Si descrivono le metodologie utilizzate e i risultati conseguiti con uno studio di dettaglio di un'area campione dell'unità idrogeologica del Salento (Puglia), costituita da un vasto acquifero carbonatico mesozoico. Tale area, rappresentativa sia degli aspetti idrogeologici tipici delle zone di alimentazione del Salento sia degli effetti dell'antropizzazione, è sede di nurnerosi pozzi adibiti ad uso potabile. Lo studio è stato finalizzato alla redazione della carta della vulnerabilità dell'acquifero con ii metodo SINTACS. La natura sperimentale dell'applicazione è legata alle peculiarità dell'acquifero salentino e all'assenza di esperienze pregresse per tale contesto. Sono stati effettuati rilievi diretti, prove idrogeologiche e piü cicli di campionarnento idrico ed analisi di laboratorio. I centri di pericolo sono stati censiti sulla base delle banche dati disponibili ed ispezionando ii territorio. L'infiltrazione si è dirnostrata molto rapida, anche laddove l'acquifero non affiora. La vulnerabilità è risultata notevole, da alta a molto elevata. La qualita delle acque, per quanto tuttora buona, si è dimostrata sensibile alla posizione e all'azione dei centri di pericolo. I rischi di degrado qualitativo sono risultati non trascurabili.

La valutazione della vulnerabilità integrata degli acquiferi. La sperimentazione nell'area campione di Corigliano in Salento

Limoni PP;Polemio M
2002

Abstract

Si descrivono le metodologie utilizzate e i risultati conseguiti con uno studio di dettaglio di un'area campione dell'unità idrogeologica del Salento (Puglia), costituita da un vasto acquifero carbonatico mesozoico. Tale area, rappresentativa sia degli aspetti idrogeologici tipici delle zone di alimentazione del Salento sia degli effetti dell'antropizzazione, è sede di nurnerosi pozzi adibiti ad uso potabile. Lo studio è stato finalizzato alla redazione della carta della vulnerabilità dell'acquifero con ii metodo SINTACS. La natura sperimentale dell'applicazione è legata alle peculiarità dell'acquifero salentino e all'assenza di esperienze pregresse per tale contesto. Sono stati effettuati rilievi diretti, prove idrogeologiche e piü cicli di campionarnento idrico ed analisi di laboratorio. I centri di pericolo sono stati censiti sulla base delle banche dati disponibili ed ispezionando ii territorio. L'infiltrazione si è dirnostrata molto rapida, anche laddove l'acquifero non affiora. La vulnerabilità è risultata notevole, da alta a molto elevata. La qualita delle acque, per quanto tuttora buona, si è dimostrata sensibile alla posizione e all'azione dei centri di pericolo. I rischi di degrado qualitativo sono risultati non trascurabili.
2002
Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica - IRPI
Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica - IRPI
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/33808
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