Il mio saggio affronta uno specifico aspetto del sistema del dare in riferimento ad un territorio ben preciso: la scuola e l'istruzione nel Regno delle Due Sicilie. Ma prima di entrare nel merito vorrei premettere alcune cose. Intanto che nel contesto di un vo-lume dedicato alle campagne italiane durante il Settecento, le pagine che seguono po-trebbero sembrare fuori arco cronologico. Come vedremo, infatti, lo svolgimento del tema affidatomi implica che lo sguardo si spinga parecchio oltre il XVIII secolo. Ma d'altro canto - e vedremo anche questo - le radici ideologiche del sistema del dare, se declinato in chiave scolastica, affondano tutte e profondamente nel Secolo dei Lumi. Sento poi il bisogno di definire in modo sintetico il sistema del dare medesimo. Che mi sembra rappresentabile come quel complesso di soggetti e interventi che si prefissero di ridistribuire risorse materiali e/o immateriali al fine di contrastare la totale estro-missione dalla società delle sue figure più fragili e svantaggiate. Se questa definizione è accettabile, nel Regno delle Due Sicilie - ed ecco un'altra premessa - il principale protagonista della nostra storia fu lo Stato. Questo perché, a differenza di altri ambiti, come l'assistenza e il credito, in cui emerge la presenza di un composito universo di attori sociali, nel mondo della scuola furono quasi esclusivamente i poteri pubblici a farsi carico di quell'insieme di azioni, più o meno coronate da successo, che si posero l'obiettivo di includere, proprio grazie all'istruzione, il maggior numero possibile di individui entro le dinamiche sociali. L'ultima premessa è di carattere quasi personale. Siccome mi occupo di storia delle istituzioni scolastiche nel Regno delle Due Sicilie da molti (forse troppi ...) anni, ho avuto già la fortuna di pubblicare le mie elucubra-zioni. Ivi compresa una parte di quelle che compongono il presente saggio. Mentre domando scusa se non ho resistito alla tentazione di riproporre qui alcuni materiali, sia pure assemblati in maniera diversa, ci tengo a sottolineare che in questo frangente la ristampa non è inutile. Il quadro tematico, infatti, risulta davvero nuovo e originale: quel sistema del dare, appunto, che può costituire uno stimolante e proficuo terreno di ricerca anche per gli studiosi di politica scolastica. Il testo è diviso in tre parti. Nella prima espongo le idee di quel gruppo di intellettua-li, uomini politici e amministratori che tra Sette e Ottocento chiesero di mettere la scuola e l'istruzione al centro dei progetti di inclusione sociale. La seconda illustra gli interventi dello Stato in risposta alle richieste dell'intelligencija. Una breve riflessione conclusiva forma infine l'oggetto della terza e ultima parte.

Tra economia civile ed economia politica: istruzione primaria e istruzione agraria nelle campagne meridionali prima dell'Unità (1767-1861)

maurizio lupo
2016

Abstract

Il mio saggio affronta uno specifico aspetto del sistema del dare in riferimento ad un territorio ben preciso: la scuola e l'istruzione nel Regno delle Due Sicilie. Ma prima di entrare nel merito vorrei premettere alcune cose. Intanto che nel contesto di un vo-lume dedicato alle campagne italiane durante il Settecento, le pagine che seguono po-trebbero sembrare fuori arco cronologico. Come vedremo, infatti, lo svolgimento del tema affidatomi implica che lo sguardo si spinga parecchio oltre il XVIII secolo. Ma d'altro canto - e vedremo anche questo - le radici ideologiche del sistema del dare, se declinato in chiave scolastica, affondano tutte e profondamente nel Secolo dei Lumi. Sento poi il bisogno di definire in modo sintetico il sistema del dare medesimo. Che mi sembra rappresentabile come quel complesso di soggetti e interventi che si prefissero di ridistribuire risorse materiali e/o immateriali al fine di contrastare la totale estro-missione dalla società delle sue figure più fragili e svantaggiate. Se questa definizione è accettabile, nel Regno delle Due Sicilie - ed ecco un'altra premessa - il principale protagonista della nostra storia fu lo Stato. Questo perché, a differenza di altri ambiti, come l'assistenza e il credito, in cui emerge la presenza di un composito universo di attori sociali, nel mondo della scuola furono quasi esclusivamente i poteri pubblici a farsi carico di quell'insieme di azioni, più o meno coronate da successo, che si posero l'obiettivo di includere, proprio grazie all'istruzione, il maggior numero possibile di individui entro le dinamiche sociali. L'ultima premessa è di carattere quasi personale. Siccome mi occupo di storia delle istituzioni scolastiche nel Regno delle Due Sicilie da molti (forse troppi ...) anni, ho avuto già la fortuna di pubblicare le mie elucubra-zioni. Ivi compresa una parte di quelle che compongono il presente saggio. Mentre domando scusa se non ho resistito alla tentazione di riproporre qui alcuni materiali, sia pure assemblati in maniera diversa, ci tengo a sottolineare che in questo frangente la ristampa non è inutile. Il quadro tematico, infatti, risulta davvero nuovo e originale: quel sistema del dare, appunto, che può costituire uno stimolante e proficuo terreno di ricerca anche per gli studiosi di politica scolastica. Il testo è diviso in tre parti. Nella prima espongo le idee di quel gruppo di intellettua-li, uomini politici e amministratori che tra Sette e Ottocento chiesero di mettere la scuola e l'istruzione al centro dei progetti di inclusione sociale. La seconda illustra gli interventi dello Stato in risposta alle richieste dell'intelligencija. Una breve riflessione conclusiva forma infine l'oggetto della terza e ultima parte.
2016
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
istruzione sistema del dare campagne meridionali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/346808
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