La nuova malattia infettiva che colpisce l'Europa rinascimentale alla quale Girolamo Fracastoro dà il nome di sifilide, miete diverse vittime illustri. Benvenuto Cellini è una di queste vittime che raccontano nelle loro opere della malattia che le ha colpite. Noto per le sue opere scultoree e di oreficeria, è ricordato per la autobiografia che, per l'attenta descrizione dell'ambiente e degli eventi politico-sociali del suo tempo, è molto consultata. La sifilide che colpisce Cellini si presenta sotto il profilo clinico molto interessante perché è ben descritta e perché presenta anche una gastroenterite acuta da intossicazione da mercurio, metallo molto utilizzato e diversamente somministrato per la cura della sifilide per tutto il Cinquecento e, in parte, nei due secoli successivi. Cellini descrive con meticolosa attenzione i propri sintomi manifestando anche le proprie paure e le proprie angosce. Si riesce, dalle sua parole, a cogliere l'andamento della malattia, specialmente quando questa inganna il paziente facendo finta di essere scomparsa oppure quando peggiora esternando, inaspettatamente, i primi segni della paralisi progressiva. Un dramma, insomma, che Benvenuto Cellini, ne "La Vita", trasmette con la stessa eccellenza delle sue opere visive
Sulla sifilide di Benvenuto Cellini
Antonio Tagarelli;Anna Piro
2018
Abstract
La nuova malattia infettiva che colpisce l'Europa rinascimentale alla quale Girolamo Fracastoro dà il nome di sifilide, miete diverse vittime illustri. Benvenuto Cellini è una di queste vittime che raccontano nelle loro opere della malattia che le ha colpite. Noto per le sue opere scultoree e di oreficeria, è ricordato per la autobiografia che, per l'attenta descrizione dell'ambiente e degli eventi politico-sociali del suo tempo, è molto consultata. La sifilide che colpisce Cellini si presenta sotto il profilo clinico molto interessante perché è ben descritta e perché presenta anche una gastroenterite acuta da intossicazione da mercurio, metallo molto utilizzato e diversamente somministrato per la cura della sifilide per tutto il Cinquecento e, in parte, nei due secoli successivi. Cellini descrive con meticolosa attenzione i propri sintomi manifestando anche le proprie paure e le proprie angosce. Si riesce, dalle sua parole, a cogliere l'andamento della malattia, specialmente quando questa inganna il paziente facendo finta di essere scomparsa oppure quando peggiora esternando, inaspettatamente, i primi segni della paralisi progressiva. Un dramma, insomma, che Benvenuto Cellini, ne "La Vita", trasmette con la stessa eccellenza delle sue opere visiveI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.