Nel caso della percezione si presenta con una certa frequenza il ricordare risultati di passate percezioni in un contesto di attività corrente. Con riferimento a situazioni di laboratorio in psicologia, quindi in contesti semplificati, abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva resta presente quando il soggetto descrive: descrive ciò che vede. Classici esempi le figure alternanti e il triangolo di Kanisza. E abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva precede del tutto la risposta del soggetto, che racconta ciò che ha visto, mettendo quindi in gioco come ricordo la percezione precedente. Classico esempio gli esperimenti di Wertheimer del 1912 sul cosiddetto "movimento apparente". Un approccio per processi concorrenti come quello descritto in [Beltrame 2016] propone, come vedremo, la possibilità di mantenere nel ricordo una specifica modalità non categoriale, quando nell'attività si è avuta un'interazione con l'ambiente. Si tratta di una modalità che può intervenire molto precocemente nell'articolarsi della consapevolezza, e che, a seconda del punto di vista, porta a distinguere nella teorizzazione dell'attività del soggetto un'attività provocata, se riferita all'ambiente, oppure subita, se riferita al soggetto operante. La distinzione, come vedremo, ha risvolti di notevole rilevanza in una più generale teorizzazione dell'attività mentale.Nel caso della percezione si presenta con una certa frequenza il ricordare risultati di passate percezioni in un contesto di attività corrente. Con riferimento a situazioni di laboratorio in psicologia, quindi in contesti semplificati, abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva resta presente quando il soggetto descrive: descrive ciò che vede. Classici esempi le figure alternanti e il triangolo di Kanisza. E abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva precede del tutto la risposta del soggetto, che racconta ciò che ha visto, mettendo quindi in gioco come ricordo la percezione precedente. Classico esempio gli esperimenti di Wertheimer del 1912 sul cosiddetto "movimento apparente". Un approccio per processi concorrenti come quello descritto in [Beltrame 2016] propone, come vedremo, la possibilità di mantenere nel ricordo una specifica modalità non categoriale, quando nell'attività si è avuta un'interazione con l'ambiente. Si tratta di una modalità che può intervenire molto precocemente nell'articolarsi della consapevolezza, e che, a seconda del punto di vista, porta a distinguere nella teorizzazione dell'attività del soggetto un'attività provocata, se riferita all'ambiente, oppure subita, se riferita al soggetto operante. La distinzione, come vedremo, ha risvolti di notevole rilevanza in una più generale teorizzazione dell'attività mentale.
Il fondamento non categoriale dell'interazione con l'ambiente, un approccio per processi concorrenti
Beltrame R
2017
Abstract
Nel caso della percezione si presenta con una certa frequenza il ricordare risultati di passate percezioni in un contesto di attività corrente. Con riferimento a situazioni di laboratorio in psicologia, quindi in contesti semplificati, abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva resta presente quando il soggetto descrive: descrive ciò che vede. Classici esempi le figure alternanti e il triangolo di Kanisza. E abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva precede del tutto la risposta del soggetto, che racconta ciò che ha visto, mettendo quindi in gioco come ricordo la percezione precedente. Classico esempio gli esperimenti di Wertheimer del 1912 sul cosiddetto "movimento apparente". Un approccio per processi concorrenti come quello descritto in [Beltrame 2016] propone, come vedremo, la possibilità di mantenere nel ricordo una specifica modalità non categoriale, quando nell'attività si è avuta un'interazione con l'ambiente. Si tratta di una modalità che può intervenire molto precocemente nell'articolarsi della consapevolezza, e che, a seconda del punto di vista, porta a distinguere nella teorizzazione dell'attività del soggetto un'attività provocata, se riferita all'ambiente, oppure subita, se riferita al soggetto operante. La distinzione, come vedremo, ha risvolti di notevole rilevanza in una più generale teorizzazione dell'attività mentale.Nel caso della percezione si presenta con una certa frequenza il ricordare risultati di passate percezioni in un contesto di attività corrente. Con riferimento a situazioni di laboratorio in psicologia, quindi in contesti semplificati, abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva resta presente quando il soggetto descrive: descrive ciò che vede. Classici esempi le figure alternanti e il triangolo di Kanisza. E abbiamo esperimenti nei quali la stimolazione visiva precede del tutto la risposta del soggetto, che racconta ciò che ha visto, mettendo quindi in gioco come ricordo la percezione precedente. Classico esempio gli esperimenti di Wertheimer del 1912 sul cosiddetto "movimento apparente". Un approccio per processi concorrenti come quello descritto in [Beltrame 2016] propone, come vedremo, la possibilità di mantenere nel ricordo una specifica modalità non categoriale, quando nell'attività si è avuta un'interazione con l'ambiente. Si tratta di una modalità che può intervenire molto precocemente nell'articolarsi della consapevolezza, e che, a seconda del punto di vista, porta a distinguere nella teorizzazione dell'attività del soggetto un'attività provocata, se riferita all'ambiente, oppure subita, se riferita al soggetto operante. La distinzione, come vedremo, ha risvolti di notevole rilevanza in una più generale teorizzazione dell'attività mentale.File | Dimensione | Formato | |
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