Indagini ricognitive nei depositi del Museo Civico di Catania hanno permesso il recupero di frammenti bronzei statuari di età romana provenienti dalle due più importanti collezioni catanesi del '700: Biscari e Benedettini. L'interesse dei frammenti risiede non solo nella tipologia dei manufatti, ma anche nel fatto che sono sostanzialmente inediti e che sembrano appartenere a una raccolta abbastanza omogenea, forse scaturita da un unico grande acquisto comune alle due collezioni. Sebbene si tratti di disiecta membra, i frammenti catanesi rappresentano ugualmente dei tasselli utili alla conoscenza della statuaria bronzea di età romana. Indagini condotte con metodi sia tradizionali che innovativi, hanno permesso, infatti, una più completa analisi degli aspetti tecnici, tipologici e cronologici. In particolare, le indagini diagnostiche eseguite con metodiche non distruttive, oltre a fornire indicazioni sulla lega e i suoi componenti, confermerebbero la pertinenza di alcuni frammenti a una stessa statua. E' il caso di due piedi con calcei della collezione Biscari e una mano con anulus della collezione Benedettini, con tutta probabilità pertinenti a una stessa statua equestre o a uno stesso gruppo, la cui datazione può essere fissata in età proto-augustea. Le informazioni disponibili per i frammenti conducono agli anni 1740-1748 e a un luogo di rinvenimento posto nell'area pubblica ercolanese prossima al teatro. La possibilità di affiancare ad essi anche alcuni frammenti di cavalieri bronzei del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, permette di avanzare l'ipotesi che tutti appartenessero ad un gruppo di cavalieri approntati dalla stessa officina per il teatro di Ercolano, negli anni in cui era ancora possibile l'esaltazione dei privati in un luogo pubblico attraverso l'utilizzo di una tipologia statuaria già utilizzata da Augusto.

Cavalieri bronzei ercolanesi di età augustea. Nuove acquisizioni da un "recupero museale" nei depositi del Museo Civico di Catania.

Stefania Pafumi
2020-01-01

Abstract

Indagini ricognitive nei depositi del Museo Civico di Catania hanno permesso il recupero di frammenti bronzei statuari di età romana provenienti dalle due più importanti collezioni catanesi del '700: Biscari e Benedettini. L'interesse dei frammenti risiede non solo nella tipologia dei manufatti, ma anche nel fatto che sono sostanzialmente inediti e che sembrano appartenere a una raccolta abbastanza omogenea, forse scaturita da un unico grande acquisto comune alle due collezioni. Sebbene si tratti di disiecta membra, i frammenti catanesi rappresentano ugualmente dei tasselli utili alla conoscenza della statuaria bronzea di età romana. Indagini condotte con metodi sia tradizionali che innovativi, hanno permesso, infatti, una più completa analisi degli aspetti tecnici, tipologici e cronologici. In particolare, le indagini diagnostiche eseguite con metodiche non distruttive, oltre a fornire indicazioni sulla lega e i suoi componenti, confermerebbero la pertinenza di alcuni frammenti a una stessa statua. E' il caso di due piedi con calcei della collezione Biscari e una mano con anulus della collezione Benedettini, con tutta probabilità pertinenti a una stessa statua equestre o a uno stesso gruppo, la cui datazione può essere fissata in età proto-augustea. Le informazioni disponibili per i frammenti conducono agli anni 1740-1748 e a un luogo di rinvenimento posto nell'area pubblica ercolanese prossima al teatro. La possibilità di affiancare ad essi anche alcuni frammenti di cavalieri bronzei del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, permette di avanzare l'ipotesi che tutti appartenessero ad un gruppo di cavalieri approntati dalla stessa officina per il teatro di Ercolano, negli anni in cui era ancora possibile l'esaltazione dei privati in un luogo pubblico attraverso l'utilizzo di una tipologia statuaria già utilizzata da Augusto.
2020
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-7478-062-4
statuaria bronzea di età romana; storia delle collezioni di antichità del XVIII secolo; archeometria e analisi non invasive
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/341273
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