Introduzione: Gli effetti del caldo e del freddo sulla salute in termini di incremento della mortalità e morbilità sono noti, mentre le evidenze degli effetti sulla salute e sicurezza occupazionale permangono scarse. Uno degli obiettivi del progetto BEEP: "Big Data in Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale" è stimare gli effetti sugli infortuni sul lavoro delle temperature estreme per tutto il territorio italiano sulla base di dati comunali. Obiettivi: Stimare l'effetto delle temperature sugli infortuni sul lavoro per l'intero territorio nazionale nel periodo 2006-2010 e valutare il rischio per genere, età all'infortunio e dimensione aziendale, identificando specifici gruppi di lavoratori vulnerabili. Metodi: Applicando metodi di "machine learning" su dati satellitari è stata stimata la temperatura media giornaliera con risoluzione 1km x 1km. I dati di infortunio sul lavoro sono stati ottenuti dagli archivi dell'INAIL per tutti i comuni italiani. Per tener conto della relazione non lineare dell'associazione, sono stati implementati modelli a lag distribuiti non lineari (DLNM), per serie temporali per ciascuna regione, con regressioni di Poisson aggiustate per trend temporali, PM2.5 ed epidemie influenzali. I risultati sono espressi come variazioni percentuali del rischio (IR%), ed intervalli di confidenza al 95%, per incrementi della temperatura tra il 75° e 99° percentile (caldo) e decrementi dal 25° al 1° percentile (freddo). Le stime di associazione sono state anche prodotte per classi di età, genere e dimensione dell'impresa. Risultati : L'analisi è stata condotta su 2.277.751 infortuni, registrati nel periodo di studio 2006-2010. È stata osservata una relazione positiva per le temperature sia basse sia elevate, con stime pooled pari ad un IR% 10,5% (IC95%: 8,4- 12,6%) per il caldo e 5,6% (2,4 - 8,9%) per il freddo. L'effetto del caldo è risultato significativamente più elevato negli uomini (12,2%, IC95%: 9,5 - 15,0%) e nei lavoratori di età inferiore ai 34 anni (13,2%, 9,5 - 15,0%). Al contrario le donne e i lavoratori nella classe di età 60+ sono risultati più suscettibili alle basse temperature, con un effetto pari al 12,0% (IC95%: 5,9 - 18,1%) e 26,5% (IC95%: 7,1 - 49,4%) rispettivamente. Per i dipendenti di grandi imprese si è osservata una riduzione del rischio di infortunio per elevate temperature, mentre il freddo risulta avere un effetto minore sui lavoratori delle piccole aziende. Conclusioni: I risultati del progetto BEEP hanno permesso di stimare un'associazione tra infortuni occupazionali e temperatura con un effetto significativo nel settore delle costruzioni (per il caldo) e dei trasporti (per il freddo). In particolare, le modifiche di effetto per genere, età, e dimensione aziendale appaiono distribuirsi in modo significativamente diverso per esposizione a caldo o a freddo estremo. I risultati inducono a ritenere possibile lo sviluppo di strumenti di informazione e di natura organizzativa per la riduzione del rischio.

Effetti delle temperature estreme sugli infortuni occupazionali nel periodo 2006-2010. Risultati del progetto BEEP

Viegi G
2018

Abstract

Introduzione: Gli effetti del caldo e del freddo sulla salute in termini di incremento della mortalità e morbilità sono noti, mentre le evidenze degli effetti sulla salute e sicurezza occupazionale permangono scarse. Uno degli obiettivi del progetto BEEP: "Big Data in Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale" è stimare gli effetti sugli infortuni sul lavoro delle temperature estreme per tutto il territorio italiano sulla base di dati comunali. Obiettivi: Stimare l'effetto delle temperature sugli infortuni sul lavoro per l'intero territorio nazionale nel periodo 2006-2010 e valutare il rischio per genere, età all'infortunio e dimensione aziendale, identificando specifici gruppi di lavoratori vulnerabili. Metodi: Applicando metodi di "machine learning" su dati satellitari è stata stimata la temperatura media giornaliera con risoluzione 1km x 1km. I dati di infortunio sul lavoro sono stati ottenuti dagli archivi dell'INAIL per tutti i comuni italiani. Per tener conto della relazione non lineare dell'associazione, sono stati implementati modelli a lag distribuiti non lineari (DLNM), per serie temporali per ciascuna regione, con regressioni di Poisson aggiustate per trend temporali, PM2.5 ed epidemie influenzali. I risultati sono espressi come variazioni percentuali del rischio (IR%), ed intervalli di confidenza al 95%, per incrementi della temperatura tra il 75° e 99° percentile (caldo) e decrementi dal 25° al 1° percentile (freddo). Le stime di associazione sono state anche prodotte per classi di età, genere e dimensione dell'impresa. Risultati : L'analisi è stata condotta su 2.277.751 infortuni, registrati nel periodo di studio 2006-2010. È stata osservata una relazione positiva per le temperature sia basse sia elevate, con stime pooled pari ad un IR% 10,5% (IC95%: 8,4- 12,6%) per il caldo e 5,6% (2,4 - 8,9%) per il freddo. L'effetto del caldo è risultato significativamente più elevato negli uomini (12,2%, IC95%: 9,5 - 15,0%) e nei lavoratori di età inferiore ai 34 anni (13,2%, 9,5 - 15,0%). Al contrario le donne e i lavoratori nella classe di età 60+ sono risultati più suscettibili alle basse temperature, con un effetto pari al 12,0% (IC95%: 5,9 - 18,1%) e 26,5% (IC95%: 7,1 - 49,4%) rispettivamente. Per i dipendenti di grandi imprese si è osservata una riduzione del rischio di infortunio per elevate temperature, mentre il freddo risulta avere un effetto minore sui lavoratori delle piccole aziende. Conclusioni: I risultati del progetto BEEP hanno permesso di stimare un'associazione tra infortuni occupazionali e temperatura con un effetto significativo nel settore delle costruzioni (per il caldo) e dei trasporti (per il freddo). In particolare, le modifiche di effetto per genere, età, e dimensione aziendale appaiono distribuirsi in modo significativamente diverso per esposizione a caldo o a freddo estremo. I risultati inducono a ritenere possibile lo sviluppo di strumenti di informazione e di natura organizzativa per la riduzione del rischio.
2018
Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare - IBIM - Sede Palermo
temperature estreme
salute
lavoratori
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/350844
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