Questo articolo analizza, in chiave post-moderna e post-strutturalista, il processo di costruzione delle identità culturali partendo dalla teoria dell'ibridismo. Mettendo in primo piano la commistione sistematica tra le culture e l'attraversamento dei confini culturali, la prospettiva ibridista si pone contro tutte quelle narrazioni essenzialiste e quelle politiche di identità fondate sul modello differenzialista. L'utilità del concetto di ibridismo risiede, infatti, nell'affermare l'idea di una società interculturale all'interno di un processo storico che ha prodotto fin dall'inizio dell'umanità ogni singola cultura come derivato di ibridazioni. Mediante l'analisi di alcuni risultati emersi da una ricerca qualitativa attinente alla seconda generazione greca in Italia, l'articolo focalizza l'attenzione sull'emersione di appartenenze ibride che contraddicono la nozione di purezza e autenticità culturale e che sfidano i paradigmi tradizionali dell'etnicità. In aggiunta, seguendo un approccio situazionale, vengono evidenziate le dinamiche del processo socialmente interattivo dell'etnicità all'interno del quale l'ibridismo opera in forme riflessive di identificazione e sul piano dell'etero-percezione. Viene infine ribadito come il riconoscimento di una politica di integrazione fondata sul modello ibridista consenta una migliore comprensione delle esperienze migratorie nonché il superamento delle nozioni di essenzialismo culturale riproposte oggi nel dibattito pubblico e in alcune retoriche etniciste nel contesto europeo.
La prospettiva ibridista per una politica dell'integrazione in una società interculturale
Pelliccia Andrea
2017
Abstract
Questo articolo analizza, in chiave post-moderna e post-strutturalista, il processo di costruzione delle identità culturali partendo dalla teoria dell'ibridismo. Mettendo in primo piano la commistione sistematica tra le culture e l'attraversamento dei confini culturali, la prospettiva ibridista si pone contro tutte quelle narrazioni essenzialiste e quelle politiche di identità fondate sul modello differenzialista. L'utilità del concetto di ibridismo risiede, infatti, nell'affermare l'idea di una società interculturale all'interno di un processo storico che ha prodotto fin dall'inizio dell'umanità ogni singola cultura come derivato di ibridazioni. Mediante l'analisi di alcuni risultati emersi da una ricerca qualitativa attinente alla seconda generazione greca in Italia, l'articolo focalizza l'attenzione sull'emersione di appartenenze ibride che contraddicono la nozione di purezza e autenticità culturale e che sfidano i paradigmi tradizionali dell'etnicità. In aggiunta, seguendo un approccio situazionale, vengono evidenziate le dinamiche del processo socialmente interattivo dell'etnicità all'interno del quale l'ibridismo opera in forme riflessive di identificazione e sul piano dell'etero-percezione. Viene infine ribadito come il riconoscimento di una politica di integrazione fondata sul modello ibridista consenta una migliore comprensione delle esperienze migratorie nonché il superamento delle nozioni di essenzialismo culturale riproposte oggi nel dibattito pubblico e in alcune retoriche etniciste nel contesto europeo.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Migrazioni e integrazioni nell'Italia di oggi
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