Questo studio si propone di analizzare la ricezione in Etruria della figura mitologica greca della Nereide Galatea e del suo mito, un argomento che finora non è stato indagato in modo specifico. Com'è noto, esiste un importante documento etrusco a tale riguardo: il frammento di un piatto etrusco a figure rosse (e non di una kylix, come spesso si ripete), attualmente disperso. Lo studio della documentazione pubblicata consente di migliorare l'esatta lettura delle didascalie dipinte sul piatto, di formulare ipotesi sul luogo e l'anno della scoperta, sull'attribuzione ad un'area di produzione specifica geograficamente localizzabile e di analizzare la diffusione del mito di Galatea in Etruria. Il vaso è di provenienza ignota, e il dato della vulgata della sua scoperta a Volterra è il risultato di un'interpretazione errata della documentazione; la lettura delle due iscrizioni calatea e tritun, probabilmente sovradipinte, è invece confermata; il vaso può essere attribuito forse alla produzione del Pittore di Settecamini e datato alla metà del IV secolo a.C.
La ricezione del mito di Galatea in Etruria tra antiquaria, epigrafia ed iconografia
Ambrosini L
2019
Abstract
Questo studio si propone di analizzare la ricezione in Etruria della figura mitologica greca della Nereide Galatea e del suo mito, un argomento che finora non è stato indagato in modo specifico. Com'è noto, esiste un importante documento etrusco a tale riguardo: il frammento di un piatto etrusco a figure rosse (e non di una kylix, come spesso si ripete), attualmente disperso. Lo studio della documentazione pubblicata consente di migliorare l'esatta lettura delle didascalie dipinte sul piatto, di formulare ipotesi sul luogo e l'anno della scoperta, sull'attribuzione ad un'area di produzione specifica geograficamente localizzabile e di analizzare la diffusione del mito di Galatea in Etruria. Il vaso è di provenienza ignota, e il dato della vulgata della sua scoperta a Volterra è il risultato di un'interpretazione errata della documentazione; la lettura delle due iscrizioni calatea e tritun, probabilmente sovradipinte, è invece confermata; il vaso può essere attribuito forse alla produzione del Pittore di Settecamini e datato alla metà del IV secolo a.C.| File | Dimensione | Formato | |
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