel 2000, con la riedizione del Catechismo Nautico del 1788, il Pio Monte dei Marinai dell'isola di Procida richiamò l'attenzione sul legame tra l'isola e la secolare cultura e tradizione marittima di cui Marcello Eusebio Scotti, fondatore della prima scuola nautica sull'isola, furono validi rappresentanti. L'evento comincerà con i saluti delle autorità: il sindaco Domenico Ambrosino, gli assessori alla cultura Granito e al lavoro marittimo Carannante e la dirigente scolastica Maria Saletta Longobardo, responsabile di uno dei più antichi istituti nautici della penisola italiana, sensibile ai temi del recupero della memoria e dell'identità marittima dell'isola. Si passerà al seminario presieduto da Paola Avallone dirigente dell'Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. Nell'intervento di apertura di Franca Assante storica procidana prenderà in esame il sistema di tutela di assistenza e previdenza garantito dalle corporazioni di arti e mestiere del regno di Napoli. L'ente erogatore poteva essere una cappella o una chiesa oppure un monte e/o conservatorio. All'atto della redazione dello statuto ogni arte si sceglieva un santo protettore con l'erezione di una cappella che diveniva sede dell'adunanze. Si trattava dunque di proteggere non solo i poveri ma soprattutto i lavoratori e le loro famiglie. Nell'intervento di Amalia Russo e Vittoria Ferrandino, autrice quest'ultima del libro sulla storia di un Monte Pio dei marinai di Torre del Greco si racconterà del recupero di un archivio che ha permesso di scrivere la vicenda di un monte nato per proteggere dalle avversità del mare e della pirateria una comunità di pescatori che si specializzerà nella pesca, lavorazione e commercio del corallo, considerato da Greci e Romani " miglior frutto del mare". Sulla vicenda del Pio Monte dei Marinai di Procida si soffermerà l'altra storica procidana Raffaella Salvemini. A 400 anni dalla fondazione dell'opera pia laicale la Salvemini metterà l'accento sul profondo legame tra la comunità marittima dell'isola e il suo Pio monte, chiamato ad elargire sussidi per vecchiaia e invalidità; carcerazione; riscatto degli schiavi; vedovanza; sepoltura e per le doti di maritaggio e/o monacaggio. A tutto ciò si unì il sostegno anche economico alla formazione e all'istruzione della gente di mare dell'istituto nautico nato nel 1833. Il Pio Monte dei Marinai di Procida, che non fece mai mancare gli aiuti anche alla sua chiesa di Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista, fu da un lato espressione della tutela, del solidarismo e della mutua assistenza tra la gente di mare e dall'altro della promozione delle istanze per lo sviluppo e la crescita della marineria procidana. L'evento si concluderà con gli interventi del commissario arcivescovile del Pio Monte Mario Carabellese e i Ricordi di Giuseppina Cucurullo e Tilde Sarnico sul rapporto che ancora esiste tra il Pio Monte e l'isola.
2017
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
monti di previdenza
monti dei marinai
stato pre-unitari
Mezzogiorno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/336259
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