The current political instability and economic uncertainty slow down and complicate urban transformations and their correspondent decisional processes. At the same time, however, "austerity urbanism" pushes cities to explore alternative policy-making approaches that might include new actors in the policy network. We investigate this democratic potentiality by analyzing different configurations of actors (2002-2016) that have been participating in the over two decades-long, and still incomplete, transformation of a former industrial area in Bagnoli, in western Naples (Italy). In 2015, the central Government took over the city's planning competences over the area. In response, several social movements have intensified their action against what they regard as an unchecked, "neoliberal" transformation of the area. The compatibility of the respective views, as well as pragmatic considerations, led to an alignment between movements and the city and to their joint opposition to the Government. This configuration, we argue, makes room for usually excluded actors and is thus an innovative way of urban policy making.

L'attuale clima di instabilità politica ed economica rallenta e complessifica le trasformazioni urbane e la loro gestione politica. Al contempo però, l'"austerity urbanism" spinge le città a sperimentare alternative inedite di policy-making, che a loro volta possono prevedere l'inclusione di attori nuovi nel policy network rilevante. L'articolo esplora i possibili risvolti di pluralizzazione e democratizzazione della gestione del cambiamento urbano analizzando le diverse configurazioni di attori coinvolti nella trasformazione dell'ex zona industriale di Bagnoli, a Napoli tra il 2002 e il 2016. Nel 2015 il governo nazionale ha avocato le competenze di pianificazione e di esecuzione del progetto per Bagnoli. In risposta a tale intervento, diversi movimenti sociali hanno intensificato le loro iniziative per contrastare le modalità e il progetto proposto dal governo nazionale, ritenuti rispettivamente non democratico e "neoliberale". La compatibilità delle rispettive posizioni e alcune considerazioni pragmatiche, hanno portato ad una peculiare costellazione che ha visto importanti rappresentanti dell'esecutivo cittadino allinearsi con le posizioni dei movimenti sociali e contro il governo nazionale. Tale configurazione, si ritiene, ha reso possibile l'ingresso di attori normalmente esclusi dal circuito di policy-making e costituisce pertanto un'innovazione del paradigma di pianificazione urbana.

Self-organized practices for complex urban transformation. The case of Bagnoli in Naples, Italy

Ragozino S;
2018

Abstract

The current political instability and economic uncertainty slow down and complicate urban transformations and their correspondent decisional processes. At the same time, however, "austerity urbanism" pushes cities to explore alternative policy-making approaches that might include new actors in the policy network. We investigate this democratic potentiality by analyzing different configurations of actors (2002-2016) that have been participating in the over two decades-long, and still incomplete, transformation of a former industrial area in Bagnoli, in western Naples (Italy). In 2015, the central Government took over the city's planning competences over the area. In response, several social movements have intensified their action against what they regard as an unchecked, "neoliberal" transformation of the area. The compatibility of the respective views, as well as pragmatic considerations, led to an alignment between movements and the city and to their joint opposition to the Government. This configuration, we argue, makes room for usually excluded actors and is thus an innovative way of urban policy making.
2018
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
L'attuale clima di instabilità politica ed economica rallenta e complessifica le trasformazioni urbane e la loro gestione politica. Al contempo però, l'"austerity urbanism" spinge le città a sperimentare alternative inedite di policy-making, che a loro volta possono prevedere l'inclusione di attori nuovi nel policy network rilevante. L'articolo esplora i possibili risvolti di pluralizzazione e democratizzazione della gestione del cambiamento urbano analizzando le diverse configurazioni di attori coinvolti nella trasformazione dell'ex zona industriale di Bagnoli, a Napoli tra il 2002 e il 2016. Nel 2015 il governo nazionale ha avocato le competenze di pianificazione e di esecuzione del progetto per Bagnoli. In risposta a tale intervento, diversi movimenti sociali hanno intensificato le loro iniziative per contrastare le modalità e il progetto proposto dal governo nazionale, ritenuti rispettivamente non democratico e "neoliberale". La compatibilità delle rispettive posizioni e alcune considerazioni pragmatiche, hanno portato ad una peculiare costellazione che ha visto importanti rappresentanti dell'esecutivo cittadino allinearsi con le posizioni dei movimenti sociali e contro il governo nazionale. Tale configurazione, si ritiene, ha reso possibile l'ingresso di attori normalmente esclusi dal circuito di policy-making e costituisce pertanto un'innovazione del paradigma di pianificazione urbana.
urban regeneration
governance
social movements
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/371814
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