Dopo 30 anni ricordare l'incidente della Farmoplant di Massa offre l'occasione per ripercorrere un po' della storia industriale del nostro paese, del lungo percorso per acquisire la consapevolezza dei rischi che correvano non solo i lavoratori delle fabbriche ma anche le comunità circostanti gli impianti e della difficile relazione tra ambiente e lavoro. Si tratta di nodi ancora in gran parte irrisolti nelle realtà industriali che sono rimaste attive e di contraddizioni che sembrano irrisolvibili dove le industrie sono state chiuse e non si riescono a bonificare i territori. Da questo punto di vista la zona di Massa Carrara, Sito di bonifica di Interesse Nazionale (SIN) fin dal 1998, è in una condizione piuttosto positiva, se si considera che, nonostante i ritardi, oggi l'Agenzia Regionale per l'Ambiente della Toscana, ARPAT, fornisce supporto al Ministero dell'Ambiente nelle complesse procedure di bonifica. Si tratta di un'area che si estende per ben 116 ettari di terreno e interessa in maniera particolare le acque di falda, con un'estensione quindi presumibilmente molto maggiore. Parte dell'area da bonificare, che si colloca a cavallo tra il Comune di Massa e quello di Carrara è passata dalla competenza nazionale (SIN) a quella regionale (SIR), e le procedure di ricollocazione economica si accompagnano sistematicamente alla bonifica adeguata alle necessità delle nuove destinazioni.
30 anni dopo l'esplosione della Farmoplant, una storia da cui si può imparare molto
Cori L;Bianchi;
2018
Abstract
Dopo 30 anni ricordare l'incidente della Farmoplant di Massa offre l'occasione per ripercorrere un po' della storia industriale del nostro paese, del lungo percorso per acquisire la consapevolezza dei rischi che correvano non solo i lavoratori delle fabbriche ma anche le comunità circostanti gli impianti e della difficile relazione tra ambiente e lavoro. Si tratta di nodi ancora in gran parte irrisolti nelle realtà industriali che sono rimaste attive e di contraddizioni che sembrano irrisolvibili dove le industrie sono state chiuse e non si riescono a bonificare i territori. Da questo punto di vista la zona di Massa Carrara, Sito di bonifica di Interesse Nazionale (SIN) fin dal 1998, è in una condizione piuttosto positiva, se si considera che, nonostante i ritardi, oggi l'Agenzia Regionale per l'Ambiente della Toscana, ARPAT, fornisce supporto al Ministero dell'Ambiente nelle complesse procedure di bonifica. Si tratta di un'area che si estende per ben 116 ettari di terreno e interessa in maniera particolare le acque di falda, con un'estensione quindi presumibilmente molto maggiore. Parte dell'area da bonificare, che si colloca a cavallo tra il Comune di Massa e quello di Carrara è passata dalla competenza nazionale (SIN) a quella regionale (SIR), e le procedure di ricollocazione economica si accompagnano sistematicamente alla bonifica adeguata alle necessità delle nuove destinazioni.| File | Dimensione | Formato | |
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