In the 20th and in first fifteen years of the 21st centuries, Architecture and Urban planning disciplines, Semiology and Literature have raised the question of the urban spaces and their relationship with the life of their inhabitants. Literature would give words to Architecture and Urban planning disciplines, considered 'aphasic' by Stefano Boeri, that is they would be unable to express the main features of contemporary urban life. Albert Camus' The Fist Man (1994 [1960]) anticipates awareness that how people live in the towns is the main concern of today's urban planner. This novel reads and rewrites Algeri 'of Camus' life' (1913-1960).
L'urbanistica, la semiologia e perfino la letteratura del XX secolo e dei primi quindici anni del XXI si sono interrogate sulle forme dello spazio urbano e su come queste siano in relazione con la vita dei suoi abitanti. La letteratura, in particolare fornirebbe le parole all'architettura e all'urbanistica, definite afasiche da Stefano Boeri, cioè incapaci di esprimere i caratteri salienti del vivere urbano contemporaneo. Il Primo Uomo (1994 [1960]) di Albert Camus, con la sua lettura e riscrittura di uno spazio urbano di frontiera, come l'Algeri 'della sua vita' (1913-1960), mette in evidenza la sua capacità di anticipare la consapevolezza contemporanea che a costituire le città non sono tanto gli spazi e gli edifici che li occupano, ma piuttosto i cittadini che le abitano.
Le forme dell'abitare : Algeri (1913-1960) secondo Il Primo Uomo di Albert Camus
Antonella Emina
2017
Abstract
L'urbanistica, la semiologia e perfino la letteratura del XX secolo e dei primi quindici anni del XXI si sono interrogate sulle forme dello spazio urbano e su come queste siano in relazione con la vita dei suoi abitanti. La letteratura, in particolare fornirebbe le parole all'architettura e all'urbanistica, definite afasiche da Stefano Boeri, cioè incapaci di esprimere i caratteri salienti del vivere urbano contemporaneo. Il Primo Uomo (1994 [1960]) di Albert Camus, con la sua lettura e riscrittura di uno spazio urbano di frontiera, come l'Algeri 'della sua vita' (1913-1960), mette in evidenza la sua capacità di anticipare la consapevolezza contemporanea che a costituire le città non sono tanto gli spazi e gli edifici che li occupano, ma piuttosto i cittadini che le abitano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.