Il santuario di Apollo riconosciuto lungo la via Appia antica sotto il Forte di Sant'Andrea, tra Fondi e Itri, è stato oggetto di indagini e saggi di scavo esplorativi dal 1999. Il santuario, all'inizio della rampa montana che la porta al valico tra le due cittadine, è articolato lungo il fosso e sui due lati della via per una lunghezza di 205 m e una larghezza di 70. Scandisce l'uno sull'altro tredici terrazzi, alti da 5 a 14 m, ora in opera poligonale, ora in opera cementizia; al loro interno si sviluppano 27 concamerazioni voltate, tenute a uso di cisterna e capaci di 2760 mc d'acqua. Il tempio fu demolito e il piano delle cisterne fu azzerato con la costruzione del forte al tempo di Ferdinando IV di Borbone, tra il 1800 e il 1892. Nel corso degli ultimi tre anni, sono state effettuate prospezioni geofisiche a cura del GRS-Lab dell'ITABC (CNR) con l'obiettivo di ricostruire l'estensione, le dimensioni, la forma, la profondità e la correlazione delle preesistenze di natura antropica, presenti ed ipotizzate, lungo il tratto selezionato della Via Appia Antica. Le campagne di prospezione sono state realizzate impiegando i seguenti metodi: Ground Penetrating Radar GPR, Magnetometria differenziale e Tomografie Elettriche di Resistività (ERT). Le indagini sono state concentrate in aree attorno a quella interessata dalla presenza dei resti del basamento del tempio di Apollo sopra una porzione delle cisterne e lungo la via Appia.

IL SANTUARIO DI APOLLO TRA FONDI E ITRI: NUOVI DATI DALL'INTERPRETAZIONE ARCHEOLOGICA DEI DATI GEOFISICI.

Piro Salvatore;
2018

Abstract

Il santuario di Apollo riconosciuto lungo la via Appia antica sotto il Forte di Sant'Andrea, tra Fondi e Itri, è stato oggetto di indagini e saggi di scavo esplorativi dal 1999. Il santuario, all'inizio della rampa montana che la porta al valico tra le due cittadine, è articolato lungo il fosso e sui due lati della via per una lunghezza di 205 m e una larghezza di 70. Scandisce l'uno sull'altro tredici terrazzi, alti da 5 a 14 m, ora in opera poligonale, ora in opera cementizia; al loro interno si sviluppano 27 concamerazioni voltate, tenute a uso di cisterna e capaci di 2760 mc d'acqua. Il tempio fu demolito e il piano delle cisterne fu azzerato con la costruzione del forte al tempo di Ferdinando IV di Borbone, tra il 1800 e il 1892. Nel corso degli ultimi tre anni, sono state effettuate prospezioni geofisiche a cura del GRS-Lab dell'ITABC (CNR) con l'obiettivo di ricostruire l'estensione, le dimensioni, la forma, la profondità e la correlazione delle preesistenze di natura antropica, presenti ed ipotizzate, lungo il tratto selezionato della Via Appia Antica. Le campagne di prospezione sono state realizzate impiegando i seguenti metodi: Ground Penetrating Radar GPR, Magnetometria differenziale e Tomografie Elettriche di Resistività (ERT). Le indagini sono state concentrate in aree attorno a quella interessata dalla presenza dei resti del basamento del tempio di Apollo sopra una porzione delle cisterne e lungo la via Appia.
2018
Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali - ITABC - Sede Montelibretti
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
Forte S. Andrea
Tempio di Apollo
Georadar
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/351779
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