Nel Mezzogiorno il credito era appannaggio banchieri privati. Tuttavia il piccolo credito, quello che andava incontro a coloro che si trovavano temporaneamente in difficoltà economiche era offerto da ospedali e altre istituzioni simili. Ma a partire dalla seconda metà del '500 iniziò a diffondersi una fitta rete di istituti specializzati nell'erogazione di piccoli prestiti in denaro o in natura a costi contenuti, a volte originati dalle stesse istituzioni caritative: i monti di pietà e i monti frumentari. Tali istituzioni dettero vita a vere e proprie banche, la cui ricchezza e la cui attività fu di supporto all'economia meridionale per tutta l'età moderna. Obiettivo dell'intervento è quello di far emergere il significativo contributo alla promozione della conoscenza di un'imponente sedimentazione documentaria e un'attività di scavo condotta nei decenni su porzioni molto significative del nostro patrimonio archivistico relativo soprattutto ai monti di pietà, per capire a quali domande si è potuto rispondere sulla scia di quanto è stato fatto per le realtà più note, come quella emiliano-bolognese, quali quesiti restano ancora aperti e quali fonti possono essere consultate per permettere di tracciare un profilo più completo delle dinamiche centro-periferia.

Le fonti per il credito solidale a Napoli e nel regno in età moderna

Avallone Paola
2017

Abstract

Nel Mezzogiorno il credito era appannaggio banchieri privati. Tuttavia il piccolo credito, quello che andava incontro a coloro che si trovavano temporaneamente in difficoltà economiche era offerto da ospedali e altre istituzioni simili. Ma a partire dalla seconda metà del '500 iniziò a diffondersi una fitta rete di istituti specializzati nell'erogazione di piccoli prestiti in denaro o in natura a costi contenuti, a volte originati dalle stesse istituzioni caritative: i monti di pietà e i monti frumentari. Tali istituzioni dettero vita a vere e proprie banche, la cui ricchezza e la cui attività fu di supporto all'economia meridionale per tutta l'età moderna. Obiettivo dell'intervento è quello di far emergere il significativo contributo alla promozione della conoscenza di un'imponente sedimentazione documentaria e un'attività di scavo condotta nei decenni su porzioni molto significative del nostro patrimonio archivistico relativo soprattutto ai monti di pietà, per capire a quali domande si è potuto rispondere sulla scia di quanto è stato fatto per le realtà più note, come quella emiliano-bolognese, quali quesiti restano ancora aperti e quali fonti possono essere consultate per permettere di tracciare un profilo più completo delle dinamiche centro-periferia.
2017
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
fonti archivistiche
monti di pietà
storia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/341728
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