Il territorio di Oria, compreso nelle tavolette IV S.E. e III N.E. del foglio 203 dell' I.G.M. con scala 1:25000, è caratterizzato da un cordone di dune fossili Plio-pleistoceniche che si sviluppa in direzione est-ovest nella sua zona centrale. Questa separa due formazioni geologiche pianeggianti poste a quote diverse che si sviluppano a nord ed a sud della catena collinare, costituite rispettivamente, la prima, da depositi sabbio-argillosi post calabriani e, la seconda, da formazioni calcaree granulari dette calcareniti di Gravina (tufi) del Pleistocene inferiore- Calabriano. Esso presenta una pendenza generale da nord-ovest a sud-est, che è rimarcata dal tracciato degli alvei di antichi corsi d'acqua, tra i quali si segnale il Canale Reale. Questo è il maggior corso d'acqua presente sul territorio e raggiunge una lunghezza di circa 10 Km. Si origina a circa 3,5 Km a nord-ovest di Oria, nei pressi di Francavilla Fontana, e, scendendo verso sud, attraversa la dorsale collinare in località Sant'Anna con profondo e grande alveo, dalle cui pareti sgorgano numerose sorgenti, che danno origine a tipici ambienti lacustri. Il tracciato di questo alveo paleotorrentizio in un territorio caratterizzato da una diffusa carenza di risorse idriche di superficie ha rappresentato da sempre una risorsa importante tanto da attirare genti e gruppi di culture diverse alla ricerca di fonti di sussistenza sin dalla più antica presenza umana sul territorio risalente al Paleolitico medio. Ed oggi, visitando questi posti è possibile ricostruire e riscoprire i paesaggi che si sono susseguiti nel tempo. Sull'altura presente sulla sponda occidentale del Canale vi sono le tracce di una intensa frequentazione umana che si sviluppa per tutta l'età preistorica; in particolare, a seguito di scavi regolari condotti dall'Università di Lecce, è stata individuata la presenza di un insediamento Mesolitico su cui si è sviluppato in seguito un villaggio capannicolo Neolitico con due fasi di frequentazione, una durante il Neolitico Antico caratterizzato dalla ceramica graffita e la seconda durante il Neolitico recente, con la cultura dello stile Diana-Bellavista che prolunga la sua esistenza nel Neolitico finale, quando compaiono aspetti culturali che preannunciano quelli eneolitici. Poco più a sud dell'insediamento sono presenti, in contrada Laurito, ambienti grotticoli utilizzati a scopo cultuale-funerario in età Neolitica. L'alveo piega verso sud-est e lambisce la periferia meridionale della città di Oria. E' questa una città di antiche origini protostoriche e si sviluppa in particolare come città fortificata tra il IV ed il III sec. a.C. Della città medievale restano diversi monumenti, tra i quali il Castello Normanno-Svevo, alcuni tratti della cinta muraria e soprattutto un centro storico che ospitò tra l'VIII ed il X secolo d.C. una fiorente comunità ebraica. Il canale prosegue in direzione sud, ove tocca l'insediamento rupestre con la chiesa di Sant'Ustino e la chiesa sub divo della Madonna della Scala e termina in un inghiottitoio vicino Masseria Case Grandi. Nei dintorni si trova il Santuario di San Cosimo alla Macchia di origine alto medievale e le fortificazioni costituite da un vallum ed una possente struttura muraria, ultimi residui dell'antico limes longobardo - bizantino.

Il canale reale nel territorio di Oria (Brindisi): un percorso turistico tra geologia, ambienti, centro storico e siti archeologici

Maurizio Delli Santi;
2015

Abstract

Il territorio di Oria, compreso nelle tavolette IV S.E. e III N.E. del foglio 203 dell' I.G.M. con scala 1:25000, è caratterizzato da un cordone di dune fossili Plio-pleistoceniche che si sviluppa in direzione est-ovest nella sua zona centrale. Questa separa due formazioni geologiche pianeggianti poste a quote diverse che si sviluppano a nord ed a sud della catena collinare, costituite rispettivamente, la prima, da depositi sabbio-argillosi post calabriani e, la seconda, da formazioni calcaree granulari dette calcareniti di Gravina (tufi) del Pleistocene inferiore- Calabriano. Esso presenta una pendenza generale da nord-ovest a sud-est, che è rimarcata dal tracciato degli alvei di antichi corsi d'acqua, tra i quali si segnale il Canale Reale. Questo è il maggior corso d'acqua presente sul territorio e raggiunge una lunghezza di circa 10 Km. Si origina a circa 3,5 Km a nord-ovest di Oria, nei pressi di Francavilla Fontana, e, scendendo verso sud, attraversa la dorsale collinare in località Sant'Anna con profondo e grande alveo, dalle cui pareti sgorgano numerose sorgenti, che danno origine a tipici ambienti lacustri. Il tracciato di questo alveo paleotorrentizio in un territorio caratterizzato da una diffusa carenza di risorse idriche di superficie ha rappresentato da sempre una risorsa importante tanto da attirare genti e gruppi di culture diverse alla ricerca di fonti di sussistenza sin dalla più antica presenza umana sul territorio risalente al Paleolitico medio. Ed oggi, visitando questi posti è possibile ricostruire e riscoprire i paesaggi che si sono susseguiti nel tempo. Sull'altura presente sulla sponda occidentale del Canale vi sono le tracce di una intensa frequentazione umana che si sviluppa per tutta l'età preistorica; in particolare, a seguito di scavi regolari condotti dall'Università di Lecce, è stata individuata la presenza di un insediamento Mesolitico su cui si è sviluppato in seguito un villaggio capannicolo Neolitico con due fasi di frequentazione, una durante il Neolitico Antico caratterizzato dalla ceramica graffita e la seconda durante il Neolitico recente, con la cultura dello stile Diana-Bellavista che prolunga la sua esistenza nel Neolitico finale, quando compaiono aspetti culturali che preannunciano quelli eneolitici. Poco più a sud dell'insediamento sono presenti, in contrada Laurito, ambienti grotticoli utilizzati a scopo cultuale-funerario in età Neolitica. L'alveo piega verso sud-est e lambisce la periferia meridionale della città di Oria. E' questa una città di antiche origini protostoriche e si sviluppa in particolare come città fortificata tra il IV ed il III sec. a.C. Della città medievale restano diversi monumenti, tra i quali il Castello Normanno-Svevo, alcuni tratti della cinta muraria e soprattutto un centro storico che ospitò tra l'VIII ed il X secolo d.C. una fiorente comunità ebraica. Il canale prosegue in direzione sud, ove tocca l'insediamento rupestre con la chiesa di Sant'Ustino e la chiesa sub divo della Madonna della Scala e termina in un inghiottitoio vicino Masseria Case Grandi. Nei dintorni si trova il Santuario di San Cosimo alla Macchia di origine alto medievale e le fortificazioni costituite da un vallum ed una possente struttura muraria, ultimi residui dell'antico limes longobardo - bizantino.
2015
978-88-448-0721-4
Geologia
ambienti
geoarcheositi
turismo
monumenti
Oria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/368345
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