Lo studio degli habitat sommersi lacustri caratterizzati dalla presenza di macrofite è di fondamentale importanza per l'analisi ecologica e per la gestione degli ecosistemi acquatici. Di questo studio si sta attualmente occupando il progetto ISEO (finanziato dalla Fondazione Cariplo) che, tra i suoi principali obiettivi, si pone quello di valutare la capacità tampone delle macrofite nei confronti dei nutrienti. Questo obiettivo viene raggiunto mediante un'analisi integrata di osservazioni di campo e immagini satellitari. In particolare, i dati satellitari possono offrire importanti informazioni sia dell'areale colonizzato dalle macrofite sia delle loro variazioni stagionali. In tale contesto, questo lavoro analizza la variazione dell'estensione areale delle macrofite sommerse lungo la fascia costiera meridionale del Lago d'Iseo, uno dei quattro maggiori laghi subalpini italiani. Lo studio è condotto utilizzando una serie di 15 immagini Sentinel 2 A-B. Le immagini, acquisite tra il 2015 e il 2017, sono state corrette atmosfericamente con il codice di trasferimento radiativo 6SV e successivamente, tramite un modello bio-ottico (BOMBER), sono state prodotte sia mappe di classificazione del fondale sia di informazioni areali sulla densità delle macrofite. I prodotti da satellite hanno evidenziato un buon accordo con le osservazioni di campo (accuratezza globale della classificazione 88%). L'analisi delle mappe di copertura del fondale ha permesso evidenziare una tendenza alla diminuzione dei letti di macrofite per il triennio compreso tra il 2015 e il 2017, con un concomitante aumento dei substrati sabbiosi. Nell'analisi stagionale del 2017 è inoltre emerso che, durante il periodo estivo, molte zone hanno avuto una perdita di macrofite sommerse a cause della loro eradicazione che generando vegetazione flottante è stata anch'essa rilevata dall'interpretazione delle immagini Sentinel 2.

Analisi multitemporali delle variazioni areali delle macrofite del Lago d'Iseo da dati Sentinel - 2

Mariano Bresciani;Claudia Giardino
2018

Abstract

Lo studio degli habitat sommersi lacustri caratterizzati dalla presenza di macrofite è di fondamentale importanza per l'analisi ecologica e per la gestione degli ecosistemi acquatici. Di questo studio si sta attualmente occupando il progetto ISEO (finanziato dalla Fondazione Cariplo) che, tra i suoi principali obiettivi, si pone quello di valutare la capacità tampone delle macrofite nei confronti dei nutrienti. Questo obiettivo viene raggiunto mediante un'analisi integrata di osservazioni di campo e immagini satellitari. In particolare, i dati satellitari possono offrire importanti informazioni sia dell'areale colonizzato dalle macrofite sia delle loro variazioni stagionali. In tale contesto, questo lavoro analizza la variazione dell'estensione areale delle macrofite sommerse lungo la fascia costiera meridionale del Lago d'Iseo, uno dei quattro maggiori laghi subalpini italiani. Lo studio è condotto utilizzando una serie di 15 immagini Sentinel 2 A-B. Le immagini, acquisite tra il 2015 e il 2017, sono state corrette atmosfericamente con il codice di trasferimento radiativo 6SV e successivamente, tramite un modello bio-ottico (BOMBER), sono state prodotte sia mappe di classificazione del fondale sia di informazioni areali sulla densità delle macrofite. I prodotti da satellite hanno evidenziato un buon accordo con le osservazioni di campo (accuratezza globale della classificazione 88%). L'analisi delle mappe di copertura del fondale ha permesso evidenziare una tendenza alla diminuzione dei letti di macrofite per il triennio compreso tra il 2015 e il 2017, con un concomitante aumento dei substrati sabbiosi. Nell'analisi stagionale del 2017 è inoltre emerso che, durante il periodo estivo, molte zone hanno avuto una perdita di macrofite sommerse a cause della loro eradicazione che generando vegetazione flottante è stata anch'essa rilevata dall'interpretazione delle immagini Sentinel 2.
2018
Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente - IREA
Lago d'Iseo
macrofite
Sentinel
modellistica bio-ottica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/350308
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