Le moderne metodologie di gestione delle emergenze rendono indispensabile disporre di informazioni di contesto specifiche, tipicamente multimediali, per poter meglio organizzare, coordinare e attuare le operazioni di intervento e soccorso. Per poter rispondere efficacemente a queste esigenze, occorre che le reti professionali di nuova generazione si evolvano acquisendo la caratterizzazione tipica di reti broadband pervasive, sicure ed affidabili. È in questo contesto che si colloca il progetto WiLIFE il cui scopo è stato di creare un modello d'integrazione funzionale tra reti di comunicazione professionali di nuova concezione, reti di sensori specifiche (classiche e WSN) e strumenti di Social Network, in modo da favorire lo scambio di informazioni con i cittadini in forma pervasiva ed ubiqua. Tra le varie e gravi criticità ambientali, il rischio idrogeologico rappresenta una delle emergenze più gravi per il nostro Paese, responsabile di circa 2000 eventi alluvionali registrati tra il 2002 e il 2014, con la perdita di 293 vite umane e ingenti danni a proprietà, produzioni e infrastrutture. Ancora oggi, in Italia, oltre 1.260.000 immobili sono considerati esposti a rischio idrogeologico, dei quali 6.251 sono edifici scolastici e 547 strutture ospedaliere; in pratica la metà della popolazione vive in aree a rischio medio o alto (http://www.anbi.it/). Tra le diverse regioni, il territorio toscano è tra i più esposti e la sua messa in sicurezza, oltre che il controllo delle condizioni di rischio e il monitoraggio ambientale, deve essere considerata un impegno programmatico imprescindibile. Nel "Piano 2014 per la riduzione del rischio idrogeologico", l'ANBI ha stimato in 1.2 miliardi di euro la cifra necessaria per l'adeguamento delle opere di bonifica in Toscana. Per tale motivo, nell'ambito del progetto WiLIFE, si è scelto di dare priorità a questo tipo di problematiche, studiando un sistema di raccolta, integrazione ed elaborazione di dati meteo-idrologici provenienti da reti miste (pubbliche e private), in grado di elaborare le informazioni ambientali richieste per la valutazione in tempo reale del livello di rischio idrogeologico. In questo articolo vengono presentate alcune delle procedure adottate per l'integrazione dei dati ambientali e implementate all'interno del sistema denominato EDMS (Environmental Data Management System), per permettere una verifica della funzionalità e dell'efficienza del dimostratore WiLIFE. Lo scenario operativo scelto è quello corrispondente a un evento meteo-idrologico eccezionale, con tempi di ritorno maggiori di 100 anni (CFR, 2011), verificatosi nel 2011 nel bacino dell'Alto Magra, uno dei bacini maggiormente esposti della Regione Toscana. Nel caso di eventi localizzati e intensi come quello in esame, il tempo che intercorre tra l'inizio della pioggia e il manifestarsi della piena del corso d'acqua può essere molto breve. In questo contesto, perciò, le attività di previsione e prevenzione acquisiscono un'importanza strategica, purché basate su dati e strumenti affidabili. Lo studio, quindi, si è posto come obiettivo la messa a punto di una metodologia che consentisse di utilizzare in maniera efficiente i dati disponibili e permettesse di supportare analisi tecnico-scientifiche a carattere preliminare sulle dinamiche in atto in bacini ad orografia complessa, oltre che sull'adeguatezza delle reti di rilevamento.

Monitoraggio e modellizzazione di eventi meteo-idrologici

Battista P;Rapi B;Romani M;Conese C
2016

Abstract

Le moderne metodologie di gestione delle emergenze rendono indispensabile disporre di informazioni di contesto specifiche, tipicamente multimediali, per poter meglio organizzare, coordinare e attuare le operazioni di intervento e soccorso. Per poter rispondere efficacemente a queste esigenze, occorre che le reti professionali di nuova generazione si evolvano acquisendo la caratterizzazione tipica di reti broadband pervasive, sicure ed affidabili. È in questo contesto che si colloca il progetto WiLIFE il cui scopo è stato di creare un modello d'integrazione funzionale tra reti di comunicazione professionali di nuova concezione, reti di sensori specifiche (classiche e WSN) e strumenti di Social Network, in modo da favorire lo scambio di informazioni con i cittadini in forma pervasiva ed ubiqua. Tra le varie e gravi criticità ambientali, il rischio idrogeologico rappresenta una delle emergenze più gravi per il nostro Paese, responsabile di circa 2000 eventi alluvionali registrati tra il 2002 e il 2014, con la perdita di 293 vite umane e ingenti danni a proprietà, produzioni e infrastrutture. Ancora oggi, in Italia, oltre 1.260.000 immobili sono considerati esposti a rischio idrogeologico, dei quali 6.251 sono edifici scolastici e 547 strutture ospedaliere; in pratica la metà della popolazione vive in aree a rischio medio o alto (http://www.anbi.it/). Tra le diverse regioni, il territorio toscano è tra i più esposti e la sua messa in sicurezza, oltre che il controllo delle condizioni di rischio e il monitoraggio ambientale, deve essere considerata un impegno programmatico imprescindibile. Nel "Piano 2014 per la riduzione del rischio idrogeologico", l'ANBI ha stimato in 1.2 miliardi di euro la cifra necessaria per l'adeguamento delle opere di bonifica in Toscana. Per tale motivo, nell'ambito del progetto WiLIFE, si è scelto di dare priorità a questo tipo di problematiche, studiando un sistema di raccolta, integrazione ed elaborazione di dati meteo-idrologici provenienti da reti miste (pubbliche e private), in grado di elaborare le informazioni ambientali richieste per la valutazione in tempo reale del livello di rischio idrogeologico. In questo articolo vengono presentate alcune delle procedure adottate per l'integrazione dei dati ambientali e implementate all'interno del sistema denominato EDMS (Environmental Data Management System), per permettere una verifica della funzionalità e dell'efficienza del dimostratore WiLIFE. Lo scenario operativo scelto è quello corrispondente a un evento meteo-idrologico eccezionale, con tempi di ritorno maggiori di 100 anni (CFR, 2011), verificatosi nel 2011 nel bacino dell'Alto Magra, uno dei bacini maggiormente esposti della Regione Toscana. Nel caso di eventi localizzati e intensi come quello in esame, il tempo che intercorre tra l'inizio della pioggia e il manifestarsi della piena del corso d'acqua può essere molto breve. In questo contesto, perciò, le attività di previsione e prevenzione acquisiscono un'importanza strategica, purché basate su dati e strumenti affidabili. Lo studio, quindi, si è posto come obiettivo la messa a punto di una metodologia che consentisse di utilizzare in maniera efficiente i dati disponibili e permettesse di supportare analisi tecnico-scientifiche a carattere preliminare sulle dinamiche in atto in bacini ad orografia complessa, oltre che sull'adeguatezza delle reti di rilevamento.
2016
Istituto di Biometeorologia - IBIMET - Sede Firenze
9788895597324
Reti WSN
Modellistica idrologica
Pluviometria
GIS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/346656
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