Tecniche in vitro: strumenti sempre attuali nel recupero del germoplasma ed a fronte dell'introduzione di nuovi patogeni della vite.

Nonostante la grande importanza economica della viticoltura e l'esistenza di una vivaistica viticola specializzata che produce quantità importanti di materiali di propagazione, la vite non è tra le specie arboree maggiormente moltiplicate mediante coltura in vitro. Tuttavia, esistono ambiti in cui gli approcci di coltura in vitro sono molto utili e talvolta indispensabili. Si pensi ad esempio alla necessità di risanare da virus individui infetti, quindi non utilizzabili nelle procedure di selezione ma interessanti sotto altri profili. Nel corso degli anni sono stati proposti ed applicati vari metodi, principalmente basati sulla termoterapia e sulla coltura di apici meristematici. Le applicazioni pratiche di quanto esposto non mancano, anche se i dati disponibili in termini di percentuali di successo delle varie tecniche di risanamento non sono molti. Negli ultimi tempi l'attenzione si è incentrata su nuovi virus anche molto dannosi in determinate zone e/o su certi vitigni o potenzialmente tali: è importante conoscere l'approccio migliore per la loro eradicazione. Oltre a ciò, la disponibilità di materiale il più possibile sano dal punto di vista virologico è la premessa più corretta per indagini scientifiche sugli effetti dei patogeni mediante il confronto tra piante sane e infette geneticamente identiche.