Le piante rivestono un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno e nel sequestro di anidride carbonica, sono parte integrante dell'ecosistema e mettono in relazione l'atmosfera e tutto ciò che è disperso in essa con il suolo e l'acqua. La canapa (Cannabis sativa L.), una specie erbacea di coltivazione annuale appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, suscita particolare interesse per le sue numerose funzioni, la più nota consiste nella produzione di materie prime alimentari per uso umano e zootecnico (foglie, fiori, frutti, semi, germogli, fibra), nella produzione di fibre tessili e bioplastiche, pannelli isolanti, biodiesel e/o bioetanolo, legna, pellet etc. (Bouloc et al., 2013). Inoltre, l'utilizzo delle piante per la riqualificazione di ambienti degradati e/o inquinati (phytoremediation) suscita grande attenzione per il basso impatto ambientale e costi di intervento relativamente ridotti. La phytoremediation, termine anglosassone ormai utilizzato anche nella lingua italiana, consiste nell'utilizzo di piante con particolari capacità di contenere, rimuovere o degradare i contaminanti presenti nei suoli, nei sedimenti e nelle acque. Le tecnologie che utilizzano piante, chiamate anche "fitotecnologie", possono essere impiegate per rimuovere o contenere inquinanti inorganici (metalli pesanti: piombo (Pb), nichel (Ni), zinco (Zn) etc., elementi radioattivi: cesio (Cs), uranio (U) etc.); per rimuovere o degradare inquinanti organici (idrocarburi policiclici aromatici (IPA), composti clorurati, etc.); possono essere utilizzate per riqualificare substrati solidi (suoli e sedimenti) e substrati liquidi (acque superficiali e falde sotterranee)
La canapa nella riqualificazione di suoli contenenti metalli pesanti a Villadossola: vantaggi e prospettive.
Tassi E;Guerrieri N;
2017
Abstract
Le piante rivestono un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno e nel sequestro di anidride carbonica, sono parte integrante dell'ecosistema e mettono in relazione l'atmosfera e tutto ciò che è disperso in essa con il suolo e l'acqua. La canapa (Cannabis sativa L.), una specie erbacea di coltivazione annuale appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, suscita particolare interesse per le sue numerose funzioni, la più nota consiste nella produzione di materie prime alimentari per uso umano e zootecnico (foglie, fiori, frutti, semi, germogli, fibra), nella produzione di fibre tessili e bioplastiche, pannelli isolanti, biodiesel e/o bioetanolo, legna, pellet etc. (Bouloc et al., 2013). Inoltre, l'utilizzo delle piante per la riqualificazione di ambienti degradati e/o inquinati (phytoremediation) suscita grande attenzione per il basso impatto ambientale e costi di intervento relativamente ridotti. La phytoremediation, termine anglosassone ormai utilizzato anche nella lingua italiana, consiste nell'utilizzo di piante con particolari capacità di contenere, rimuovere o degradare i contaminanti presenti nei suoli, nei sedimenti e nelle acque. Le tecnologie che utilizzano piante, chiamate anche "fitotecnologie", possono essere impiegate per rimuovere o contenere inquinanti inorganici (metalli pesanti: piombo (Pb), nichel (Ni), zinco (Zn) etc., elementi radioattivi: cesio (Cs), uranio (U) etc.); per rimuovere o degradare inquinanti organici (idrocarburi policiclici aromatici (IPA), composti clorurati, etc.); possono essere utilizzate per riqualificare substrati solidi (suoli e sedimenti) e substrati liquidi (acque superficiali e falde sotterranee)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.