La misura della forma rappresenta un dato significativo nello studio di un'opera d'arte, sia essa una statua o un dipinto, non solo per una valutazione storico-artistica, ma anche per l'analisi dello stato conservativo. Essa si effettua a partire dall'acquisizione del cosiddetto dato 3D, ossia dall'acquisizione in forma digitale dell'andamento nello spazio delle superfici esterne di un oggetto. Tale andamento è riprodotto in forma di matrice: la superficie dell'oggetto inquadrata viene proiettata sul sensore e ad ogni pixel è attribuito un valore di distanza, in analogia a quanto avviene in una fotografia nella quale ad ogni pixel è attribuito un colore (terna di numeri). La continua evoluzione delle tecniche di rilievo e modellazione 3D e lo sviluppo di sistemi per la visualizzazione di dati digitali sempre più performanti hanno dimostrato il valore aggiunto dato dall'uso di queste metodologie ai beni culturali. In particolare appare sempre più chiaro il contributo che tali tecnologie possono fornire nella fase conoscitiva e interpretativa, nella conservazione e archiviazione dei dati e nella valorizzazione e fruizione del bene attraverso il web. L'interesse per le tecniche e metodologie di rilievo digitale e di modellazione tridimensionale in ambito artistico, e nello specifico per lo studio di superfici pittoriche, è evidenziato dall'aumento della richiesta e dal loro sempre più frequente impiego. È, inoltre, sempre crescente l'utilizzo del dato come supporto informatico per la registrazione e archiviazione di dati risultanti da altre analisi sia puntuali sia ad immagine, a differenti livelli di scala e risoluzione. Questa integrazione di informazioni risultanti da misure effettuate nell'ambito di discipline diverse (chimica, fisica, restauro ...) concorre alla formazione di un processo conoscitivo nel quale sono coinvolte differenti competenze e professioni che devono avere la capacità di comunicare e interagire in maniera sinergica. La collaborazione tra INO e O.P.D. in relazione alla diagnostica effettuata sull'Ultima Cena di Vasari ne è esempio significativo: la problematica che ci è stata sottoposta era quella di avere informazioni sulla differenza di lunghezza tra strato pittorico e supporto ligneo in conseguenza dell'alluvione. La fotografia in luce radente dà un'ottima riproduzione visiva dello stato della superficie, ma non è quantitativa e non consente di effettuare alcuna valutazione sul supporto. Le uniche tecniche in grado di penetrare in profondità nel dipinto sono di tipo tomografico e utilizzano raggi X, ma date le dimensioni delle tavole erano inservibili nel caso specifico. Pertanto è stato utilizzato un microprofilometro a scansione che utilizza una sorgente nel visibile, e che dunque non è in grado di misurare direttamente la faccia del supporto a contatto con la preparazione, con il quale sono stati acquisiti alcuni profili ad alta risoluzione lungo la superficie del dipinto. I dati sono poi stati analizzati con particolari algoritmi, sviluppati per l'applicazione specifica, che ci hanno consentito di separare il contributo della superficie pittorica (esterna) e di quella del supporto ligneo (interna).

Studio di sollevamenti dello strato pittorico mediante rilievo tridimensionale

Raffaella Fontana;Enrico Pampaloni;Paolo Pingi
2016

Abstract

La misura della forma rappresenta un dato significativo nello studio di un'opera d'arte, sia essa una statua o un dipinto, non solo per una valutazione storico-artistica, ma anche per l'analisi dello stato conservativo. Essa si effettua a partire dall'acquisizione del cosiddetto dato 3D, ossia dall'acquisizione in forma digitale dell'andamento nello spazio delle superfici esterne di un oggetto. Tale andamento è riprodotto in forma di matrice: la superficie dell'oggetto inquadrata viene proiettata sul sensore e ad ogni pixel è attribuito un valore di distanza, in analogia a quanto avviene in una fotografia nella quale ad ogni pixel è attribuito un colore (terna di numeri). La continua evoluzione delle tecniche di rilievo e modellazione 3D e lo sviluppo di sistemi per la visualizzazione di dati digitali sempre più performanti hanno dimostrato il valore aggiunto dato dall'uso di queste metodologie ai beni culturali. In particolare appare sempre più chiaro il contributo che tali tecnologie possono fornire nella fase conoscitiva e interpretativa, nella conservazione e archiviazione dei dati e nella valorizzazione e fruizione del bene attraverso il web. L'interesse per le tecniche e metodologie di rilievo digitale e di modellazione tridimensionale in ambito artistico, e nello specifico per lo studio di superfici pittoriche, è evidenziato dall'aumento della richiesta e dal loro sempre più frequente impiego. È, inoltre, sempre crescente l'utilizzo del dato come supporto informatico per la registrazione e archiviazione di dati risultanti da altre analisi sia puntuali sia ad immagine, a differenti livelli di scala e risoluzione. Questa integrazione di informazioni risultanti da misure effettuate nell'ambito di discipline diverse (chimica, fisica, restauro ...) concorre alla formazione di un processo conoscitivo nel quale sono coinvolte differenti competenze e professioni che devono avere la capacità di comunicare e interagire in maniera sinergica. La collaborazione tra INO e O.P.D. in relazione alla diagnostica effettuata sull'Ultima Cena di Vasari ne è esempio significativo: la problematica che ci è stata sottoposta era quella di avere informazioni sulla differenza di lunghezza tra strato pittorico e supporto ligneo in conseguenza dell'alluvione. La fotografia in luce radente dà un'ottima riproduzione visiva dello stato della superficie, ma non è quantitativa e non consente di effettuare alcuna valutazione sul supporto. Le uniche tecniche in grado di penetrare in profondità nel dipinto sono di tipo tomografico e utilizzano raggi X, ma date le dimensioni delle tavole erano inservibili nel caso specifico. Pertanto è stato utilizzato un microprofilometro a scansione che utilizza una sorgente nel visibile, e che dunque non è in grado di misurare direttamente la faccia del supporto a contatto con la preparazione, con il quale sono stati acquisiti alcuni profili ad alta risoluzione lungo la superficie del dipinto. I dati sono poi stati analizzati con particolari algoritmi, sviluppati per l'applicazione specifica, che ci hanno consentito di separare il contributo della superficie pittorica (esterna) e di quella del supporto ligneo (interna).
2016
978-88-7970-805-0
Rilievo tridimensionale
Giorgio Vasari
Ultima Cena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/368050
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