Negli studi di storia sociale e demografica sugli ospedali nel Mezzogiorno d'Italia in età moderna è emerso soprattutto un modello di cura urbano inserito in una rete più ampia di supporto sociale . Descritti come centri di potere polifunzionali anche i grandi ospedali del sud furono chiamati a "dare" cura e assistenza ma anche lavoro e credito, partecipando attivamente sia alla vita sociale sia a quella economico-politico-finanziaria delle città del regno di Napoli. Ma queste garanzie non riguardavano solo il modello di assistenza urbano . Ancora poco esplorata per l'età moderna è, infatti, l'attività della stessa rete in aree decentrate dove prevalgano studi soprattutto sulla presenza dei luoghi di culto e sulle confraternite, mentre brevi cenni sono riservati al ruolo e al peso degli ospedali/ospizi . Le ragioni vanno ricercate non tanto nel loro numero, esiguo se rapportato al più ampio fenomeno dei luoghi pii laicali, ma probabilmente nella deficienza di fonti. Obiettivo di questo saggio è stato quello di rintracciare per la seconda metà del Settecento, almeno in termini spaziali, quell'offerta di aiuto e soccorso che caratterizzò la vita delle comunità locali e il mondo rurale o per meglio dire "non urbano" con piccoli ospedali, dimenticati e trascurati nella costruzione della più ampia storia della beneficenza per quei secoli in cui il dono, la carità, il soccorso, l'elemosina in grano o in denaro furono fondamentali per la sopravvivenza di una popolazione in forte crescita. In presenza di un trend demografico positivo e di un'emergenza economico-produttiva, il governo borbonico (1734-1806) decise di occuparsi delle politiche assistenziali e dei patrimoni delle istituzioni a ciò deputate. E proprio a questa rete d'istituzioni per l'assistenza, atomizzata e residuale rispetto ad altra tipologia di soccorso, e presente nelle città, terre e casali delle diocesi del regno fa riferimento la Nota de' luoghi pii laicali, e misti redatta nel 1788 per le 12 province del Regno.
Sulla distribuzione degli ospedali nel Regno di Napoli nel Settecento borbonico
Raffaella Salvemini
2018
Abstract
Negli studi di storia sociale e demografica sugli ospedali nel Mezzogiorno d'Italia in età moderna è emerso soprattutto un modello di cura urbano inserito in una rete più ampia di supporto sociale . Descritti come centri di potere polifunzionali anche i grandi ospedali del sud furono chiamati a "dare" cura e assistenza ma anche lavoro e credito, partecipando attivamente sia alla vita sociale sia a quella economico-politico-finanziaria delle città del regno di Napoli. Ma queste garanzie non riguardavano solo il modello di assistenza urbano . Ancora poco esplorata per l'età moderna è, infatti, l'attività della stessa rete in aree decentrate dove prevalgano studi soprattutto sulla presenza dei luoghi di culto e sulle confraternite, mentre brevi cenni sono riservati al ruolo e al peso degli ospedali/ospizi . Le ragioni vanno ricercate non tanto nel loro numero, esiguo se rapportato al più ampio fenomeno dei luoghi pii laicali, ma probabilmente nella deficienza di fonti. Obiettivo di questo saggio è stato quello di rintracciare per la seconda metà del Settecento, almeno in termini spaziali, quell'offerta di aiuto e soccorso che caratterizzò la vita delle comunità locali e il mondo rurale o per meglio dire "non urbano" con piccoli ospedali, dimenticati e trascurati nella costruzione della più ampia storia della beneficenza per quei secoli in cui il dono, la carità, il soccorso, l'elemosina in grano o in denaro furono fondamentali per la sopravvivenza di una popolazione in forte crescita. In presenza di un trend demografico positivo e di un'emergenza economico-produttiva, il governo borbonico (1734-1806) decise di occuparsi delle politiche assistenziali e dei patrimoni delle istituzioni a ciò deputate. E proprio a questa rete d'istituzioni per l'assistenza, atomizzata e residuale rispetto ad altra tipologia di soccorso, e presente nelle città, terre e casali delle diocesi del regno fa riferimento la Nota de' luoghi pii laicali, e misti redatta nel 1788 per le 12 province del Regno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.