Nel suo saggio "Sull'abbellimento di cui è capace la città di Napoli" del 1789, Vincenzo Ruffo con piena espressione illuminista, rileva l'importanza per il progresso della Città, di avere un Orto Botanico, annoverandolo tra le archittetture in grado di rinnovare la struttura urbana napoletana. L'idea, più volta avanzata, fu resa concreta solo nel 1798 quando Ferdinando IV affidò il progetto, da realizzare nei pressi dell'Albergo dei Poveri, all'arch. Maresca. Il progetto prese vita nel 1807 con la firma di Giuseppe Bonaparte del Decreto esecutivo di fondazione del Real Orto Botanico. Fu costruito ai piedi della collina di Capodimonte, dove anni prima sorse la Reggia Borbonica, sul limite dell'asse urbano di via Foria, costruito nel XVIII dov'era il vallone che delimitava il centro antico della città, vallone che accoglieva le acque torrentizie provenienti dalle colline della Stella, Infrascata, Veterinaria e dai valloni della Sanità e dei Vergini. Oggi l'Orto Botanico conta circa 25mila esemplari di 10mila specie diverse, provenienti da ogni parte del mondo; il parco con la sua estensione di 12 ettari funziona come un diaframma verde che separa e unisce il paesaggio urbano e il paesaggio della collina di Capodimonte che nonostante gli scempi edilizi è ancora un elemento del paesaggio napoletano caratterizzato da un elevato interesse naturalistico che investe oltre il Real Bosco della Reggia Borbonica anche aree agricole .
Naples' Orto Botanico a green diaphragm bewtween the urban landscape and the Capodimonte hill
Clelia Cirillo;Barbara Bertoli;Giovanna Acampora;Marina Russo;
2017
Abstract
Nel suo saggio "Sull'abbellimento di cui è capace la città di Napoli" del 1789, Vincenzo Ruffo con piena espressione illuminista, rileva l'importanza per il progresso della Città, di avere un Orto Botanico, annoverandolo tra le archittetture in grado di rinnovare la struttura urbana napoletana. L'idea, più volta avanzata, fu resa concreta solo nel 1798 quando Ferdinando IV affidò il progetto, da realizzare nei pressi dell'Albergo dei Poveri, all'arch. Maresca. Il progetto prese vita nel 1807 con la firma di Giuseppe Bonaparte del Decreto esecutivo di fondazione del Real Orto Botanico. Fu costruito ai piedi della collina di Capodimonte, dove anni prima sorse la Reggia Borbonica, sul limite dell'asse urbano di via Foria, costruito nel XVIII dov'era il vallone che delimitava il centro antico della città, vallone che accoglieva le acque torrentizie provenienti dalle colline della Stella, Infrascata, Veterinaria e dai valloni della Sanità e dei Vergini. Oggi l'Orto Botanico conta circa 25mila esemplari di 10mila specie diverse, provenienti da ogni parte del mondo; il parco con la sua estensione di 12 ettari funziona come un diaframma verde che separa e unisce il paesaggio urbano e il paesaggio della collina di Capodimonte che nonostante gli scempi edilizi è ancora un elemento del paesaggio napoletano caratterizzato da un elevato interesse naturalistico che investe oltre il Real Bosco della Reggia Borbonica anche aree agricole .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.