"Danno da rumore in ambito lavorativo": martello pneumatico, macchinari rumorosi, un vigile urbano che dirige il traffico su un incrocio molto trafficato, una commessa in un centro commerciale al centro di Roma e tante altre figure e situazioni che in un modo o nell'altro potrebbero manifestarsi tra i pensieri di un Tecnico della Prevenzione, quando si tratta l'argomento in questione. L'esposizione continua al rumore oltre a causare danni a livello fisico con danneggiamento dell'apparato uditivo può causare effetti incidenti sul sistema nervoso, causando stress, aumento della pressione sanguigna, colesterolo ecc...; l'esposizione diretta ad un importante evento rumoroso, caratterizzato da una soglia elevatissima di dB, si pensi all'esplosione improvvisa, causa dei danni prettamente fisici, con lacerazione diretta del timpano. Per far della prevenzione dovremmo quindi analizzare il rischio derivante dai diversi ambiti lavorativi, calcolando la relazione tra "sorgente di rumore" e la rispettiva esposizione, trattandosi, in base alle modalità e al tempo di quest'ultima, di danno acuto o cronico. L'acustica è la scienza che studia come gli effetti sonori si producono, si propagano e come arrivano al nostro orecchio, stabilisce una differenza precisa tra suono e rumore, basata sull'analisi delle vibrazioni: se esse sono regolari avremo un suono, se sono irregolari un rumore. Ma un rumore può diventare suono se inserito in una composizione ben organizzata, in un contesto musicale? La musica, linguaggio di comunicazione tra gli uomini e la natura, anima vivente dei momenti di rito e festa, strumento culturale e specchio della società, ha subìto nel tempo numerose modificazioni, per mano dell'uomo e della sua capacità tecno-evolutiva in campo sonoro. Dagli strumenti primitivi ai canti degli schiavi nei campi di cotone, fino all'amplificazione del suono stesso, mediante casse e sistemi audio, l'analogico, per poi giungere al digitale. I musicisti del 900', suonatori di strumenti classici, un giorno, spinti dal bisogno di espandere e rendere udibile al maggior numero di pubblico possibile la loro armonia, decisero di "amplificare" il proprio strumento, mediante microfoni e casse. Per non scavare troppo a fondo e restare il più possibile nel nostro ambito che è la sicurezza sul lavoro riassumeremo il tutto in un semplice concetto: l'evoluzione musicale ha portato alla costruzione di "macchine amplificatrici" sempre più potenti, capaci di emanare suoni più forti di quelli sopportabili dal nostro apparato uditivo, volumi elevati, gran numero di dB e quindi rischio certo di danno uditivo.

Problematiche acustiche e uditive inerenti all'ambiente didattico-musicale

M P Orlando;F Lo Castro
2016

Abstract

"Danno da rumore in ambito lavorativo": martello pneumatico, macchinari rumorosi, un vigile urbano che dirige il traffico su un incrocio molto trafficato, una commessa in un centro commerciale al centro di Roma e tante altre figure e situazioni che in un modo o nell'altro potrebbero manifestarsi tra i pensieri di un Tecnico della Prevenzione, quando si tratta l'argomento in questione. L'esposizione continua al rumore oltre a causare danni a livello fisico con danneggiamento dell'apparato uditivo può causare effetti incidenti sul sistema nervoso, causando stress, aumento della pressione sanguigna, colesterolo ecc...; l'esposizione diretta ad un importante evento rumoroso, caratterizzato da una soglia elevatissima di dB, si pensi all'esplosione improvvisa, causa dei danni prettamente fisici, con lacerazione diretta del timpano. Per far della prevenzione dovremmo quindi analizzare il rischio derivante dai diversi ambiti lavorativi, calcolando la relazione tra "sorgente di rumore" e la rispettiva esposizione, trattandosi, in base alle modalità e al tempo di quest'ultima, di danno acuto o cronico. L'acustica è la scienza che studia come gli effetti sonori si producono, si propagano e come arrivano al nostro orecchio, stabilisce una differenza precisa tra suono e rumore, basata sull'analisi delle vibrazioni: se esse sono regolari avremo un suono, se sono irregolari un rumore. Ma un rumore può diventare suono se inserito in una composizione ben organizzata, in un contesto musicale? La musica, linguaggio di comunicazione tra gli uomini e la natura, anima vivente dei momenti di rito e festa, strumento culturale e specchio della società, ha subìto nel tempo numerose modificazioni, per mano dell'uomo e della sua capacità tecno-evolutiva in campo sonoro. Dagli strumenti primitivi ai canti degli schiavi nei campi di cotone, fino all'amplificazione del suono stesso, mediante casse e sistemi audio, l'analogico, per poi giungere al digitale. I musicisti del 900', suonatori di strumenti classici, un giorno, spinti dal bisogno di espandere e rendere udibile al maggior numero di pubblico possibile la loro armonia, decisero di "amplificare" il proprio strumento, mediante microfoni e casse. Per non scavare troppo a fondo e restare il più possibile nel nostro ambito che è la sicurezza sul lavoro riassumeremo il tutto in un semplice concetto: l'evoluzione musicale ha portato alla costruzione di "macchine amplificatrici" sempre più potenti, capaci di emanare suoni più forti di quelli sopportabili dal nostro apparato uditivo, volumi elevati, gran numero di dB e quindi rischio certo di danno uditivo.
2016
Istituto di Acustica e Sensoristica - IDASC - Sede Roma Tor Vergata
musicisti
danno uditivo rumore
ambienti di lavoro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/352723
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