Il contributo approfondisce il tema dell'immagine urbana nei progetti di architettura redatti dai concorrenti alle gare accademiche - Clementine e Balestra - indette dall'Accademia di San Luca durante il XVIII secolo. Particolare attenzione è rivolta ai modelli di riferimento che influenzarono le soluzioni proposte dai giovani allievi durante le prove accademiche ufficiali e al dibattito sulla città e sui suoi luoghi che costituisce lo scenario di riferimento ineludibile per comprendere l'attualità e l'influenza esercitata dall'Accademia romana nel panorama culturale del tempo. Il clima internazionale respirato nelle aule accademiche trapela nei dettati concorsuali come nei progetti proposti, solo apparentemente improntati a soluzioni ideali o utopiche ma invece riflesso di un dibattito aperto sui temi della città e sui suoi mutamenti. I disegni approntati dai partecipanti alle gare accademiche durante le prove di prima classe dei concorsi Clementini del Settecento - tra i quali spiccano per qualità e ampiezza di riferimenti i progetti presentati da Filippo Juvarra (1705), Bernardo Vittone (1732), etc -, rivelano la progressiva attenzione mostrata dall'Istituzione di San Luca nei confronti dello spazio urbano, tanto da destinarvi una specifica sezione concorsuale: i concorsi Balestra.
La città nei concorsi dell'Accademia di San Luca nel Settecento
Rosa Maria Giusto
2014
Abstract
Il contributo approfondisce il tema dell'immagine urbana nei progetti di architettura redatti dai concorrenti alle gare accademiche - Clementine e Balestra - indette dall'Accademia di San Luca durante il XVIII secolo. Particolare attenzione è rivolta ai modelli di riferimento che influenzarono le soluzioni proposte dai giovani allievi durante le prove accademiche ufficiali e al dibattito sulla città e sui suoi luoghi che costituisce lo scenario di riferimento ineludibile per comprendere l'attualità e l'influenza esercitata dall'Accademia romana nel panorama culturale del tempo. Il clima internazionale respirato nelle aule accademiche trapela nei dettati concorsuali come nei progetti proposti, solo apparentemente improntati a soluzioni ideali o utopiche ma invece riflesso di un dibattito aperto sui temi della città e sui suoi mutamenti. I disegni approntati dai partecipanti alle gare accademiche durante le prove di prima classe dei concorsi Clementini del Settecento - tra i quali spiccano per qualità e ampiezza di riferimenti i progetti presentati da Filippo Juvarra (1705), Bernardo Vittone (1732), etc -, rivelano la progressiva attenzione mostrata dall'Istituzione di San Luca nei confronti dello spazio urbano, tanto da destinarvi una specifica sezione concorsuale: i concorsi Balestra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


