La leggibilità dei testi delle informative di consenso per le procedure diagnostico-terapeutiche è un requisito fondamentale, per offrire alle persone assistite l'accesso alle informazioni necessarie a una scelta consapevole delle opzioni disponibili per curare i diversi problemi di salute. La disponibilità di un testo leggibile è inoltre un aiuto per i medici responsabili della comunicazione e della raccolta del consenso, che possono impiegarlo come un ausilio alle informazioni presentate in forma verbale durante il colloquio, in modo tale da poter condividere una base di conoscenze minime da condividere con il paziente e i suoi familiari. Seppure le evidenze siano limitate in merito alla relazione tra la qualità del consenso e l'attitudine al contenzioso da parte dei pazienti in caso di trattamenti che esitano in un danno attribuibile alle cure (Durand et al., 2015), si tratta di un ambito di ricerca di crescente interesse nella letteratura sulla sicurezza (Wu et al., 2005; Manta et al., 2017). Nella casistica regionale della Toscana sulle richieste di risarcimento, solo l'1% dei sinistri include problemi di consenso informato (dati Centro GRC), probabilmente anche a causa di una sottovalutazione del diritto all'informazione da parte dei cittadini che si sottopongono a interventi programmati, connessa con una limitata consapevolezza del potere di scegliere le proprie cure che ogni persona dovrebbe poter esercitare posta di fronte alle opzioni terapeutiche disponibili per i propri problemi di salute.
La qualità dei consensi informati. Un'analisi linguistico-computazionale della leggibilità dei testi
Venturi G;Dell'Orletta F;Montemagni S;
2017
Abstract
La leggibilità dei testi delle informative di consenso per le procedure diagnostico-terapeutiche è un requisito fondamentale, per offrire alle persone assistite l'accesso alle informazioni necessarie a una scelta consapevole delle opzioni disponibili per curare i diversi problemi di salute. La disponibilità di un testo leggibile è inoltre un aiuto per i medici responsabili della comunicazione e della raccolta del consenso, che possono impiegarlo come un ausilio alle informazioni presentate in forma verbale durante il colloquio, in modo tale da poter condividere una base di conoscenze minime da condividere con il paziente e i suoi familiari. Seppure le evidenze siano limitate in merito alla relazione tra la qualità del consenso e l'attitudine al contenzioso da parte dei pazienti in caso di trattamenti che esitano in un danno attribuibile alle cure (Durand et al., 2015), si tratta di un ambito di ricerca di crescente interesse nella letteratura sulla sicurezza (Wu et al., 2005; Manta et al., 2017). Nella casistica regionale della Toscana sulle richieste di risarcimento, solo l'1% dei sinistri include problemi di consenso informato (dati Centro GRC), probabilmente anche a causa di una sottovalutazione del diritto all'informazione da parte dei cittadini che si sottopongono a interventi programmati, connessa con una limitata consapevolezza del potere di scegliere le proprie cure che ogni persona dovrebbe poter esercitare posta di fronte alle opzioni terapeutiche disponibili per i propri problemi di salute.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.