Attraverso l'analisi di fonti iconografiche e sulla base di nuove acquisizioni, in questo contributo s'intende analizzare le tappe delle attività antropiche che hanno segnato e modificato l'immagine di alcuni tratti della costa di Massa Lubrense. Il teatro naturale che accoglie i venti chilometri di questa suggestiva costa, è quello di un paesaggio collinare variegato, terrazzato coltivato ed a tratti roccioso con una vegetazione selvaggia e spontanea a macchia tipica del mediterraneo che si specchia nel mare blu. Il progressivo depauperarsi delle matrici identitarie di questo luogo 'incantato', terra di Ulisse e delle sirene, meta di viaggiatori e letterati di ogni tempo, è frutto della progressiva affermazione dei nuovi modelli di sviluppo economico. Agli inizi del Novecento, le forti valenze paesaggistiche che per secoli avevano definito l'originalità e l'unicità di questo territorio, iniziano ad essere alterate. A seguito dalle attività estrattive la costa viene letteralmente divorata e modificata nella sua secolare struttura. Nei venti chilometri di costa Lubrense, da Puolo al fiordo di Crapolla furono aperte sei cave per l'estrazione calcarea. Strategicamente le cave sorsero nelle baie più riparate e facilmente raggiungibili dalle imbarcazioni da carico che coincidono con alcune delle insenature più belle di questo tratto di costa. Proprio le anse più ridossate, successivamente riconvertite per nuove attività legate al turismo, mutarono nuovamente la loro identità ed immagine. Si vogliono esaminare anche attraverso il vasto repertorio d'immagini stereotipate legate al fenomeno del turismo di massa, situazioni e casi che nel secondo Novecento modificarono la linea di costa sia nel versante sorrentino che in quello salernitano. L'insorgere di stabilimenti balneari, complessi alberghieri, parchi privati per seconde residenze, non regolato da un'attenta pianificazione ha poi mutato definitivamente i parametri ambientali e paesaggistici di questa meravigliosa costa.

L'immagine della costa Lubrense, tra incanto e alterazione del paesaggio

Barbara bertoli
2017

Abstract

Attraverso l'analisi di fonti iconografiche e sulla base di nuove acquisizioni, in questo contributo s'intende analizzare le tappe delle attività antropiche che hanno segnato e modificato l'immagine di alcuni tratti della costa di Massa Lubrense. Il teatro naturale che accoglie i venti chilometri di questa suggestiva costa, è quello di un paesaggio collinare variegato, terrazzato coltivato ed a tratti roccioso con una vegetazione selvaggia e spontanea a macchia tipica del mediterraneo che si specchia nel mare blu. Il progressivo depauperarsi delle matrici identitarie di questo luogo 'incantato', terra di Ulisse e delle sirene, meta di viaggiatori e letterati di ogni tempo, è frutto della progressiva affermazione dei nuovi modelli di sviluppo economico. Agli inizi del Novecento, le forti valenze paesaggistiche che per secoli avevano definito l'originalità e l'unicità di questo territorio, iniziano ad essere alterate. A seguito dalle attività estrattive la costa viene letteralmente divorata e modificata nella sua secolare struttura. Nei venti chilometri di costa Lubrense, da Puolo al fiordo di Crapolla furono aperte sei cave per l'estrazione calcarea. Strategicamente le cave sorsero nelle baie più riparate e facilmente raggiungibili dalle imbarcazioni da carico che coincidono con alcune delle insenature più belle di questo tratto di costa. Proprio le anse più ridossate, successivamente riconvertite per nuove attività legate al turismo, mutarono nuovamente la loro identità ed immagine. Si vogliono esaminare anche attraverso il vasto repertorio d'immagini stereotipate legate al fenomeno del turismo di massa, situazioni e casi che nel secondo Novecento modificarono la linea di costa sia nel versante sorrentino che in quello salernitano. L'insorgere di stabilimenti balneari, complessi alberghieri, parchi privati per seconde residenze, non regolato da un'attenta pianificazione ha poi mutato definitivamente i parametri ambientali e paesaggistici di questa meravigliosa costa.
2017
978-88-99930-02-8
paesaggio costiero
lottizzazioni
cave
turismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/351119
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