Obiettivo dell'articolo è analizzare le migrazioni temporanee per lavoro dei residenti nel Mezzogiorno verso le regioni del Centro-Nord, per delineare le tendenze del fenomeno e le caratteristiche sociodemografiche e occupazionali dei protagonisti dei trasferimenti non definitivi. Benché sia ancora presente un rilevante divario economico tra le due ripartizioni, il volume della mobilità lungo la direttrice Sud-Nord si è fortemente ridimensionato rispetto all'esodo di qualche decennio fa, ma permane una dipendenza del Mezzogiorno nell'interscambio migratorio. Anche sulla scorta delle dinamiche del mercato dell'occupazione, si può ipotizzare che una porzione delle migrazioni "permanenti" di un tempo si sia trasformata in mobilità provvisoria. Il saggio offre un quadro generale delle odierne migrazioni temporanee per lavoro dal Mezzogiorno al Centro-nord attraverso un'analisi dei dati della Rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL) dell'ISTAT nel periodo 2013-15, che evidenzia il verificarsi negli ultimi anni di una diminuzione dei flussi temporanei Sud-Nord analoga a quella rilevata per le migrazioni "definitive", di tipo anagrafico. In particolare, risultano in calo gli spostamenti transitori dei lavoratori dotati di un capitale umano di livello medio-basso, mentre si ha una tenuta dei flussi di lavoratori high-skilled. La presentazione dei risultati è preceduta da una rassegna della letteratura sul tema e da un esame delle diverse definizioni di mobilità transitoria e circolare e delle fonti statistiche esistenti, al fine di dare un contributo alla discussione sul concetto di migrazione temporanea e sull'adeguamento delle fonti quantitative. Nell'ultima parte si tirano le fila dell'articolo e si propone di sviluppare gli studi sulla mobilità territoriale in direzione di una lettura integrata dei fenomeni migratori temporanei e definitivi.
Le migrazioni temporanee per lavoro dal Mezzogiorno al Centro-Nord
Massimiliano Crisci
2017
Abstract
Obiettivo dell'articolo è analizzare le migrazioni temporanee per lavoro dei residenti nel Mezzogiorno verso le regioni del Centro-Nord, per delineare le tendenze del fenomeno e le caratteristiche sociodemografiche e occupazionali dei protagonisti dei trasferimenti non definitivi. Benché sia ancora presente un rilevante divario economico tra le due ripartizioni, il volume della mobilità lungo la direttrice Sud-Nord si è fortemente ridimensionato rispetto all'esodo di qualche decennio fa, ma permane una dipendenza del Mezzogiorno nell'interscambio migratorio. Anche sulla scorta delle dinamiche del mercato dell'occupazione, si può ipotizzare che una porzione delle migrazioni "permanenti" di un tempo si sia trasformata in mobilità provvisoria. Il saggio offre un quadro generale delle odierne migrazioni temporanee per lavoro dal Mezzogiorno al Centro-nord attraverso un'analisi dei dati della Rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL) dell'ISTAT nel periodo 2013-15, che evidenzia il verificarsi negli ultimi anni di una diminuzione dei flussi temporanei Sud-Nord analoga a quella rilevata per le migrazioni "definitive", di tipo anagrafico. In particolare, risultano in calo gli spostamenti transitori dei lavoratori dotati di un capitale umano di livello medio-basso, mentre si ha una tenuta dei flussi di lavoratori high-skilled. La presentazione dei risultati è preceduta da una rassegna della letteratura sul tema e da un esame delle diverse definizioni di mobilità transitoria e circolare e delle fonti statistiche esistenti, al fine di dare un contributo alla discussione sul concetto di migrazione temporanea e sull'adeguamento delle fonti quantitative. Nell'ultima parte si tirano le fila dell'articolo e si propone di sviluppare gli studi sulla mobilità territoriale in direzione di una lettura integrata dei fenomeni migratori temporanei e definitivi.File | Dimensione | Formato | |
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