The epistemological proposal presented by Marin Mersenne in La vérité des sciences (1625) to disprove the new Pyrrhonists' views was interpreted by Richard H. Popkin as a constructive and mitigated form of scepticism, which already embodied the basic features of "positivism" and "pragmatism" ante litteram that Robert Lenoble attributed to the mechanism of Mersenne. Departing from Popkin's interpretation, Peter Dear argued instead that Mersenne's "mitigated scepticism" originated not from the Pyrrhonian crisis, but from scholastic logic and dialectical probabilism. In this essay the author proposes to consider the epistemological reflection of La vérité des sciences as resolutely anti-sceptical and to underline its connections with the debate concerning certainty and scientific status of mathematics in the Galilean age. Sharing some of the most radical theses of Giuseppe Biancani - a distinguished Jesuit mathematician - Mersenne bases the certainty of mathematics on the Aristotelian doctrine of demonstratio and of Scientia by replacing Aristotelian physics with an entirely intelligible mathematical physics, subtracted from the inaccuracies of sensible matter as well as from the unknowability of natural essences. It is a science that cannot be doubted founded on the certainty of mathematics, beyond any concession to probabilism or weakened forms of skepticism.

La proposta epistemologica presentata da Marin Mersenne nella Vérité des sciences (1625) per confutare le tesi dei "nuovi pirroniani" è stata interpretata da Richard H. Popkin come una forma costruttiva e mitigata di scetticismo che aveva già i tratti del "positivismo" e del "pragmatismo" ante litteram con i quali Robert Lenoble identificava il meccanicismo di Mersenne. Distaccandosi dall'interpretazione di Popkin, Peter Dear ha invece sostenuto che lo "scetticismo mitigato" di Mersenne originasse non dalla crisi pirroniana, ma dal probabilismo veicolato dall'insegnamento logico-dialettico scolastico. In questo saggio l'autore propone di considerare la riflessione epistemologica della Vérité des sciences come decisamente antiscettica e di accentuarne le connessioni con il dibattito sulla certezza e sullo statuto scientifico della matematica in età galileiana. Riprendendo le tesi più radicali del matematico gesuita Giuseppe Biancani, Mersenne fonda la certezza della matematica sulla dottrina aristotelica della dimostrazione e della conoscenza scientifica, e sostituisce alla fisica aristotelica una fisica matematica puramente intelligibile, sottratta alle imprecisioni della materia sensibile, i cui oggetti sono conoscibili in maniera certa al di fuori di ogni concessione al probabilismo o a forme indebolite di scetticismo.

Scetticismo e matematica nella Vérité des sciences di Mersenne

Buccolini Claudio
2019

Abstract

The epistemological proposal presented by Marin Mersenne in La vérité des sciences (1625) to disprove the new Pyrrhonists' views was interpreted by Richard H. Popkin as a constructive and mitigated form of scepticism, which already embodied the basic features of "positivism" and "pragmatism" ante litteram that Robert Lenoble attributed to the mechanism of Mersenne. Departing from Popkin's interpretation, Peter Dear argued instead that Mersenne's "mitigated scepticism" originated not from the Pyrrhonian crisis, but from scholastic logic and dialectical probabilism. In this essay the author proposes to consider the epistemological reflection of La vérité des sciences as resolutely anti-sceptical and to underline its connections with the debate concerning certainty and scientific status of mathematics in the Galilean age. Sharing some of the most radical theses of Giuseppe Biancani - a distinguished Jesuit mathematician - Mersenne bases the certainty of mathematics on the Aristotelian doctrine of demonstratio and of Scientia by replacing Aristotelian physics with an entirely intelligible mathematical physics, subtracted from the inaccuracies of sensible matter as well as from the unknowability of natural essences. It is a science that cannot be doubted founded on the certainty of mathematics, beyond any concession to probabilism or weakened forms of skepticism.
2019
Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee - ILIESI
La proposta epistemologica presentata da Marin Mersenne nella Vérité des sciences (1625) per confutare le tesi dei "nuovi pirroniani" è stata interpretata da Richard H. Popkin come una forma costruttiva e mitigata di scetticismo che aveva già i tratti del "positivismo" e del "pragmatismo" ante litteram con i quali Robert Lenoble identificava il meccanicismo di Mersenne. Distaccandosi dall'interpretazione di Popkin, Peter Dear ha invece sostenuto che lo "scetticismo mitigato" di Mersenne originasse non dalla crisi pirroniana, ma dal probabilismo veicolato dall'insegnamento logico-dialettico scolastico. In questo saggio l'autore propone di considerare la riflessione epistemologica della Vérité des sciences come decisamente antiscettica e di accentuarne le connessioni con il dibattito sulla certezza e sullo statuto scientifico della matematica in età galileiana. Riprendendo le tesi più radicali del matematico gesuita Giuseppe Biancani, Mersenne fonda la certezza della matematica sulla dottrina aristotelica della dimostrazione e della conoscenza scientifica, e sostituisce alla fisica aristotelica una fisica matematica puramente intelligibile, sottratta alle imprecisioni della materia sensibile, i cui oggetti sono conoscibili in maniera certa al di fuori di ogni concessione al probabilismo o a forme indebolite di scetticismo.
Early modern scepticism
mitigated scepticism
Mersenne on certitude of mathematics
Mersenne's epistemology
Mersenne's mathematical Aristotelianism
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/367874
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