Comunità artigianali, riutilizzo di edifici dismessi ed entrepreneurial discovery. Alcuni casi emersi dalla realtà napoletana

Manualità e creatività, come elementi fondativi dell'attività dell'artigiano-artista, contribuiscono alla conoscenza di sé. Diffusamente tali capacità creano e cercano aggregazione, spesso intorno al gioco, alla sperimentazione, nonché al 'fare sociale' o partecipativo. Alcune comunità artigianali, per fare un esempio che possa valere a rappresentarle come risorse strategiche per la creatività e l'innovazione, sono partite all'interno di alcuni spazi 'eccedenti' del territorio urbano, per lo più antichi conventi oggi privi della loro funzione originaria. La nostra idea è che l'analisi in profondità di alcuni di questi casi, effettuata attraverso una linea narrativa che possa evidenziare il passaggio dalla prima formazione dei gruppi di artigiani, alle loro scelte localizzative e partecipative, fino all'emersione di un nuovo progetto imprenditoriale, possa contribuire a riconoscere, per queste comunità, il significato che, nel contesto teorico di riferimento, assume il concetto di 'risorsa strategica per il territorio'. In quanto tali, le comunità artigianali e partecipative potrebbero considerarsi come delle vere e proprie banche dati di aree di apprendimento e, quindi, come possibili drivers di creatività e innovazione per lo sviluppo locale.