Per poter farsi un'idea di come dovesse essere il paesaggio mediterraneo in tempi remotiè necessario studiare la storiografia e interfacciarla con le testimonianze desunte dalle vestigia materiali. Esistono situazioni particolari nelle quali si sono conservati suoli antichissimi, risalenti a centinaia di milioni di anni fa. In condizioni geomorfologiche particolarmente conservative si sono originatipaleosuoli, la cui evoluzione ha avuto inizio molto tempo fa. Si tratta di suoli del tutto particolari, per certi aspetti veri e propri oggetti fossili, in grado di dare preziose informazioni sul passato. Possono essere definiti come "suoli che si sono formati in un paesaggio del passato" prima che ne cambiassero le condizioni ambientali, in particolare clima e vegetazione. Lo studio della composizione del paleopaesaggio consente di dedurre le caratteristiche climatiche e faunistiche dell'ambiente in cui si è formato: infatti, con opportune indagini svolte in laboratorio e sul campo, è possibile ricostruire l'ambiente originario. Non tutti i paleosuoli sono uguali: il loro profilo, la successione degli orizzonti, il chimismo dipendono dai climi che si sono succeduti, dal materiale dal quale derivano e dalle vicende geodinamiche che li hanno interessati. Il paesaggio mediterraneo è articolato da una notevole varietà di paesaggi diversificati per clima e geologia; in particolare la vegetazione è costituita da diversi endemismi, fenomeno causato dalle barriere naturali formatesi dopo la frammentazione delle aree continentali in isole. Il clima mite nell'area mediterranea ha consentito la conservazione di specie di antica origine quali Ceratonia siliqua, L.,1753 -Myrtuscommunis, L.,1753 - Vitis, L.,1753 - Olea europaea, L.,1753 e Pistacialentiscus, L.,1753. Gli archivi biologici stratificati nei siti archeologici sono una fonte importante per studiare l'evoluzione delle condizioni climatiche; in particolar modo l'archeobotanica consente di ricavare informazioni in merito alla relazione tra ambiente naturale e ambiente antropico, utili a ricostruire i cambiamenti della copertura vegetale avvenuti in seguito a oscillazioni climatiche.

Paesaggio mediterraneo e archeobotanica

Clelia Cirillo;Marina Russo;Barbara Bertoli
2019

Abstract

Per poter farsi un'idea di come dovesse essere il paesaggio mediterraneo in tempi remotiè necessario studiare la storiografia e interfacciarla con le testimonianze desunte dalle vestigia materiali. Esistono situazioni particolari nelle quali si sono conservati suoli antichissimi, risalenti a centinaia di milioni di anni fa. In condizioni geomorfologiche particolarmente conservative si sono originatipaleosuoli, la cui evoluzione ha avuto inizio molto tempo fa. Si tratta di suoli del tutto particolari, per certi aspetti veri e propri oggetti fossili, in grado di dare preziose informazioni sul passato. Possono essere definiti come "suoli che si sono formati in un paesaggio del passato" prima che ne cambiassero le condizioni ambientali, in particolare clima e vegetazione. Lo studio della composizione del paleopaesaggio consente di dedurre le caratteristiche climatiche e faunistiche dell'ambiente in cui si è formato: infatti, con opportune indagini svolte in laboratorio e sul campo, è possibile ricostruire l'ambiente originario. Non tutti i paleosuoli sono uguali: il loro profilo, la successione degli orizzonti, il chimismo dipendono dai climi che si sono succeduti, dal materiale dal quale derivano e dalle vicende geodinamiche che li hanno interessati. Il paesaggio mediterraneo è articolato da una notevole varietà di paesaggi diversificati per clima e geologia; in particolare la vegetazione è costituita da diversi endemismi, fenomeno causato dalle barriere naturali formatesi dopo la frammentazione delle aree continentali in isole. Il clima mite nell'area mediterranea ha consentito la conservazione di specie di antica origine quali Ceratonia siliqua, L.,1753 -Myrtuscommunis, L.,1753 - Vitis, L.,1753 - Olea europaea, L.,1753 e Pistacialentiscus, L.,1753. Gli archivi biologici stratificati nei siti archeologici sono una fonte importante per studiare l'evoluzione delle condizioni climatiche; in particolar modo l'archeobotanica consente di ricavare informazioni in merito alla relazione tra ambiente naturale e ambiente antropico, utili a ricostruire i cambiamenti della copertura vegetale avvenuti in seguito a oscillazioni climatiche.
2019
Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri - IRET
978-88-218-1177-7
paesaggio- archeobotanica -Vesuvio- GIS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/359308
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