Nel sistema italiano e, in particolare, nell'ambito delle relazioni tra Stato e Regioni, il metodo intergovernativo ruota attorno al canone della leale collaborazione fra livelli di governo, che si invera essenzialmente nel c.d. sistema delle Conferenze. Quello della leale collaborazione è un principio sviluppatosi a prescindere dalle previsioni costituzionali e la cui nascita deriva dall'evoluzione del regionalismo italiano, che ha attraversato diverse stagioni. Da questo punto di vista, adottando la massima semplificazione, può dirsi che l'esperienza del regionalismo italiano, se si prescinde dalle Regioni a statuto speciale, istituite prima e contemporaneamente all'approvazione della Costituzione (1946-1948), è suddivisibile in due fasi: la prima prende avvio dopo parecchio tempo dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, ed esattamente nel 1970, e cioè quando sono state effettivamente istituite le Regioni a Statuto ordinario; la seconda a partire dalla riforma costituzionale del 1999-2001. A queste due fasi se ne sarebbe potuta aggiungere un'altra se il referendum del 4 dicembre 2016 sulla riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi avesse avuto esito positivo. L'esito negativo del referendum comporta che il sistema delle relazioni tra Stato, regioni e autonomie locali, rimane quello tracciato dalla Costituzione vigente, anche se la sua attuazione, proprio con riferimento alle relazioni intergovernative, non è stata pienamente adeguata alle prescrizioni costituzionali e, anzi, ha subito diverse alterazioni significative.
Prassi e potenziali sviluppi dell'intergovernmental management nell'ordinamento italiano. Riflessi sul principio di leale collaborazione
2017
Abstract
Nel sistema italiano e, in particolare, nell'ambito delle relazioni tra Stato e Regioni, il metodo intergovernativo ruota attorno al canone della leale collaborazione fra livelli di governo, che si invera essenzialmente nel c.d. sistema delle Conferenze. Quello della leale collaborazione è un principio sviluppatosi a prescindere dalle previsioni costituzionali e la cui nascita deriva dall'evoluzione del regionalismo italiano, che ha attraversato diverse stagioni. Da questo punto di vista, adottando la massima semplificazione, può dirsi che l'esperienza del regionalismo italiano, se si prescinde dalle Regioni a statuto speciale, istituite prima e contemporaneamente all'approvazione della Costituzione (1946-1948), è suddivisibile in due fasi: la prima prende avvio dopo parecchio tempo dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, ed esattamente nel 1970, e cioè quando sono state effettivamente istituite le Regioni a Statuto ordinario; la seconda a partire dalla riforma costituzionale del 1999-2001. A queste due fasi se ne sarebbe potuta aggiungere un'altra se il referendum del 4 dicembre 2016 sulla riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi avesse avuto esito positivo. L'esito negativo del referendum comporta che il sistema delle relazioni tra Stato, regioni e autonomie locali, rimane quello tracciato dalla Costituzione vigente, anche se la sua attuazione, proprio con riferimento alle relazioni intergovernative, non è stata pienamente adeguata alle prescrizioni costituzionali e, anzi, ha subito diverse alterazioni significative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


