L'invito di Giorgio Stamboulis a "porsi di fronte all'intrigo del Mondo", senza rete di protezione pone il lettore davanti a una scelta affatto rassicurante. L'autore di "Filosofia precaria" ci conduce, attraverso i cambiamenti sociali e antropologici e attraverso le responsabilità culturali individuali, di fronte al possibile naufragio del filosofo, alla sua probabile resa davanti al suo compito primario che deve essere quello della ricerca del vero. Enunciando i passi necessari di questo percorso disseminato di molte domande e di numerose risposte egli argomenta la sua indagine condotta con metodo coerente e attraverso lo strumento rischiarante della ragione e di una mente scevra da auctoritas.
Prefazione al volume Filosofia precaria
Luisa Simonutti
2017
Abstract
L'invito di Giorgio Stamboulis a "porsi di fronte all'intrigo del Mondo", senza rete di protezione pone il lettore davanti a una scelta affatto rassicurante. L'autore di "Filosofia precaria" ci conduce, attraverso i cambiamenti sociali e antropologici e attraverso le responsabilità culturali individuali, di fronte al possibile naufragio del filosofo, alla sua probabile resa davanti al suo compito primario che deve essere quello della ricerca del vero. Enunciando i passi necessari di questo percorso disseminato di molte domande e di numerose risposte egli argomenta la sua indagine condotta con metodo coerente e attraverso lo strumento rischiarante della ragione e di una mente scevra da auctoritas.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.