La flavescenza dorata della vite (FD) è una delle principali malattie che colpiscono i vigneti europei. Agente causale della malattia è un fitoplasma (FDp) appartenente al gruppo ribosomiale 16Sr-V trasmesso dalla cicalina Scaphoideus titanus. Numerosi interventi volti al contenimento di FD sono stati attuati sia sull'insetto vettore (trattamenti insetticidi) sia sul materiale vegetale (estirpo delle piante malate, uso di materiale di propagazione sano), tuttavia, in Piemonte, la malattia si presenta ancora a livello epidemico. Generalmente, i vigneti piemontesi sono caratterizzati da ridotta estensione e presenza di ampie zone di incolto circostanti i filari. Tali incolti possono ospitare specie serbatoi della malattia, quali viti selvatiche e clematidi, determinando una fonte continua di infezione primaria del vigneto. Al fine di determinare il ruolo delle infezioni primarie nell'epidemiologia di FD sul nostro territorio, sono stati selezionati sette vigneti nelle principali località vitivinicole piemontesi. In ciascun sito sono stati raccolti campioni di vite coltivata con sintomi della malattia, viti selvatiche o inselvatichite, clematidi e S. titanus delle popolazioni residenti all'interno ed all'esterno del vigneto. Gli isolati positivi a FDp sono stati caratterizzati geneticamente sulla base delle sequenze dei tre geni non ribosomiali dnaK, malG e vmpA. La comparazione dei profili genetici dei ceppi di FD negli isolati analizzati ha evidenziato l'importanza delle viti selvatiche e abbandonate nel processo epidemico della malattia. Il genere Clematis, invece, sembra essere totalmente escluso dal ciclo infettivo di FD sul nostro territorio. La caratterizzazione genetica fine dei ceppi di FDp presenti nel vigneto e negli insetti catturati in esso dimostra come le infezioni secondarie siano comunque una fonte importante di propagazione della malattia nonostante gli interventi di contenimento attuati sul vettore e sulle viti sintomatiche. Emerge, inoltre, un'estrema variabilità genetica di FDp associata ai vettori e determinata probabilmente dalla capacità di spostamento dell'insetto. Analizzando i dati genetici nella loro totalità emerge come il ceppo FD-C, endemico in Piemonte, sia ormai molto meno diffuso del ceppo di origine francese FD-D. Solo il 10% degli insetti analizzati era infetto dal ceppo FD-C contro il 30% delle viti, suggerendo che questo ceppo sia acquisito con bassa efficienza dal vettore.

Ruolo degli incolti nell'epidemiologia della Flavescenza dorata in Piemonte

Rossi M;
2017

Abstract

La flavescenza dorata della vite (FD) è una delle principali malattie che colpiscono i vigneti europei. Agente causale della malattia è un fitoplasma (FDp) appartenente al gruppo ribosomiale 16Sr-V trasmesso dalla cicalina Scaphoideus titanus. Numerosi interventi volti al contenimento di FD sono stati attuati sia sull'insetto vettore (trattamenti insetticidi) sia sul materiale vegetale (estirpo delle piante malate, uso di materiale di propagazione sano), tuttavia, in Piemonte, la malattia si presenta ancora a livello epidemico. Generalmente, i vigneti piemontesi sono caratterizzati da ridotta estensione e presenza di ampie zone di incolto circostanti i filari. Tali incolti possono ospitare specie serbatoi della malattia, quali viti selvatiche e clematidi, determinando una fonte continua di infezione primaria del vigneto. Al fine di determinare il ruolo delle infezioni primarie nell'epidemiologia di FD sul nostro territorio, sono stati selezionati sette vigneti nelle principali località vitivinicole piemontesi. In ciascun sito sono stati raccolti campioni di vite coltivata con sintomi della malattia, viti selvatiche o inselvatichite, clematidi e S. titanus delle popolazioni residenti all'interno ed all'esterno del vigneto. Gli isolati positivi a FDp sono stati caratterizzati geneticamente sulla base delle sequenze dei tre geni non ribosomiali dnaK, malG e vmpA. La comparazione dei profili genetici dei ceppi di FD negli isolati analizzati ha evidenziato l'importanza delle viti selvatiche e abbandonate nel processo epidemico della malattia. Il genere Clematis, invece, sembra essere totalmente escluso dal ciclo infettivo di FD sul nostro territorio. La caratterizzazione genetica fine dei ceppi di FDp presenti nel vigneto e negli insetti catturati in esso dimostra come le infezioni secondarie siano comunque una fonte importante di propagazione della malattia nonostante gli interventi di contenimento attuati sul vettore e sulle viti sintomatiche. Emerge, inoltre, un'estrema variabilità genetica di FDp associata ai vettori e determinata probabilmente dalla capacità di spostamento dell'insetto. Analizzando i dati genetici nella loro totalità emerge come il ceppo FD-C, endemico in Piemonte, sia ormai molto meno diffuso del ceppo di origine francese FD-D. Solo il 10% degli insetti analizzati era infetto dal ceppo FD-C contro il 30% delle viti, suggerendo che questo ceppo sia acquisito con bassa efficienza dal vettore.
2017
Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - IPSP
FD
phytoplasma
grapevine
cultivars
susceptibility
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/337653
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