In questo lavoro vengono discusse le problematiche relative all'attenuazione dell'intensità macrosismica per l'area vulcanica di Ischia, che il recente evento del 21 agosto ha messo drammaticamente in luce, e presentati i risultati delle analisi effettuate sulla versione più aggiornata del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15, Rovida et al., 2016). A tal fine l'esame della banca dati macrosismica DBMI15 (Locati et al., 2016) ha evidenziato, per l'isola di Ischia, solo 3 (Tab. 1) terremoti per i quali sono disponibili un numero di osservazioni macrosismiche congruo per l'analisi, dato che gli eventi antecedenti al XIX sec., sebbene di intensità epicentrale maggiore o uguale a VIII MCS, hanno una sola osservazione; a questi si aggiunge il piano quotato relativo all'ultima forte scossa dell'agosto 2017 (Azzaro et al., 2017). Complessivamente sono disponibili 78 dati di intensità distribuiti sull'intero territorio ischitano. Per meglio tener conto dell'incertezza nel decadimento dell'intensità macrosismica e in accordo con l'idea che tale grandezza possa essere considerata come una variabile casuale, vari studi sono stati proposti in letteratura che utilizzano un modello di tipo beta-binomiale per stimare, in ambito bayesiano, la distribuzione di probabilità dell'intensità al sito condizionata alla distanza dall'epicentro e all'intensità epicentrale (Rotondi e Zonno, 2004). Questo approccio probabilistico è stato applicato anche alla regione vulcanica dell'Etna per la generazione di scenari di danno o per la stima della pericolosità sismica (Azzaro et al., 2013, 2016). L'intera banca dati DBMI15 rappresenta una opportunità come nuovo "insieme di apprendimento" nell'analisi probabilistica per ricavare, dai campi della classe che mostra il più rapido decadimento dell'intensità, le distribuzioni a priori dei parametri del modello beta-binomiale. In seguito i parametri sono stati opportunamente scalati per tener conto delle specifiche caratteristiche attenuative delle aree vulcaniche, e poi aggiornati utilizzando i terremoti etnei e di quelli che hanno colpito Ischia in passato. La fase di validazione dei modelli di attenuazione ottenuti include la stima retrospettiva e predittiva dello scenario generato da un evento di intensità VIII, e il suo confronto con lo scenario realmente osservato in occasione del recente terremoto del 21 agosto 2017.
L'attenuazione dell'intensità macrosismica nell'isola vulcanica di Ischia: confronto tra modelli deterministici e probabilistici e applicazione per la generazione di scenari di danno
R Rotondi;E Varini
2017
Abstract
In questo lavoro vengono discusse le problematiche relative all'attenuazione dell'intensità macrosismica per l'area vulcanica di Ischia, che il recente evento del 21 agosto ha messo drammaticamente in luce, e presentati i risultati delle analisi effettuate sulla versione più aggiornata del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15, Rovida et al., 2016). A tal fine l'esame della banca dati macrosismica DBMI15 (Locati et al., 2016) ha evidenziato, per l'isola di Ischia, solo 3 (Tab. 1) terremoti per i quali sono disponibili un numero di osservazioni macrosismiche congruo per l'analisi, dato che gli eventi antecedenti al XIX sec., sebbene di intensità epicentrale maggiore o uguale a VIII MCS, hanno una sola osservazione; a questi si aggiunge il piano quotato relativo all'ultima forte scossa dell'agosto 2017 (Azzaro et al., 2017). Complessivamente sono disponibili 78 dati di intensità distribuiti sull'intero territorio ischitano. Per meglio tener conto dell'incertezza nel decadimento dell'intensità macrosismica e in accordo con l'idea che tale grandezza possa essere considerata come una variabile casuale, vari studi sono stati proposti in letteratura che utilizzano un modello di tipo beta-binomiale per stimare, in ambito bayesiano, la distribuzione di probabilità dell'intensità al sito condizionata alla distanza dall'epicentro e all'intensità epicentrale (Rotondi e Zonno, 2004). Questo approccio probabilistico è stato applicato anche alla regione vulcanica dell'Etna per la generazione di scenari di danno o per la stima della pericolosità sismica (Azzaro et al., 2013, 2016). L'intera banca dati DBMI15 rappresenta una opportunità come nuovo "insieme di apprendimento" nell'analisi probabilistica per ricavare, dai campi della classe che mostra il più rapido decadimento dell'intensità, le distribuzioni a priori dei parametri del modello beta-binomiale. In seguito i parametri sono stati opportunamente scalati per tener conto delle specifiche caratteristiche attenuative delle aree vulcaniche, e poi aggiornati utilizzando i terremoti etnei e di quelli che hanno colpito Ischia in passato. La fase di validazione dei modelli di attenuazione ottenuti include la stima retrospettiva e predittiva dello scenario generato da un evento di intensità VIII, e il suo confronto con lo scenario realmente osservato in occasione del recente terremoto del 21 agosto 2017.File | Dimensione | Formato | |
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