Sebbene non ci sia Universita? o polo di ricerca che non valorizzi, tra le proprie attivita? e funzioni, la promozione di iniziative rubricate come "Terza Missione", la comprensione di tale concetto risulta ad oggi ancora differenziata e flessibile, includendo sostanzialmente ogni attivita? che non rientri nelle prime due missioni tradizionali -- insegnamento e ricerca -- e che implichi una fuoriuscita di conoscenza dall'Accademia verso la societa? -- dalla creazione di spin off d'impresa, alle consulenze esperte, alla comunicazione pubblica della scienza, fino ai corsi di formazione per adulti. Tale ampiezza di significati si traduce spesso in indefinitezza di contenuti, eterogeneita? e giustapposizione di finalita? differenti o al limite divergenti. Diverso e?, infatti, inserire l'organizzazione della Terza Missione della propria Universita? nel quadro concettuale di una entrepreneurial university, rispetto a qualificarla, ad esempio, come realizzazione del diritto democratico di controllo sulla produzione di conoscenza: nel primo caso si procede, di fatto se non di principio (cfr. Bayh-Dole Act), verso una appropriazione delle conoscenza oltre che dei suoi risultati, mentre nel secondo verso la formazione di un bene pubblico (open science). Durante il contributo illustreremo ed analizzeremo come differenti Universita? (la maggior parte italiane, ma anche straniere) descrivono sui siti istituzionali e in altri documenti pubblicamente disponibili le rispettive concettualizzazioni della "Terza Missione": come vengono tratteggiate retoricamente nelle descrizioni istituzionali? Con quali strumenti ci si prefigge di realizzarle e quali iniziative vengono organizzate? Quali gruppi sociali sono maggiormente interessati dallo sforzo di far "fuoriuscire" la conoscenza dall'ateneo? Cercheremo di ricostruire da quali comprensioni della natura e del ruolo sociale della conoscenza (e conseguentemente dell'Accademia) discendono tali visioni, con riferimento soprattutto al quadro italiano ed europeo e rispetto allo sfondo globale extra-europeo. Indagheremo quali rapporti di forza e quali gerarchie siano stabilite dagli atenei ai diversi obiettivi e settori di intervento (es. territorio di riferimento, mercato, cultura), e quali conseguenze se ne possano trarre sulla fisionomia della singola istituzione e del contesto piu? ampio in cui si posiziona. Ci proponiamo inoltre di valutare se il posizionamento delle universita? italiane sia omogeneo o diversificato, se si allinei a posizioni europee e/o globali (ANVUR, Commissione EU, OCSE), e se emergano differenze significative con contesti nazionali caratterizzati da realta? distanti economicamente, politicamente e socialmente (ad esempio i paesi BRICS). Valuteremo, quindi, se lo sforzo di "Terza Missione" sia concepito come rigorosamente disconnesso dalle prime due, o se sia in atto in talune Universita? uno sforzo riflessivo e di ripensamento delle prime due missioni e se esistano esperimenti di ricezione critica dello stesso modello "a tre missioni" per i poli produttori di conoscenza (ricerca e insegnamento non sono forse gia?, e primariamente, atti profondamente incorporati nella societa??). In aggiunta, osserveremo se il fatto di subire valutazioni rispetto alle proprie attivita? di "Terza Missione" da parte di corpi valutatori governativi influenzi le caratteristiche di tali realizzazioni e in che direzione: ad esempio se siano prevalentemente selezionate attivita? ben documentabili e dall'impatto a breve termine. Il quadro concettuale di riferimento in cui ci muoviamo e? quello degli studi critici, nell'ambito degli studi sociali, sulla scienza e sul sistema contemporaneo di produzione e circolazione della conoscenza, che ha portato a ridefinire anche drasticamente la visione Mertoniana dello sforzo scientifico, a favore di una comprensione di comunita? scientifica come profondamente incorporata nella societa?, lontana dal modello borghese ottocentesco della torre d'avorio e inserita nel contesto globale del finanz-capitalismo (Gallino). La stessa natura della conoscenza, in questo contesto, viene rivista e ricompresa (Gibbons, Ziman), e viene criticata la distinzione tradizionale tra fatti e valori, razionalita? ed emotivita? situata alla base della scienza moderna; si percorrono strade alternative come quella co-costruzione di scienza e societa? (Jasanoff) e della post-normal science (Funtowicz e Ravetz), pur non scevre di rischi capitali per lo stesso sviluppo della scienza. Tali percorsi esplorativi si ancorano all'idea della necessita? di un posizionamento democratico della conoscenza nell'arena pubblica: lungi dall'essere esercizi speculativi, concorrono alla costruzione di un emergente diritto di "cittadinanza scientifica" (che segua lo sviluppo successivo dei diritti di cittadinanza civile, politica, sociale), tramite cui i cittadini acquisiscano il controllo democratico sulla produzione di conoscenza, considerata fattore determinante delle societa? contemporanee, senza cadere nella colonizzazione delle dinamiche della conoscenza da parte degli interessi dominanti nel campo economico. In questo quadro e? chiaro come la definizione di "Terza Missione" dell'Universita? acquisisca carattere fondamentale, trattandosi di un'interfaccia nodale tra la produzione di conoscenza e la sua socializzazione, necessaria al buon funzionamento democratico, ma criticamente esposta a distorsioni di varia natura (politiche, filosofiche, economiche; si pensi solo alla rilevanza delle fake news nel dibattito pubblico, nel comportamento elettorale e nel supporto alle politiche pubbliche, solo recentemente messa a fuoco). Il quadro concettuale di riferimento e le finalita? che ciascun ateneo si da?, infatti, influenzano crucialmente il significato che le attivita? di "Terza Missione" rivestono. L'obiettivo dell'analisi sociologica e? qui di contribuire a restituire significato agli sforzi di circolazione della conoscenza, ancorandoli sia al piu? ampio contesto sociale sia allo sviluppo della knowledge-society in senso pienamente democratico, riprendendo il ruolo storicamente distintivo della scienza come cultura rivolta non solo a un progresso tecnico di immediato riscontro e dalle ben note criticita?, ma alla prospettiva di lungo termine dell'emancipazione umana.

La Terza Missione dell'Università fra scienza, democrazia ed emancipazione umana. Lavori in corso

Rita Giuffredi;
2019

Abstract

Sebbene non ci sia Universita? o polo di ricerca che non valorizzi, tra le proprie attivita? e funzioni, la promozione di iniziative rubricate come "Terza Missione", la comprensione di tale concetto risulta ad oggi ancora differenziata e flessibile, includendo sostanzialmente ogni attivita? che non rientri nelle prime due missioni tradizionali -- insegnamento e ricerca -- e che implichi una fuoriuscita di conoscenza dall'Accademia verso la societa? -- dalla creazione di spin off d'impresa, alle consulenze esperte, alla comunicazione pubblica della scienza, fino ai corsi di formazione per adulti. Tale ampiezza di significati si traduce spesso in indefinitezza di contenuti, eterogeneita? e giustapposizione di finalita? differenti o al limite divergenti. Diverso e?, infatti, inserire l'organizzazione della Terza Missione della propria Universita? nel quadro concettuale di una entrepreneurial university, rispetto a qualificarla, ad esempio, come realizzazione del diritto democratico di controllo sulla produzione di conoscenza: nel primo caso si procede, di fatto se non di principio (cfr. Bayh-Dole Act), verso una appropriazione delle conoscenza oltre che dei suoi risultati, mentre nel secondo verso la formazione di un bene pubblico (open science). Durante il contributo illustreremo ed analizzeremo come differenti Universita? (la maggior parte italiane, ma anche straniere) descrivono sui siti istituzionali e in altri documenti pubblicamente disponibili le rispettive concettualizzazioni della "Terza Missione": come vengono tratteggiate retoricamente nelle descrizioni istituzionali? Con quali strumenti ci si prefigge di realizzarle e quali iniziative vengono organizzate? Quali gruppi sociali sono maggiormente interessati dallo sforzo di far "fuoriuscire" la conoscenza dall'ateneo? Cercheremo di ricostruire da quali comprensioni della natura e del ruolo sociale della conoscenza (e conseguentemente dell'Accademia) discendono tali visioni, con riferimento soprattutto al quadro italiano ed europeo e rispetto allo sfondo globale extra-europeo. Indagheremo quali rapporti di forza e quali gerarchie siano stabilite dagli atenei ai diversi obiettivi e settori di intervento (es. territorio di riferimento, mercato, cultura), e quali conseguenze se ne possano trarre sulla fisionomia della singola istituzione e del contesto piu? ampio in cui si posiziona. Ci proponiamo inoltre di valutare se il posizionamento delle universita? italiane sia omogeneo o diversificato, se si allinei a posizioni europee e/o globali (ANVUR, Commissione EU, OCSE), e se emergano differenze significative con contesti nazionali caratterizzati da realta? distanti economicamente, politicamente e socialmente (ad esempio i paesi BRICS). Valuteremo, quindi, se lo sforzo di "Terza Missione" sia concepito come rigorosamente disconnesso dalle prime due, o se sia in atto in talune Universita? uno sforzo riflessivo e di ripensamento delle prime due missioni e se esistano esperimenti di ricezione critica dello stesso modello "a tre missioni" per i poli produttori di conoscenza (ricerca e insegnamento non sono forse gia?, e primariamente, atti profondamente incorporati nella societa??). In aggiunta, osserveremo se il fatto di subire valutazioni rispetto alle proprie attivita? di "Terza Missione" da parte di corpi valutatori governativi influenzi le caratteristiche di tali realizzazioni e in che direzione: ad esempio se siano prevalentemente selezionate attivita? ben documentabili e dall'impatto a breve termine. Il quadro concettuale di riferimento in cui ci muoviamo e? quello degli studi critici, nell'ambito degli studi sociali, sulla scienza e sul sistema contemporaneo di produzione e circolazione della conoscenza, che ha portato a ridefinire anche drasticamente la visione Mertoniana dello sforzo scientifico, a favore di una comprensione di comunita? scientifica come profondamente incorporata nella societa?, lontana dal modello borghese ottocentesco della torre d'avorio e inserita nel contesto globale del finanz-capitalismo (Gallino). La stessa natura della conoscenza, in questo contesto, viene rivista e ricompresa (Gibbons, Ziman), e viene criticata la distinzione tradizionale tra fatti e valori, razionalita? ed emotivita? situata alla base della scienza moderna; si percorrono strade alternative come quella co-costruzione di scienza e societa? (Jasanoff) e della post-normal science (Funtowicz e Ravetz), pur non scevre di rischi capitali per lo stesso sviluppo della scienza. Tali percorsi esplorativi si ancorano all'idea della necessita? di un posizionamento democratico della conoscenza nell'arena pubblica: lungi dall'essere esercizi speculativi, concorrono alla costruzione di un emergente diritto di "cittadinanza scientifica" (che segua lo sviluppo successivo dei diritti di cittadinanza civile, politica, sociale), tramite cui i cittadini acquisiscano il controllo democratico sulla produzione di conoscenza, considerata fattore determinante delle societa? contemporanee, senza cadere nella colonizzazione delle dinamiche della conoscenza da parte degli interessi dominanti nel campo economico. In questo quadro e? chiaro come la definizione di "Terza Missione" dell'Universita? acquisisca carattere fondamentale, trattandosi di un'interfaccia nodale tra la produzione di conoscenza e la sua socializzazione, necessaria al buon funzionamento democratico, ma criticamente esposta a distorsioni di varia natura (politiche, filosofiche, economiche; si pensi solo alla rilevanza delle fake news nel dibattito pubblico, nel comportamento elettorale e nel supporto alle politiche pubbliche, solo recentemente messa a fuoco). Il quadro concettuale di riferimento e le finalita? che ciascun ateneo si da?, infatti, influenzano crucialmente il significato che le attivita? di "Terza Missione" rivestono. L'obiettivo dell'analisi sociologica e? qui di contribuire a restituire significato agli sforzi di circolazione della conoscenza, ancorandoli sia al piu? ampio contesto sociale sia allo sviluppo della knowledge-society in senso pienamente democratico, riprendendo il ruolo storicamente distintivo della scienza come cultura rivolta non solo a un progresso tecnico di immediato riscontro e dalle ben note criticita?, ma alla prospettiva di lungo termine dell'emancipazione umana.
2019
Terza Missione
Società democratica della conoscenza
cittadinanza scientifica
Università
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/365993
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