Negli scavi di gallerie di grandi opere effettuati con fresa TBM (Tunnel Boring Machine) vengono utilizzati, per facilitare il processo di scavo, degli schiumogeni, il cui componente principale sono spesso i tensioattivi anionici, ad esempio gli alchil etere solfati (AES). Sebbene essi siano considerati biodegradabili, esistono poche informazioni in letteratura sul destino ambientale e sui possibili effetti ecotossicologici. Per poter utilizzare come sottoprodotto il materiale scavato, è stato proposto di valutare il rischio ambientale potenziale del terreno stesso che dipende sia dalla concentrazione residua di AES nel terreno che dalla sua ecotossicità. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la compatibilità ambientale e l'ecotossicità di due terreni aventi differenti caratteristiche geopedologiche e condizionati con due diversi schiumogeni contenenti AES. A tal fine sono stati allestiti in cantiere dei mesocosmi contenenti il terreno condizionato alle reali dosi utilizzate nello scavo. Sui campioni di terreno a diversi tempi (0, 7, 14, 28 giorni) e sui rispettivi estratti acquosi è stata applicata una batteria di saggi ecotossicologici, rappresentativi di diversi livelli trofici del comparto acquatico e terrestre (Vibrio fischeri, embrioni di pesce Danio rerio, Lepidium sativum ed Eisenia foetida). Parallelamente è stata determinata la concentrazione di AES nel suolo e negli elutriati.I risultati hanno mostrato una diversa ecotossicità ascrivibile sia al tipo di terreno che all'organismo saggiato. Questo studio mette in evidenza l'importanza di una valutazione ecotossicologica sito-specifica nei progetti di scavo per poter ottenere informazioni sulla sua reale compatibilità ambientale.
Terreni provenienti da scavi meccanizzati: valutazione della loro ecotossicità
Grenni P;Patrolecco L;Galli E;Muzzini VG;Donati E;Barra Caracciolo A
2018
Abstract
Negli scavi di gallerie di grandi opere effettuati con fresa TBM (Tunnel Boring Machine) vengono utilizzati, per facilitare il processo di scavo, degli schiumogeni, il cui componente principale sono spesso i tensioattivi anionici, ad esempio gli alchil etere solfati (AES). Sebbene essi siano considerati biodegradabili, esistono poche informazioni in letteratura sul destino ambientale e sui possibili effetti ecotossicologici. Per poter utilizzare come sottoprodotto il materiale scavato, è stato proposto di valutare il rischio ambientale potenziale del terreno stesso che dipende sia dalla concentrazione residua di AES nel terreno che dalla sua ecotossicità. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la compatibilità ambientale e l'ecotossicità di due terreni aventi differenti caratteristiche geopedologiche e condizionati con due diversi schiumogeni contenenti AES. A tal fine sono stati allestiti in cantiere dei mesocosmi contenenti il terreno condizionato alle reali dosi utilizzate nello scavo. Sui campioni di terreno a diversi tempi (0, 7, 14, 28 giorni) e sui rispettivi estratti acquosi è stata applicata una batteria di saggi ecotossicologici, rappresentativi di diversi livelli trofici del comparto acquatico e terrestre (Vibrio fischeri, embrioni di pesce Danio rerio, Lepidium sativum ed Eisenia foetida). Parallelamente è stata determinata la concentrazione di AES nel suolo e negli elutriati.I risultati hanno mostrato una diversa ecotossicità ascrivibile sia al tipo di terreno che all'organismo saggiato. Questo studio mette in evidenza l'importanza di una valutazione ecotossicologica sito-specifica nei progetti di scavo per poter ottenere informazioni sulla sua reale compatibilità ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


