Quando tra il 1883 e il 1888 Lamont Young espose i disegni del suo futuristico progetto per l'espansione a occidente della città di Napoli, non si poteva immaginare come l'utopia dell'architetto anglo-napoletano sarebbe stata ribaltata da una realtà dettata da interessi speculativi che hanno decretato la distruzione ambientale di uno dei luoghi più suggestivi della città partenopea. Nonostante già nel 1853 sulla spiaggia di Bagnoli sorsero l'opificio chimico Lefevre e la vetreria Melchiorre - Bournique ancora restava inviolata la bellezza dei luoghi caratterizzata da una verde campagna separata dal mare da un litorale punteggiato di sorgenti idro-termali. Ma nonostante stabilimenti balneari e impianti termali facevano di quest'area un sito di villeggiatura posto a poca distanza dal centro cittadino, nel 1905 inizia la costruzione dell'Ilva che segnerà la conversione del quartiere da turistico residenziale a polo industriale fino agli anni '90, quando l'impianto industriale comincia a chiudere. Ma oggi il litorale racconta una storia molto lontana da quella fatta di salubrità dei luoghi, oggi l'arenile e il fondale contano una quantità di inquinanti che nuoce gravemente alla salute dei cittadini. In attesa di capire cosa succederà non ci resta che ripercorrere il passato augurandoci che possa essere d'ispirazione per progetti di rigenerazione urbana in grado di porre rimedio allo scempio perpetuato. Per realizzare il recupero ambientale del paesaggio del litorale della piana di Bagnoli, i cui suoli sono soggetti a sorgenti di inquinamento non solo di origine antropica ma anche di origine naturale legata all'attività vulcanica dei Campi Flegrei potrebbe venire in aiuto la stessa Madre Natura, utilizzando per il recupero ambientale la sinergia tra piante e microrganismi promuovendo il fitorimedio. In questo modo si avrebbe non solo il recupero ambientale del quartiere di Bagnoli ma anche la rigenerazione del paesaggio, restituendo all'area occidentale della città di Napoli il suo naturale rapporto con la natura e con il mare.

The erratic character of the Landscape culture mosaic of phlegrean costline: regeneration of the Bagnoli former steel area

Clelia Cirillo;Giovanna Acampora;Marina Russo;Barbara Bertoli
2017

Abstract

Quando tra il 1883 e il 1888 Lamont Young espose i disegni del suo futuristico progetto per l'espansione a occidente della città di Napoli, non si poteva immaginare come l'utopia dell'architetto anglo-napoletano sarebbe stata ribaltata da una realtà dettata da interessi speculativi che hanno decretato la distruzione ambientale di uno dei luoghi più suggestivi della città partenopea. Nonostante già nel 1853 sulla spiaggia di Bagnoli sorsero l'opificio chimico Lefevre e la vetreria Melchiorre - Bournique ancora restava inviolata la bellezza dei luoghi caratterizzata da una verde campagna separata dal mare da un litorale punteggiato di sorgenti idro-termali. Ma nonostante stabilimenti balneari e impianti termali facevano di quest'area un sito di villeggiatura posto a poca distanza dal centro cittadino, nel 1905 inizia la costruzione dell'Ilva che segnerà la conversione del quartiere da turistico residenziale a polo industriale fino agli anni '90, quando l'impianto industriale comincia a chiudere. Ma oggi il litorale racconta una storia molto lontana da quella fatta di salubrità dei luoghi, oggi l'arenile e il fondale contano una quantità di inquinanti che nuoce gravemente alla salute dei cittadini. In attesa di capire cosa succederà non ci resta che ripercorrere il passato augurandoci che possa essere d'ispirazione per progetti di rigenerazione urbana in grado di porre rimedio allo scempio perpetuato. Per realizzare il recupero ambientale del paesaggio del litorale della piana di Bagnoli, i cui suoli sono soggetti a sorgenti di inquinamento non solo di origine antropica ma anche di origine naturale legata all'attività vulcanica dei Campi Flegrei potrebbe venire in aiuto la stessa Madre Natura, utilizzando per il recupero ambientale la sinergia tra piante e microrganismi promuovendo il fitorimedio. In questo modo si avrebbe non solo il recupero ambientale del quartiere di Bagnoli ma anche la rigenerazione del paesaggio, restituendo all'area occidentale della città di Napoli il suo naturale rapporto con la natura e con il mare.
2017
Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale - IBAF - Sede Porano
978-88-942329-2-9
Archeologia Industriale - litorale flegreo-paesaggio costiero -riqualificazione Bagnoli -
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/346212
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