Il particolato atmosferico (PM) è un inquinante noto per i suoi effetti negativi sia sull'ambiente che sulla salute umana a causa di esposizione in ambienti indoor e di esposizione outdoor, ed è pertanto oggetto di numerosi studi scientifici. Seppure gli effetti tossici del PM siano stati correlati ad alcune sue proprietà chimico-fisiche, i meccanismi di tossicità non sono ancora del tutto noti. Numerosi studi hanno suggerito che alcuni effetti negativi sulla salute sono riconducibili al potenziale ossidativo (OP) del particolato, che porta ad elevate concentrazioni di Reactive Oxygen Species (ROS), specie chimiche in grado di provocare danni a livello cellulare. Per questo motivo, nella comunità scientifica internazionale, il potenziale ossidativo (OP) del particolato atmosferico è considerato come un potenziale indicatore di rischio per la salute umana. Il contributo al potenziale ossidativo di sorgenti antropogeniche specifiche, come il traffico stradale, la combustione di biomasse e le emissioni industriali, è stato studiato in diversi siti di misura. Tuttavia, le informazioni relative al OP di sorgenti naturali sono scarse e non sono, ad esempio, disponibili dati relativi all'influenza del trasporto transfrontaliero di polveri del Sahara (Saharan Dust Outbreak, SDO) al potenziale ossidativo. Pertanto, è stato condotto uno studio sul potenziale ossidativo di due frazioni dimensionali (PM2.5 e PM10) del particolato atmosferico raccolto presso l'Osservatorio Climatico-Ambientale di ISAC-CNR di Lecce, stazione regionale della Global Atmosphere Watch (GAW).

Il potenziale ossidativo del PM2.5 e del PM10 in un sito di fondo urbano a Lecce: influenza delle sorgenti di combustione e del trasporto di Saharan dust

D Contini;A Dinoi;A Donateo;D Cesari
2017

Abstract

Il particolato atmosferico (PM) è un inquinante noto per i suoi effetti negativi sia sull'ambiente che sulla salute umana a causa di esposizione in ambienti indoor e di esposizione outdoor, ed è pertanto oggetto di numerosi studi scientifici. Seppure gli effetti tossici del PM siano stati correlati ad alcune sue proprietà chimico-fisiche, i meccanismi di tossicità non sono ancora del tutto noti. Numerosi studi hanno suggerito che alcuni effetti negativi sulla salute sono riconducibili al potenziale ossidativo (OP) del particolato, che porta ad elevate concentrazioni di Reactive Oxygen Species (ROS), specie chimiche in grado di provocare danni a livello cellulare. Per questo motivo, nella comunità scientifica internazionale, il potenziale ossidativo (OP) del particolato atmosferico è considerato come un potenziale indicatore di rischio per la salute umana. Il contributo al potenziale ossidativo di sorgenti antropogeniche specifiche, come il traffico stradale, la combustione di biomasse e le emissioni industriali, è stato studiato in diversi siti di misura. Tuttavia, le informazioni relative al OP di sorgenti naturali sono scarse e non sono, ad esempio, disponibili dati relativi all'influenza del trasporto transfrontaliero di polveri del Sahara (Saharan Dust Outbreak, SDO) al potenziale ossidativo. Pertanto, è stato condotto uno studio sul potenziale ossidativo di due frazioni dimensionali (PM2.5 e PM10) del particolato atmosferico raccolto presso l'Osservatorio Climatico-Ambientale di ISAC-CNR di Lecce, stazione regionale della Global Atmosphere Watch (GAW).
2017
Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima - ISAC
978-88-86293-32-7
Potenziale Ossidativo
particolato atmosferico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/336746
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