Introduzione: Gli effetti del caldo e del freddo sulla salute nelle grandi aree urbane sono ben noti, mentre le evidenze nelle aree suburbane e rurali sono scarse. Uno degli obiettivi del progetto BEEP: "Big Data in Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale" è di stimare gli effetti sulla salute (mortalità e ricoveri ospedalieri) delle temperature estreme (caldo e freddo) a livello comunale per tutto il territorio italiano. Obiettivo: Stimare l'effetto a breve termine delle temperature sulla mortalità naturale, cardiovascolare e respiratoria in 5 Regioni italiane nel periodo 2006-2010 e valutare possibili modificazioni dell'effetto per genere, età (<64; 65-74; >75 anni) e livello di urbanizzazione del comune (su base EUROSTAT). Metodi: Attraverso l'uso dei dati satellitari, dati di temperatura osservati dalle reti di monitoraggio e dati di "land use" è stata stimata la temperatura media giornaliera dell'aria con una risoluzione di 1x1km. I dati giornalieri di mortalità sono stati ottenuti per 5 Regioni (Puglia, Sicilia, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna). Per tener conto della relazione non lineare dell'associazione sono stati utilizzati modelli a lag distribuiti non lineari (DLNM). L'associazione tra temperatura e mortalità è stata valutata tramite un'analisi di serie temporali regione-specifica con regressioni di Poisson aggiustate per trend temporali, PM10 ed epidemie influenzali. I risultati sono espressi come variazioni percentuali del rischio (IR%), ed intervalli di confidenza al 95%, per incrementi della temperatura tra il 75° e 99° percentile (caldo) e decrementi dal 25° al 1° percentile (freddo). Le stime di associazione sono state anche prodotte per classi di età, genere e livello di urbanizzazione (alto, medio, basso). Risultati : L'analisi evidenzia una relazione non lineare tra mortalità e temperatura, con un incremento del rischio per le temperature sia alte sia basse. La stima dell'effetto del caldo, "pooled" per le 5 regioni, è: IR% 1.33 (95%CI: 1.21-1.47) per cause naturali; quella per il freddo è: IR% 1.18 (95%CI: 1.12-1.25). L'effetto delle temperature estreme sulla mortalità è maggiore per cause respiratorie (IR% 1.54, 95%CI 1.36-1.72, e IR% 1.43, 95%CI 1.24-1.65, rispettivamente per il caldo e per il freddo). Inoltre, è stato evidenziato un trend di rischio per età, con effetti più elevati nei soggetti molto anziani (75+ anni), mentre per genere si osserva un rischio maggiore del caldo nelle donne e del freddo negli uomini. Infine, si osserva un rischio confrontabile tra comuni di basso, medio e alto livello di urbanizzazione. Conclusioni: I risultati del progetto BEEP hanno permesso di stimare un'associazione tra mortalità e temperatura con un incremento del rischio per valori estremi. In particolare, si evidenzia un effetto del caldo e freddo per cause cardio-respiratorie ed età non solo nei contesti urbani ma anche in aree suburbane e rurali.
Effetti a breve termine delle temperature estreme sulla mortalità in Italia nel periodo 2001-2010. Risultati del progetto BEEP.
Viegi G;
2018
Abstract
Introduzione: Gli effetti del caldo e del freddo sulla salute nelle grandi aree urbane sono ben noti, mentre le evidenze nelle aree suburbane e rurali sono scarse. Uno degli obiettivi del progetto BEEP: "Big Data in Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale" è di stimare gli effetti sulla salute (mortalità e ricoveri ospedalieri) delle temperature estreme (caldo e freddo) a livello comunale per tutto il territorio italiano. Obiettivo: Stimare l'effetto a breve termine delle temperature sulla mortalità naturale, cardiovascolare e respiratoria in 5 Regioni italiane nel periodo 2006-2010 e valutare possibili modificazioni dell'effetto per genere, età (<64; 65-74; >75 anni) e livello di urbanizzazione del comune (su base EUROSTAT). Metodi: Attraverso l'uso dei dati satellitari, dati di temperatura osservati dalle reti di monitoraggio e dati di "land use" è stata stimata la temperatura media giornaliera dell'aria con una risoluzione di 1x1km. I dati giornalieri di mortalità sono stati ottenuti per 5 Regioni (Puglia, Sicilia, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna). Per tener conto della relazione non lineare dell'associazione sono stati utilizzati modelli a lag distribuiti non lineari (DLNM). L'associazione tra temperatura e mortalità è stata valutata tramite un'analisi di serie temporali regione-specifica con regressioni di Poisson aggiustate per trend temporali, PM10 ed epidemie influenzali. I risultati sono espressi come variazioni percentuali del rischio (IR%), ed intervalli di confidenza al 95%, per incrementi della temperatura tra il 75° e 99° percentile (caldo) e decrementi dal 25° al 1° percentile (freddo). Le stime di associazione sono state anche prodotte per classi di età, genere e livello di urbanizzazione (alto, medio, basso). Risultati : L'analisi evidenzia una relazione non lineare tra mortalità e temperatura, con un incremento del rischio per le temperature sia alte sia basse. La stima dell'effetto del caldo, "pooled" per le 5 regioni, è: IR% 1.33 (95%CI: 1.21-1.47) per cause naturali; quella per il freddo è: IR% 1.18 (95%CI: 1.12-1.25). L'effetto delle temperature estreme sulla mortalità è maggiore per cause respiratorie (IR% 1.54, 95%CI 1.36-1.72, e IR% 1.43, 95%CI 1.24-1.65, rispettivamente per il caldo e per il freddo). Inoltre, è stato evidenziato un trend di rischio per età, con effetti più elevati nei soggetti molto anziani (75+ anni), mentre per genere si osserva un rischio maggiore del caldo nelle donne e del freddo negli uomini. Infine, si osserva un rischio confrontabile tra comuni di basso, medio e alto livello di urbanizzazione. Conclusioni: I risultati del progetto BEEP hanno permesso di stimare un'associazione tra mortalità e temperatura con un incremento del rischio per valori estremi. In particolare, si evidenzia un effetto del caldo e freddo per cause cardio-respiratorie ed età non solo nei contesti urbani ma anche in aree suburbane e rurali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


